IN MEMORIA DEL FRATERNO AMICO CARMELINO LONGO

Non siamo mai pronti del tutto ad affrontare la morte, soprattutto se si tratta della morte prematura di un amico che è stato come un fratello, con il quale ci siamo accompagnati fin da quando siamo nati. La morte di Carmelino Longo è difficile da superare a cuor leggero, soprattutto quando, umanamente, non siamo in grado di capirla perché si presenta a noi in una maniera del tutto incomprensibile. Non possiamo ammettere di non riuscire a rispondere alla domanda del “perché il Signore si è accanito così tanto con Carmelino, perché tanta sofferenza, tanto dolore verso una persona buona che ha sempre avuto a cuore la famiglia, gli amici, il lavoro?”.

Sono ore queste in cui il silenzio e la pagina bianca possono apparire più adatti al dolore della sua morte, perché permettono di vivere meglio quei pensieri di affetto e gratitudine che affiorano assieme ai segni del dolore. In questo momento vorrei quasi che la durezza di dover scrivere si allontanasse da me, e non certo perché sono impreparato a scrivere di quanto accaduto, ma perché quasi per contrasto, nel mio intimo esplode il bisogno del silenzio, pensando che ciò che posso riuscire a scrivere sarà sempre inadeguato a descrivere una storia che, sono sicuro, la morte non riuscirà a interrompere o farmi dimenticare.  E anche se in questo momento le lacrime bloccano le mie parole, sono certo che anche per lui, la pietra della morte è stata rotolata via ed il Signore lo ha preso con sé per condurlo verso i pascoli della vita eterna, perché nella malattia Carmelino ha portato la sua “croce” con una serenità che è la testimonianza più evidente della visione cristiana della vita, raggiunta proprio attraverso una forte esperienza di patimenti e dolore quasi a disegnare davvero, in modo visibile, incarnato, il progetto, per noi difficile da accettare, che Dio aveva su di lui, quello di renderlo testimone di serenità, di speranza, di grande forza e di resistenza al dolore, anche nella sofferenza e nel commiato.

Carmelino Longo che almeno i galatresi conosciamo tutti perché ha sempre vissuto e lavorato a Galatro, ha frequentato il liceo artistico Mattia Preti a Reggio Calabria e si è formato, artisticamente, gravitando gli ambienti culturali reggini. È stato allievo dei maestri Conzo e Guarna presso il liceo artistico di Reggio, ha partecipato a diverse mostre collettive dove le sue tele e le sue chine hanno riscosso ovunque lusinghieri consensi della critica, perché è sempre riuscito a inserire nelle sue opere tanti elementi storici legati fortemente al nostro “piccolo borgo”. Sulla presenza dei monaci Basiliani nel territorio e nella storia di Galatro ha realizzato dei disegni che fanno da corredo al libro “Racconti” del prof. Umberto di Stilo.

Caro Carmelino, grazie di tutto. Grazie per la tua amicizia, grazie per il tuo grande affetto. E dal cielo proteggi tua moglie Gabriella, i tuoi figli Rocco, Veronica, Federica e Marco, i tuoi genitori Rocco e Giuseppina, i tuoi fratelli Rosario e Carlo con le loro famiglie e tutti gli amici che attoniti vengono a casa tua per poterti almeno rivedere un attimo…

A Dio Carmelino, riposa in pace!

I funerali si svolgeranno a Galatro, sabato 7 maggio 2022 alle ore 15.30, nella Chiesa di san Nicola.

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