IL COMUNE DI GALATRO HA DATO IL VIA AD UNA NUOVA STAGIONE TERMALE

Il 31 dicembre dell’anno scorso è scaduto il contratto di affidamento delle Terme di Galatro ai privati. A nulla sono valse le contestazioni del privato gestore a vedere prolungati i termini del contratto. Dopo una serie di procedimenti giudiziari alla fine il Consiglio di Stato ha ritenuto che le ragioni del vecchio gestore, allo stato, non sono suscettibili di positiva valutazione, stante la circostanza che il contratto è scaduto e che il titolo per l’occupazione non può essere surrogato da un provvedimento giurisdizionale.

Alla luce di questa decisione del Consiglio di Stato, le Terme sono ritornate nella disponibilità del Comune e il 18 maggio scorso è stato espletato il passaggio della struttura termale al Comune. Ha scritto Umberto Di Stilo sulla Gazzetta del Sud: “Il ritorno delle Terme al Comune è un evento importante per tutti i galatresi che, sin dagli anni Ottanta, epoca in cui con grande lungimiranza il sindaco Bruno Marazzita decise di acquistare dai proprietari privati il vecchio Stabilimento termale, hanno alimentato la speranza di crescita del paese e della sua economia mediante lo sviluppo del turismo termale e della nuova fonte di lavoro per un significativo numero di persone”.

Le Terme hanno riaperto i battenti all’utenza questa mattina, ma già ieri sera con una grande festa popolare si sono aperte le porte della Struttura alla cittadinanza e alle autorità del comprensorio. Ieri sera nel commentare la manifestazione di apertura delle Terme, iniziata con la Benedizione della struttura da parte di Mons. Gildo Albanese, ho riportato un pensiero di Milosz, tratto dal Miguel Manara: “Tutto è dove deve essere e va dove deve andare: al luogo assegnato da una Sapienza che (il cielo sia lodato!) non è la nostra”. Ho scritto che mi sono venute in mente queste parole proprio quando ho visto don Gildo Albanese a fianco del Sindaco Carmelo Panetta e degli assessori Pino Sorbara e Pasquale Simari, con intorno una numerosissima rappresentanza della popolazione galatrese e del comprensorio, che benediceva la struttura termale che oggi è stata aperta al pubblico. Il pensiero è andato al 1982, quando sindaco Bruno Marazzita, che della struttura termale ha diritto alla paternità, è stato sempre don Gildo a benedire la struttura che ha dato il via ad una stupenda stagione termale per Galatro ed i galatresi. Con l’augurio che riaccada anche ora. Don Gildo è stato grande nel rievocare la nostra storia dal 1971 fino all’apertura del vecchio Stabilimento Balneare. Ha spaziato dal sociale al politico con una chiarezza di giudizio impressionante, proprio con la lucidità di un pastore che è stato a contatto con il nostro popolo e ne ha vissuto, dal di dentro, tutte le vicissitudini umane e politiche. Ha ricordato cose straordinarie, mettendole in relazione alla difficile realtà galatrese degli anni Settanta, quando una parte politica (la sinistra) aveva scommesso sulla Diga pensando che solo da questa opera potesse venire lo sviluppo per il nostro paese; mentre l’altra parte politica (la democrazia cristiana) aveva puntato sulle Terme. Ebbene, ci ricorda don Gildo, entrambi gli schieramenti hanno vinto la loro scommessa perché, anche se ancora non del tutto efficienti, entrambe le opere sono state realizzate. E di questo prima o poi i frutti si vedranno.

Sono seguiti gli interventi del Sindaco, dell’assessore Simari e del vice Sindaco Sorbara, con la conclusione da parte dell’On. Arturo Bova.

Sulla serata ho letto un commento di Quinto Sapioli che contiene tante grandi verità che, forse, a qualcuno spiaceranno… ma come diceva un “grande” se non diciamo cose che a qualcuno spiaceranno non diremo mai la verità… e Quinto l’ha detta,  e bene anche, mettendo in risalto il fatto che “come succede in questi casi, c’è il pienone di gente, forse stasera più di quanto ci si aspettasse. Ho visto finalmente tanta gente felice, sorridente e soprattutto, consapevole di cosa significhi avere un patrimonio del genere in un territorio come il nostro, e in un momento storico come questo, dove il lavoro latita. E alle Terme di Galatro, quando entreranno (molto presto mi auguro) a pieno regime, di lavoro ce ne sarà, anche con l’indotto che inevitabilmente, si verrà a creare. Ho visto decine di bambini gioiosi, contenti di poter valicare finalmente il cancello delle Terme per poter fare un bagno in piscina. Ieri sera l’hanno fatto, e in parecchi, per la loro gioia e la disperazione delle loro mamme. Ho assistito alla celebrazione fatta da Don Gildo, alle belle parole spese dall’On.le Bova nei confronti della ns. comunità, al discorso del Sindaco di Seminara e , soprattutto all’excursus storico fatto dal Sindaco Panetta prima, e dai suoi Assessori dopo. Anche i fuochi d’artificio c’erano, a coronamento più che di una serata, di un lungo percorso ad ostacoli ed insidie varie che hanno allungato i tempi per il pieno rientro della struttura Termale in seno al Comune. Dietro a questa bellissima serata c’è anche l’enorme mole di lavoro fatto dai dipendenti comunali (ex LSU/LPU) coordinati dal Tecnico Comunale Michele Politanò che ci hanno messo tutto il loro impegno affinché si riuscisse ad organizzare questa serata e domani, 3 Luglio le Terme di Galatro riaprissero al pubblico”.

Già, tutto è dove deve essere e va dove deve andare, perché regolato da una Sapienza che, grazie al Cielo non è la nostra… e niente succede a caso… niente è determinato dal caso! Ci dobbiamo muovere con la preoccupazione di riuscire a far trasparire l’enorme ricchezza insita nella nostra terra dove “l’aria ossigenata dei boschi circostanti, la vaghezza del paesaggio che arieggia ad una Svizzera calabrese, sollevano e vivificano lo spirito a trasportano l’animo in dolci e sereni pensieri”. E, in questo contesto, le Terme di Galatro rappresentano un angolo di natura ancora incontaminato dove, in mezzo a richiami naturali e di grande bellezza, è possibile riscoprire il fascino di un felice impatto con le più genuine espressioni della natura.

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