6 GENNAIO: 28° ANNIVERSARIO DELL’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON COSIMO FURFARO

Il 18 agosto 2002, dopo la morte di don Agostino Giovinazzo, Mons. Luciano Bux, vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi, ha insediato ufficialmente don Cosimo Furfaro quale Parroco della Parrocchia San Nicola-Maria Santissima della Montagna di Galatro.

Don Cosimo è un figlio della Chiesa di Galatro (in questo momento l’unico elevato alla dignità sacerdotale), e qui è stato anche ordinato sacerdote, nella Chiesa di San Nicola, il 6 gennaio 1990, dove è rimasto sino al 23 settembre del 2012, giorno in cui è stato nominato parroco della Chiesa di san Giuseppe a Taurianova.

Ho pubblicato, nei giorni scorsi, una bella foto del nostro don Cosimo che ci riporta alle storie del don Camillo di Guareschi: all’immagine di un buon parroco e alla sua evidente vicinanza con la gente. Un povero prete di campagna che conosce i suoi parrocchiani uno per uno, che ne sa i dolori e le gioie, che soffre e sa ridere con loro.
Don Cosimo, così come don Camillo: prete all’apparenza intransigente da una parte, ma umanamente capace del dialogo con tutti dall’altra. Un modello che oggi sembra superato ed invece è di grandissima attualità.

Oggi, nel 28° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, a don Cosimo giungano i più sinceri auguri da parte di tutti i galatresi che, con la loro preghiera e con il loro affetto gli sono sempre stati vicini.

Da parte mia mi sento di condividere, ancora oggi, quanto ho scritto nel 2010 per la ricorrenza del 20° anno di ordinazione sacerdotale.

Carissimo don Cosimo,

Permetti anche a me di rivolgerti i miei auguri, nel ventesimo anniversario della tua Ordinazione Sacerdotale. Stasera, a conclusione della funzione, Don Giuseppe ti ha rivolto il suo pensiero dandoti del “Lei”… il Sindaco Panetta ti ha dato del “Voi”… non la considerare una mancanza di rispetto se io ti do del “Tu”… lo trovo più diretto e familiare.

Stasera mi guardavo intorno, sia in Chiesa, durante la Messa, che nella saletta, durante il simpatico momento di festa che abbiamo vissuto, ed ho fatto una considerazione:  che le persone che ti stavano intorno ti sono vicine per vero affetto e per vera amicizia… sono le persone che dal tuo Ministero Sacerdotale hanno avuto assistenza, conforto e aiuto per le loro quotidiane fatiche.

Quanta gente presente questa sera, ti ha fatto gli auguri in maniera silenziosa e nascosta, magari senza dire una parola,  facendo spazio nel silenzio del loro cuore ad una preghiera umile e semplice, per te, per la tua vocazione e per la vita che ne è scaturita, perché sia sempre saggia e forte, benedetta e coraggiosa, capace di amare “il piccolo pezzo di vigna” che ti è stata affidata, anche nella sua più sofferta ma entusiasmante avventura. Non volermene se tra questi mi ci metto anch’io, perché questo è stato il mio augurio quando ti sei insediato nella nostra Parrocchia, e questo  vuole essere ancora il mio augurio per te in questo giorno.

Caro Don Cosimo, penso che non siamo in pochi quelli che abbiamo avuto modo di capire la tua statura intellettuale, per cui se il Sacerdozio non fosse che una semplice funzione, se il Sacerdote non fosse altro che un impiegato di Cristo, un funzionario della Chiesa, allora sentirei il dovere di dirti che con la tua cultura e la tua formazione hai sbagliato a non continuare a studiare per diventare avvocato o professore o chissà cosa…

Ma, il Sacerdote non è un funzionario della Chiesa, ma un Apostolo di Cristo, strumento e sacramento di salvezza per tutti gli uomini. E, nelle varie comunità che ti sono state affidate, tu da Apostolo hai sempre e comunque testimoniato Cristo, in ogni istante del tuo Sacerdozio, sia con le parole che con l’impegno.

In circostanze forti, come il momento vissuto questa sera, sembrano frasi usuali al credente, il ringraziare Dio per il dono della fede e, nel tuo caso, per il dono della fede nel Sacerdozio, ma la testimonianza che tu ci continui ad offrire del tuo apostolato, con la consacrazione della tua vita all’opera di Dio per la salvezza del mondo, fa sì che le persone che ti sono vicine, di fronte a questa testimonianza non possono che rimanere stupiti, affascinati e riconoscenti, e ti accompagnano, ogni giorno, con la loro preghiera e con il loro affetto, nella strada che il Signore ha segnato per te. Io sono tra questi.

Ti abbraccio

Michele Scozzarra

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