A LAUREANA UN CONVEGNO SULLA DONAZIONE DEGLI ORGANI: DONARE È UNA SCELTA NATURALE

Bisogna dare spazio a questo tipo di incontri, che sono un’occasione di riflessione e di confronto importante, per rilanciare la cultura della donazione degli organi e per rendere sempre più persone consapevoli di come donare sia un “piccolo gesto” in grado di realizzare un “grande sogno”: “donare ad altri una nuova speranza di vita”! Si può essere solidali con il prossimo in mille modi: con l’aiuto ai più deboli, il soccorso ai bisognosi, il conforto per chi soffre… Ma la donazione degli organi rappresenta un gesto ancora più umano e generoso! E Convegni come questo vogliono proprio richiamare l’attenzione sull’importanza di dichiarare in vita la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti. Ci sono tanti modi per farlo ed è più semplice di quanto pensiamo. Un “Sì” che vale molto più di quanto si possa immaginare … Una vita che si spegne ed una che prende una nuova forma, che magari, in un effetto a catena, genera altra vita. Il trapianto degli Organi, dei Tessuti e delle Cellule è un’efficace terapia per alcune gravi malattie che non sono curabili in altro modo. Esso consente al paziente, grazie all’esperienza maturata negli ultimi anni, un innalzamento della durata e della qualità di vita, attraverso un’efficacia non paragonabile ad alcun’altra terapia. Oggi trasferire gli organi da un corpo che muore ad uno che ha ancora una speranza per vivere non è più un miracolo, ma una straordinaria opportunità che la scienza offre all’uomo che muore: quella di accendere una speranza in un’altra famiglia, di alleviare il dolore di altre persone, di placare mille altre sofferenze! Il trapianto per alcuni ammalati è la vita.

Nella serata di sabato 28 gennaio 2023, nell’Auditorium dell’ex Convento dei frati francescani minori di Laureana di Borrello, si è tenuto un importante convegno sul tema “Donare è una scelta naturale”, interamente dedicato alla donazione degli organi. All’incontro, organizzato dall’Associazione “Un albero per la vita” e dall’ANED (Associazione Nazionale Emodializzati), erano presenti oltre al Sindaco di Laureana, avv. Alberto Morano, anche il Direttore del Centro Regionale Trapianti, dott. Pellegrino Mancini; il Dirigente medico del Reparto Dialisi dell’Ospedale di Taurianova, dott. Rosario D’Amore; la Presidente dell’Associazione promotrice Assunta Cuppari e la Segretaria regionale dell’ANED, Maria Larosa. I lavori sono stati moderati dal giornalista Damiano Tripodi che ha esordito portando la sua testimonianza di paziente, illustrando soprattutto le difficoltà che si incontrano nell’entrare in dialisi e come il dializzato anela a ricevere un organo che lo riporti alla vita, alleviando così il suo status e quello dell’intera famiglia di pazienti. Il Sindaco Morano, dopo aver plaudito all’iniziativa, ha dato la disponibilità sua e dell’Amministrazione affinché eventi simili possano essere ospitati anche nelle scuole di Laureana, al fine di sensibilizzare sul tema, i giovani e le loro famiglie. La Segretaria regionale dell’ANED, Maria Larosa, ha parlato del suo doppio trapianto di rene illustrandone le difficoltà ed esaltando il dono della donazione che le ha consentito per ben due volte di rinascere a nuova vita. La stessa ha poi evidenziato l’impegno dell’Aned nell’essere sempre vicino ai problemi dei dializzati, che sono tantissimi in un contesto sanitario debole come quello attuale. Ha poi preso la parola la signora Assunta Cuppari, che ha parlato dell’impegno dell’Organizzazione da lei presieduta per implementare la sensibilizzazione verso i problemi di chi ha avuto la sfortuna di dover affrontare patologie così garvi e importanti e la necessità che questi pazienti vengano affiancati nel loro percorso. È toccato poi al dott. Rosario D’Amore intervenire per evidenziare le criticità che si registrano nei reparti dialisi per la carenza cronica di personale medico e paramedico sottolineando come quelli operativi fanno salti mortali al fine di garantire e migliorare l’assistenza ai pazienti.

A concludere l’incontro è stato il Direttore del Centro regionale trapianti dott. Pellegrino Mancini che, avvalendosi di alcune diapositive, ha fatto toccare con mano una realtà, quella della donazione degli organi, che nella nostra Regione è alquanto deficitaria e che costringe i nostri pazienti ad affrontare disagi indicibili andando ad effettuare i trapianti laddove la sensibilità dei donatori è di gran lunga maggiore della nostra, non mancando di esporre tutto l’iter che porta all’espianto di un organo che viene prelevato ad una persona soltanto quando questa viene dichiarata clinicamente morta: “Noi quando dobbiamo donare, ha evidenziato il dott. Mancini, siamo restii, ma quando abbiamo bisogno andiamo ad elemosinare gli organi dappertutto”. A chiusura dei lavori del convegno è stato proiettato un filmato davvero toccante sulla donazione, con l’evidenziazione parallela di un paziente che ha avuto bisogno di un organo e di un donatore che, anche nella sua sfortuna, ha compiuto un gesto d’amore, avendo manifestato la volontà alla donazione degli organi quando era ancora in vita.

Durante il Covegno è stato evidenziato come la sollecitazione a donare come gesto di bontà e di amore per il prossimo, oltre che di atto eccezionale di sensibilità sociale, non ha sin qui portato a grandi risultati: la scelta di essere dopo la morte un donatore dovrebbe essere considerata come un reale “investimento” per la propria salute e per quella dei propri cari oltre che della comunità. Questo perché si contribuisce a quel preziosissimo patrimonio della medicina che garantisce di poter disporre in tempo utile di un trattamento, così efficace quanto unico, come quello del trapianto. Questo patrimonio di cura è oggi reso insicuro e fragile dalla mancanza di scelta in vita in favore della donazione. I pazienti che muoiono in lista di attesa sono un grido di rabbia verso tutti coloro che non comprendono che la volontà di donare dopo la morte, solo se espressa dal più vasto numero di cittadini, costituisce l’unica polizza di assicurazione perché tutti quanti possano disporre un giorno, se necessario, di un trapianto. L’alto numero di opposizioni condiziona il numero di organi disponibili e di conseguenza il numero di trapianti: su questo dato dovremmo interrogarci, in coscienza, tutti noi sul perché tanti cittadini siano restii ad un gesto che può permettere ad altre persone di uscire dall’incubo di cure estremamente complesse, senza una speranza di una lunga vita, tornando a condurre una vita normale. “Senza donazione non c’è trapianto” è il semplice messaggio che andrebbe sempre riproposto nell’ambito di una corretta educazione sanitaria e che è il grido che esplode in ogni Convegno che tratta della donazione degli organi.

Potrebbero interessarti anche...

Commenta: