NESSUN ENTUSIASMO PER LA VENUTA DEL VESCOVO A GALATRO

Oggi l’amministratore della mia pagina Facebook  mi ha comunicato che, quattro anni addietro, ho pubblicato una foto del nostro Vescovo, mons. Milito a Galatro, con il seguente commento: “Ieri sera, prima dell’incontro con l’Associazione Giuristi Cattolici della nostra Diocesi, ho dato a Mons. Milito la stampa di questa immagine. “E’ un fotomontaggio…!” mi ha detto il nostro Vescovo. “No, Eccellenza, gli ho risposto, appartato in un angolino della Chiesa, durante la funzione per l’amministrazione del Sacramento della Cresima, sono riuscito a realizzare questa immagine, dove appare in tutta evidenza che la Mano del Signore è sopra di Lei”. Avevo ancora scritto: “…in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto…” (Benedetto XVI). Per la nostra Diocesi, in questo momento storico, il Signore ha scelto mons. Francesco Milito… Deo Gratias…!”.

Non penso me ne avrà a male mons. Milito, per le considerazioni che andrò a fare…  ha avuto modo, in questi anni, di conoscere la mia franchezza di giudizio che, nei suoi riguardi, si è rivelato, con il passare del tempo, totalmente sbagliato.

Ricordo che avevo scritto per la sua venuta a Galatro: “Il nostro Vescovo è la testimonianza vivente che l’Incarnazione si comunica oggi, così come duemila anni fa, attraverso un incontro umano che ci rende contemporanei di Cristo. Ho visto sempre uomini, donne, fanciulli, anziani, andare incontro al nostro Vescovo manifestando un trasporto ed una gioia che solo in un rapporto “paterno” può trovare giustificazione e significato”.

Oggi, a distanza di quattro anni, questi pensieri, li sento molto lontani dalla realtà che mi ha fatto scrivere nel 2013. Domenica scorsa ho intravisto il Vescovo, alla fine della cerimonia per le Cresime, da solo, all’angolo della Chiesa che aspettava il suo segretario che era andato a prendere la macchina per andare via. Non c’era nessuno, non c’era allegria, non c’era nessun entusiasmo intorno a lui. Ho provato una fitta al cuore e, davanti a quella terribile immagine che mi si è presentata davanti, mi è tornato in mente un pensiero di un caro anziano sacerdote: «Del resto già Eliot si domandava: È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l’umanità».

Gli uomini hanno abbandonato la Chiesa quando, soprattutto dai pulpiti, si sono trovati davanti un “pietismo impaurito della vita, privo di qualsiasi dinamismo di trasfigurazione”, nel quale nessuno sembra si sia accorto che “questo pietismo impaurito della vita” ha creato solo l’avanzata del deserto… che qualcuno chiama anche “Inferno”.

A chi ha in mano le sorti della nostra Chiesa, oggi, bisogna chiedere di cercare di riconoscere chi e cosa, in mezzo all’Inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio, perché lo sguardo che percepisce questo, non appartiene all’Inferno e, in esso, è riposta ogni possibilità di salvezza, perché, per “grazia” non dobbiamo disperare che un nuovo inizio accada.

Lo stesso “Inizio” di duemila anni fa.

 

IN SEGUITO ALLA PUBBLICAZIONE DI QUESTO ARTICOLO, SONO STATI IN TANTI A INTERVENIRE, SOPRATTUTTO DOPO GLI AMPI COMMENTI DI LUIGI SCOZZARRA (MIO FRATELLO) E CARMELINA MASSARA (MIA MOGLIE) PUBBLICATI SULLA MIA PAGINA FACEBOOK. PER UN SENSO DI CORRETTEZZA NEI CONFRONTI DI QUANTI MI SEGUONO, RITENGO GIUSTO INTEGRARE IL MIO ARTICOLO CON GLI INTERVENTI CHE SONO SEGUITI.

Carissimo Michele ho letto un tuo scritto e sto pensando a …

1) un “superiore gerarchico” che sta rosicando 2) un “Collegio territoriale” dove una parte sta “gongolando” e l’altra parte ti definisce “rompicoglioni” e vorrebbe metterti la museruola (sonnu chi i ngannau)
2) un “Collegio locale” dove una parte ti considera “scostumato” e “disobbediente” (a chi??) delegando “terzi” a dirti che sarebbe opportuno porgere delle scuse (per cosa??) , l’altra parte (poverina) che vede per te aperte le porte dell’inferno ( e su cazzi !!! )… ti ritroverai gran parte di corvacci neri rei di non aver testimoniato quanto da loro studiato (VANGELO) e mai reso vita quotidiana.
A questo punto dovrei dirti: “FOTTITENE”, ma conoscendoti sarebbe come dire che tu potresti trascurare mamma in questo particolare periodo della sua esistenza…IMPENSABILE!!!…
Ma la Chiesa è altra cosa. Caro Michele, quella Chiesa che ha alimentato la tua conversione, il tuo Credo, per me non esiste più o perlomeno esiste in realtà visibili ai pochi o se non oscurate “volutamente” del tutto. Esiste un covo di vipere e megalomani fottuti che pensano di esercitare la loro autorità (verso chi?) senza pensare che i loro atteggiamenti (la loro non-testimonianza di fede) non li rende affatto autorevoli. Alcune pseudo autorità non si rendono conto che ricoprendo ruoli “visibili” vengono normalmente “osservati” e non per mera curiosità ma perché si “pretenderebbe” da loro una vita coerente con il ruolo esercitato… si PRETENDEREBBE una vita limpida la cui moralità sia intoccabile, si PRETENDEREBBE da queste persone un vissuto quotidiano che renda AUTOREVOLI le loro posizioni e non che si sentano autorità istituzionali.
Fortunatamente oggi sparsi in tutto il mondo la Chiesa conta tantissimi Missionari, veri testimoni silenziosi; contava in Italia di “Padri” come don Pino Puglisi e come don Peppe Diana… esempi di vita sconosciuti ai più; conta di sacerdoti come don Luigi Ciotti, come don Maurizio Patriciello; contava di suore come Madre Teresa, come non ricordare quando la Mercedes le donò una sua vettura per potersi muovere a Calcutta e Lei la rivendette per monetizzare il valore in opere per i bisognosi …… esattamente come alcuni preti che acquistano auto da circa 50.000 euro per muoversi rapidamente con capi firmati (saranno pure cazzi loro, ma il popolo vede e chiacchiera non sapendo che non hanno votato la loro vita alla povertà ed alla castità); contava del GRANDE Karol Wojtyla, chi ricorda il monito lanciato a Siracusa ai mafiosi?? Li invitava a convertirsi, perché se non è la Chiesa chi altri può dare speranza di cambiamento. In “area nostra” da questi mafiosi c’è chi “in silenzio” preferisce solo l’obolo (infettato!!!) . Poi come non ricordare don Oreste Benzi un altro testimone di fede, lo si incontrava di notte con un Rosario in mano sulle strade italiane della prostituzione. Don Oreste era in grado di rimestare nella degradazione umana senza mai sporcarsi. Ha cambiato il destino di molte persone. ….. Esattamente (proprio ESATTAMENTE) lo stesso atteggiamento usato anni fa in un locale (dal nome di costruzione Egizia), dove c’è stato “chi” è stato “molto vicino” verso le “meretrici”… e quindi anche allora scattò l’imposizione al silenzio (di Pulcinella). Visto che siamo in tema, come non ricordare quanto la stampa ha scritto su … (arrivaci immaginando il paese tra Capo Vaticano e Pizzo)… che schifo!!!!!! Invece di andare a chiedere perdono alle famiglie dei poveri malcapitati, anche qua, il “superiore gerarchico” (e qua ci calza a pennello) impose il silenzio creando un duplice danno, uno d’immagine in quanto sarebbe stato semplice prendere esempio dal Grande Karol Wojtyla quando in America chiese perdono pubblicamente per quanto fatto da elementi del clero americano. Un secondo danno lo ha fatto proteggendo il “reo” non allontanandolo dalla sua mansione, lasciando in essere la possibilità di reiterazione del reato. E si!… la pedofilia adescando minori (e non solo) è un reato e chi ne è a conoscenza (del reato di pedofilia) se non denuncia ma cerca di nascondere il reato imponendo il silenzio si rende CORRESPONSABILE e CORREO (…eccezion fatta per i “superiori gerarchici”). Sempre il GRANDE Karol Wojtyla il giorno del suo insediamento a Pontefice disse (per problemi di linguaggio)… “Se sbaglio mi corriggerete” … mentre in altri posti se fai notare al “superiore gerarchico” una ipotetica visione difforme dalla sua sei finito…
Tu caro Michele mi citi sempre una frase di Sant’Agostino d’Ippona … “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.” Io non sono convinto sull’esito della tua coraggiosa posizione ma condivido in toto il tuo “sdegno” e qualora ti dovessero servire “per la tua NON PERSONALE posizione” ho un armadietto pieno di scarponcini e di siero antiveleno forniti dai tantissimi amici che ho in giro, e qualcuno (penso) mi abbia dato qualche “fornitura” pretestuosamente solo per metterla nella tua piena disponibilità.
Sere fa un comune amico mi ha confermato che quando qualcosa non va “il superiore gerarchico” impone sempre come consegna il silenzio… tutto passerà e le capre dimenticheranno … ma se tu scassi la minchia continuando a scrivere, se l’amico X + altri a Palmi tiene comizi in piazza raccontando episodi con dovizia di particolari, se Y + altri a Rizziconi e Z + altri a Oppido e W + altri a Polistena e K + altri a Gioia Tauro …. fanno la stessa cosa non penso proprio che tutto passerà nel silenzio. Errata considerazione, il silenzio non sempre mette a tacere ma alimenta le dicerie ed il dissenso e quindi perchè ti meravigli se il “superiore gerarchico” è solo in campo???
Tranquillo e ricordati cosa mi disse a fine aprile a Roma (ingresso porta S. Anna) un caro amico… “ormai il cavallo è zoppo!”, perdente, inutile, vuoto e a breve si sgonfierà; nonostante il “superiore gerarchico” abbia espresso la volontà di rimanere ad opprimere i sottoposti e non solo. Ma fortunatamente la tecnica del Promoveatur ut amoveatur è già in essere presso i competenti “Uffici”.
Affettuosamente tuo fratello Luigi

A PROPOSITO DELLA RECENTE VENUTA DEL VESCOVO A GALATRO…

di Carmelina Massara

L’altra sera mio marito ha messo un post sulla recente venuta a Galatro del nostro Vescovo, Mons. Milito.
Nonostante il post abbia avuto oltre duemila accessi, noto con rammarico che le persone che si sono esposte, sia a favore o anche contro il contenuto del post, supera di poco la decina.
Questo mi fa riflettere perché, pur essendoci persone che la pensano diversamente (poche per la verità) da quanto scritto da Michele, nel rapportarmi con moltissimi compaesani, so per certo che la comunità ecclesiale di Galatro vive, da molto tempo, con sgomento, incredulità, indignazione ed in moltissimi casi con rabbia, le vicissitudini della nostra Diocesi, in quanto con l’arrivo dell’attuale Vescovo Mons. Milito, non siamo più una vera comunità in missione, perché il nostro Pastore è incapace di uscire dal Tempio per andare incontro alla gente, per educarla e maturarla nella Fede ed è incapace di curare e promuovere relazioni fraterne con i fedeli e renderli apertamente consapevoli delle scelte che compie.
ALLORA CHIEDO A TUTTI PERCHÉ QUESTO SILENZIO? PERCHÉ AVETE COSÌ PAURA DI ESPORVI?
Sicuramente conosco persone strepitose nella nostra Diocesi e nel nostro Paesello, persone che stimo perché hanno dato sempre prova di pensare con la propria testa e si dedicano alla Chiesa totalmente e disinteressatamente, senza aspettarsi tornaconti personali.
Ciò nondimeno, molte altre mie conoscenze sono persone la cui più grande capacità è di fare buon viso a cattivo gioco; altre ancora si distinguono per l’ipocrisia, le bugie, i tornaconti di comodo, le opinioni cambiate a seconda del voltabandiera.
MIEI “CARI AMICI”, IL TEMPO DELL’IPOCRISIA DI COMODO E’ FINITO. SONO STANCA DI POST DOVE SI SBANDIERA LA SCHIETTEZZA.
Decidete una volta per tutte se essere comparse, controfigure o protagonisti credibili.
IO E MIO MARITO NON ABBIAMO MAI AVUTO PAURA DI ESPORRE LE NOSTRE PERPLESSITÀ, GIUSTE O SBAGLIATE CHE SIANO, SULL’OPERATO DEL VESCOVO.
Non per mero protagonismo, ma perché siamo stanchi di Parrocchie diventate luoghi anonimi e spersonalizzati, incapaci di promuovere una evangelizzazione costruttiva. Non ci interessa la polemica fine a sé stessa. Ci interessa invece esporre il disagio, i dubbi, le perplessità che non pochi fedeli stanno vivendo, per risvegliare un cristianesimo sonnacchioso e pigro.
E per quanto riguarda la nostra Parrocchia, sicuramente non è il luogo privilegiato dell’annuncio della Parola di Dio, sia ai non credenti per condurli alla fede, sia a quanti sono già credenti per istruirli, confermarli ed indurli ad una vita più autenticamente cristiana.
Ma come si fa a parlare di carità pastorale se il nostro Parroco non riesce ad avere con i fedeli relazioni improntate all’amore evangelico? Un Prete che non ha nessuna caratteristica del Pastore, circondato da “alcune persone” che. sicuramente, sono testimoni del NULLA, in quanto non privilegiano l’annuncio della Parola di Dio, nè sono interessati a costruire relazioni fraterne e pacifiche con i fedeli galatresi, ma spesso sono seminatori di zizzania nelle famiglie… In questi anni abbiamo avuto modo di conoscere un Prete incapace di indicare una “direzione spirituale”, che non cerca chi si smarrisce, che non si sforza di ascoltare tutte le voci della Sua comunità, incapace di avvicinarsi alle sofferenze dei parrocchiani, ai credenti e non credenti, ma soprattutto un Prete che non conosce il PERDONO.
Eccellenza Reverendissima, Lei tutte queste cose le sa, perchè Michele ha parlato con Lei, nella vana speranza che qualcosa cambiasse… ma nulla è cambiato, anzi ogni giorno le cose peggiorano e siamo arrivati allo sfacelo totale… Lei non ha avuto il desiderio di guardarsi intorno e capire ciò che era ed è sotto gli occhi di tutti. E quindi, non si meravigli del mio sfogo. Ho scritto tutto questo perchè io, come tanti, abbiamo bisogno di risposte ai tanti interrogativi, dubbi, forse legittimi, sulle scelte di una Chiesa che sembra, sempre più, non rappresentare il luogo dove un cristiano peccatore, può trovare rifugio, comprensione, accoglienza ed amore, ma sembra spesso una gerarchia di uomini che non riesce ancora a condividere i propri percorsi con coloro ai quali questi percorsi poi chiede di condividere (i laici), che non riesce a spiegare “i come ed i perché” di certe scelte, perché spesso i perché non sono chiari e trasparenti e quindi il confronto con la gente, che dovrebbe venire naturale e spontaneo, diventa poi difficile e pericoloso. Eccellenza, non dimentichi mai che oggi la gente è sempre meno “gregge” e sempre più “persona” ed ha bisogno di verità e di testimoni gioiosi, entusiasti e credibili. Se queste mie righe la irritano, la indispettiscono o addirittura la offendono, il mio smarrimento aumenterà, non sapendo a questo punto dove rifugiarmi e dove trovare la possibilità di confronto. Non mi resterebbe che volgere lo sguardo verso il Cielo, affidarmi a Lui e chiedere: “…Signore, da chi andremo? Già, da chi andremo se i Pastori non sanno indicare una VIA una VERITA’, una VITA! Siamo proprio ridotti male!

UNA NOTTE SERENA E UN RIPOSO TRANQUILLO CARO VESCOVO…

Porgo i segni della mia sofferenza a mons. Milito, a conclusione di questa giornata dove ho avuto modo di toccare con mano come, nei nostri paesi, la foto di questo post è sempre più reale. Bisogna saper distinguere quella che è una preoccupazione per una Chiesa viva, non invasa dal “fumo di satana” che sta svuotando le chiese e dove parlare di parrocchiani “non praticanti” è un oltraggio allo Spirito Santo… un peccato che mai sarà perdonato. Eccellenza diceva il nostro caro abate Martino: “canusciti tutti li mpiegati. Certu, si vui guardati, aviti a diri: mannaja lu fumari e lu dormiri! E vi accorgiti ca regnati in guerra, odiatu di lu celu e di la terra”.
Eccellenza, il vocabolario italiano è materia ostica per tanti… parole come “ennesima… calunnia… insulti…”. Lei è stato insegnante, conosce bene i suoi alunni, sarei tentato di farne una colpa a Lei… ma le sono vicino in questo momento… capisco quante preoccupazioni e sofferenze deve patire… per colpe non interamente sue… ha tutta la mia umana comprensione… il nostro Dio nella sua grande misericordia ci giudicherà… e saprà dare ad ognuno il giusto premio… e il castigo a chi opera per distruggere la sua Chiesa.
Le esprimo la mia vicinanza per tante brutte pagine che la nostra Diocesi, sotto di Lei sta passando… non le dico che le starò vicino… lei rappresenta la Chiesa e, per chi non l’ha capito, è la Chiesa che deve stare vicino all’uomo… e mai è stata così lontana.
Una buonanotte Eccellenza, al suo posto penso che gli incubi incombono, ma nella compieta leggiamo e preghiamo di avere una notte serena ed un riposo tranquillo.
Questo glielo auguro di cuore…

Eccellenza rev.ma mons. Milito, diceva Aristotele che “l’evidente esperienza si deve anteporre ad ogni umano ragionamento”. In pratica “ciò che si vede è…”. Questa è l’immagine della Processione del Corpus Domini a Galatro… Ma… il popolo di Dio dove è andato a finire…? Lo so che, sulla base dei molti messaggi che sto ricevendo, queste evidenze… se da Lei lette subito potrebbero rendere insonne la nottata… ma non ci possiamo nascondere dietro al dito…!

 

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