ASTROLOGIA, OROSCOPO E… CHIACCHIERE

Dicembre è il mese in cui proliferano nelle edicole i giornali che parlano di “astrologia”, di oroscopi: si cerca di far intendere che la posizione che assumono le stelle ha una certa influenza sul carattere degli uomini, facendo capire che il “destino dell’uomo” è già segnato nelle stelle ed è determinato, o determinabile, solo dal fatto di essere nati sotto un particolare segno zodiacale.

Ma, anche a voler prescindere dalle nostre radici culturali che sono marcatamente di matrice cristiana (quindi inconciliabili con qualsiasi legame destino-astri) e come cristiani abbiamo tutta una visione della vita con il suo destino che niente ha a che vedere con la posizione delle stelle. Sostenere che gli astri determinano, e influenzano, il nostro destino significa fare una “affermazione di fede”, nella quale il significato che si va a dare ai vari “responsi degli astri” assume il valore di una “verità rivelata” che si contrappone alla fede cristiana che, fin da piccoli, abbiamo appreso e praticato.

Con una particolarità che bisogna pure mettere in evidenza: mentre nella fede cristiana il Destino (anche se può apparire appresso dal suo passato, o timoroso ed inquieto per il suo avvenire) non è mai staccato dall’aspirazione profonda di rafforzarsi nella libertà e responsabilità individuale… nella “fede negli astri” il Destino appare come una costante determinata, fredda ed immutabile, che annulla ogni sforzo di libertà e responsabilità, in quanto tutto è conseguenza della posizione degli astri al momento della nascita e nel corso delle vicende della vita.

Le argomentazioni sostenute sull’oroscopo e sull’influenza delle posizioni stellari sul nostro carattere e, addirittura!, sul nostro destino, sono basate sulla pretesa che gli “effetti” delle stelle dovrebbero essere sentiti qui sulla terra; ma anche questa pretesa, come quella del Destino, sembra una affermazione cui bisogna credere “per fede” e non per rigore scientifico.

Infatti, noi viviamo vicino al sole, che è una potente sorgente di energia elettromagnetica. Il sole ci tiene legati a sé grazie all’attrazione gravitazionale, che la sua enorme massa esercita su quella della Terra. Le stelle che brillano in cielo si trovano a distanze molto più grandi dal sole, il loro effetto elettromagnetico è trascurabile, così come il loro effetto gravitazionale. La Terra sente l’attrazione del sole, infatti gli gira attorno. Delle altre stelle non si può sentire l’attrazione gravitazionale, in quanto le distanze che da esse ci separano sono enormi: figuriamoci cosa si può sentire a milioni di chilometri di distanza.

Per poter credere agli effetti degli astri sul nostro carattere (lasciamo stare il destino!) bisognerebbe ammettere che esistano delle forze della natura che sfuggono alle osservazioni scientifiche… ma la speranza per credere in qualcosa che va al di là delle leggi fisiche, non sta nel violarle, ma nel riconoscere che “ci sono più cose in cielo ed in terra, che non nella filosofia, nella psicologia, nell’astrologia…”. E ogni uomo non è stato creato “in serie”, in base alla combinazione di un occasionale “programma stellare”, ma ogni uomo è un essere “unico e irripetibile creato ad immagine di Dio”, con una sua statura che lo fa emergere con la sua dignità, con la sua libertà e la sua responsabilità sulla scena del nostro mondo.

L’uomo ha appreso in quattrocento anni molto più di quanto molto più di quanto avesse mai scoperto e capito dalle origini del mondo al 1600. Il motivo è semplice: Galileo Galilei. Il padre della scienza moderna ci insegna che bisogna, nell’immanente, credere soltanto ai fenomeni riproducibili.

E’ questa la realtà scientifica. Il resto sono solo chiacchiere…

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