Archivio Mensile: Ottobre 2017

HALLOWEEN… UNA FESTA CHE NON CI APPARTIENE

Ma la notte di Halloween, corrotta perfino della sua vera natura, è stata da noi importata, un po’ per caso e un po’ per goliardia, qualche anno fa, quando le prime zucche cominciarono a campeggiare sui banchi delle birrerie, negli angoli bui dei pub, sugli scaffali immacolati di qualche boutique mestamente alla moda. Niente di male, business is business, così come c’è la festa del papà e quella della mamma, la festa della birra e l’happening del reggiseno, San Valentino, Perugina e la festa del libro…

RELIQUIE IN VENDITA…

“Vendeva su eBay, a un prezzo compreso tra 5 e 10mila euro, una spina della corona di Gesù e una parte della spugna imbevuta di aceto che i soldati romani posero sul suo costato”. Con l’accusa di ricettazione, un religioso è stato denunciato dai militari Guardia di Finanza di Cosenza che hanno perquisito la sua abitazione e recuperato le reliquie “attribuite a Cristo”, trafugate nel 2007 dal santuario di Veroli, in provincia di Frosinone. Gli oggetti erano inoltre corredati da una pergamena autenticata che ne attestava l’autenticità. Il religioso, originario della provincia di Cosenza ma che abitava a Roma, è stato trovato in possesso di altre reliquie tra cui una appartenuta a San Francesco di Paola.

QUANTI PATRIMONI NASCOSTI DA SCOPRIRE CI SONO NEI NOSTRI PAESI…?

Penso che pochi sanno, per esempio, dell’esistenza di una piccola chiesetta (praticamente un grande stanzone) proprio all’uscita dell’autostrada, proprio entrando a Palmi, sulla sinistra dopo il distributore di benzina. Io l’ho “scoperto” per caso mentre parcheggiavo la macchina per entrare in un caseificio. Scoperta la mia, forse, di scarso rilievo… ma quanta tristezza ho provato al pensiero che, anche questo, è solo un piccolo esempio che possiamo portare a testimonianza di un degrado e un abbandono quasi sempre colpevole.

GIOVANNI CONIA: ORAZIONE FUNEBRE PER L’ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELL’ARCIPRETE ANDREA MUMOLI DI LIMBADI

Ma, a dire il vero, non pensavo mai che, inaspettatamente, venisse fuori uno scritto totalmente sconosciuto anche ai più approfonditi studiosi del poeta galatrese: infatti, fino ad oggi, dell’abate Giovanni Conìa sono state pubblicate solo le poesie.

Per questo, mi considero fortunato di aver avuto la fortuna di far conoscere, grazie alla gentilezza della Signora Tina Mumoli-Martorana di Limbadi, l’elogio funebre che l’abate Conia, il 28 giugno 1817, quando era arciprete di Zungri, compose per l’anniversario della morte dell’Arciprete di Limbadi Don Andrea Mumoli. E’ questo un documento di grande importanza, perché contribuisce a far conoscere, ancora di più e meglio, la vera dimensione culturale, oltre che oratoria, di Giovanni Conia.

SULL’ABATE GIOVANNI CONIA

Giovanni Conia nacque a Galatro nel 1752, da Francesco e da Rosa Siciliano, per come si ricava dall’atto di morte, anche se il canonico Giuseppe Pignataro ha scritto che “non è possibile indicare lo anno di nascita di lui perchè nel verbale di morte accertata, è segnato con una cifra globalmente espresso”. Quanto al luogo di nascita è sempre il canonico Pignataro che scrive “nella domanda di ammissione al concorso di Zungri, egli stesso si dice di Galatro”.