Archivio Mensile: Novembre 2016

NICHOLAS GREEN: NELLA DONAZIONE DEGLI ORGANI, OLTRE IL DOLORE E LA RABBIA PER L’ASSASSINIO, VINCE L’AMORE

Sull’agghiacciante assassinio di Nicholas Green, il bambino californiano ucciso durante un tentativo di rapina, mentre con la famiglia stava percorrendo in automobile un tratto della Salerno-Reggio Calabria, è stato scritto e detto tutto… resta poco, o niente, da aggiungere… Ma qualcosa voglio pur scrivere.

ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA GIORNATA DELLA COLLETTA ALIMENTARE

Anche quest’anno, sabato 26 novembre, organizzata dal Banco Alimentare avrà luogo la “20^ Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”: un gesto semplice, essenziale che va dritto al cuore, al cuore di ognuno, portando l’occasionale acquirente del supermercato ad incontrare delle piccole “scintille” che fanno capire che è stato, e sarà sempre possibile, costruire e fare carità.

22 NOVEMBRE… IN RICORDO DI PADRE ALESSANDRO NARDI

Nonostante i pochi e occasionali incontri, la figura di padre Alessandro mi ha colpito, per cui stasera voglio rivolgere il mio pensiero alla bella testimonianza di fede che ci ha lasciato, facendo toccare con mano, in ogni incontro che “la verità della vita e della persona appartiene ad un Altro: è fatta di un Altro, respira e vive di un Altro, ed in questo preciso istante, proviene ed è diretta nelle mani di un Altro”.

SUL CALENDARIO DEI CARABINIERI… UNA DONNA BELLISSIMA

Oggi ricorre la festa della “Virgo Fidelis”, Patrona dei Carabinieri . Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime in tutto significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia, che proprio oggi, lunedì 21 novembre, la festeggia come propria Patrona.

GALATRO: UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI DICE CHE LA POLITICA HA ABBANDONATO IL CAMPO

E se tanti sono diventati apatici è perché è stato deriso e avvilito un certo modo di stare a contatto con il paese, la sua storia e i suoi bisogni. Stamattina ho letto sulla Gazzetta del Sud, un articolo dove Umberto Di Stilo riporta la notizia di una “Iniziativa dell’opposizione a Galatro. Variazioni di bilancio, il “caso” alla Procura della Corte dei Conti. L’esposto presentato dai consiglieri Migali, Marazzita e Lucia”.

12 NOVEMBRE ATTENTATO A NASSIRIYA… SOLO IL PERDONO CI SALVA!

Nessun rancore, nessun odio. Quando ho visto Saddam dopo l’arresto – un uomo annientato, misero, pietoso – ho visto tutta la piccolezza dell’essere umano. E allora ho pianto. Sì, ho pregato per lui, perché Dio apra gli occhi e la mente a quell’uomo e lo redima… (Mariangela Coletta, vedova di un brigadiere dei Carabinieri morto nell’attentato di di Nassiriya)

MORIRE DA SOLI, SENZA UN SALUTO ED UNA CROCE

In questo periodo, sono state tante le provocazioni che mi hanno portato a chiedermi: “Che società possiamo mai pensare di costruire se non ci decidiamo a ricollocare al centro della nostra vita il rispetto e l’attenzione per i nostri fratelli, quando questi si trovano nei momenti più difficili, cioè nella malattia, nella miseria, nella vecchiaia, nella disperazione e nella morte?”

UCRAINA… NEL 2016 ANCORA ATTUALE L’INTERVENTO DEL CARDINALE SLIPYI AL SINODO

Nel febbraio del 2014 la Chiesa ortodossa è scesa sulle piazze a fianco dei cittadini Ucraini. Le immagini che avevo visto mi hanno riportato all’intervento fatto a Roma, al Sinodo il 23 ottobre del 1971, dal Cardinale Josyf Slipyi, e ho scritto una nota che riporto integralmente di seguito.

NEL GIORNO DELLA COMMEMORAZIONE DEI MORTI… PENSARE AL VALORE DELLA VITA

Il 2 novembre di ogni anno si ricordano i morti. E’ strano vedere come proprio in questi giorni, giornali e tv, sempre pronti a parlare e scrivere di tutto, evitano di parlare proprio di questo “fatto”: la morte… questa “usanza” che, come diceva ironicamente Borges, prima o poi tutti dobbiamo rispettare.