PENSIERI IMPROVVISI IN UNA LETTERA APERTA A TANTI AMICI GALATRESI… CHE HANNO ORECCHIE

getmedia.phpCari amici, voi che rappresentate una realtà ben lontana da quella che, ictu oculi, emerge chiaramente in questi giorni nel nostro paese, perdonatemi se insisto. Purtroppo, o per fortuna, sono ossessionato dalla verità. E sono affetto, inoltre, da un’altra terribile ossessione: la logica e la visione della realtà così come è, pirandellianamente potrei dire, anche della realtà come “appare”, perché in certe occasioni “ciò che appare, è”… a dispetto di ogni maldestro tentativo di mistificazione e falsificazione!
La caratteristica della “tribù”, alla quale mi sono sempre vantato di appartenere, è sempre stata quella di non cedere alla tentazione di lasciarsi prendere per il culo da “stregoni” di turno, che non hanno voglia e tempo di spiegare al popolo qualcosa di diverso dalle loro “strane e irreali” elucubrazioni mentali.
Stiamo vedendo aggirarsi nelle nostre strade dei maestri intenti ad elogiare “l’essere contro… a prescindere!”… evocando malcelati segni di appartenenza a tribù, da loro considerate, più evolute.
galatroI maestri dicono che bisogna attaccare continuamente, anche se bisogna ammettere che non riescono a precisare che cosa “bisogna attaccare continuamente”… ma lasciano intendere che, anche se chi ascolta non lo sa, loro lo sanno benissimo! E sono pure contenti, perché il pubblico presente ai loro interventi applaude frenetico e compiaciuto. Se tale pubblico abbia capito o meno cosa dicono non importa, basta eccitare le loro fantasie, tanto sanno bene che neanche il consiglio degli Anziani è capace di interpretare i papiri portati dai loro esperti. I papiri contengono segni sicuri di una evidente incertezza… e i maestri che cercano di spiegare, evidenziano ancora una maggiore confusione!
Pare che un primo saggio abbia evidenziato l’imbarazzo di elevare il nulla al centro del dibattito. Un secondo saggio ha sottolineato l’impossibilità, o difficoltà, nell’elogiare quello che abbiamo intorno: “sarebbe un elogio della verità, e questa è una conclusione alla quale non possono arrivare”! Un terzo saggio ha detto che, se si riconoscesse agli altri il valore delle idee che esprimono, sarebbe la morte della propria strategia! Un quarto saggio, il più anziano e probabilmente il più saggio (non certo in virtù delle sue profonde analisi, ma per una vera conoscenza della realtà) ha detto che non si può andare dietro a chi dice o scrive “quello-che-non-sa-e-non-vuole-e-non-c’è-niente-che-gli-sta-a-cuore”.
A udire certi discorsi, o leggere certi scritti, bisogna veramente fare come i cari saggi e vecchi indiani… scuotere pensosamente la testa e aspirare ampie boccate di fumo: e in virtù di ciò che la nostra intelligenza e logica ci fa vedere, bisogna partire dalla considerazione che dobbiamo mettere in campo le nostre certezze (lasciando perdere chi vorrebbe portarci a confrontarci solo con la sua ira), perché solo così possiamo dare credibilità alla nostra avventura non solo politica ma, soprattutto, esistenziaAmerican-Indian-Wallpaperle… sperando che un mondo a colori non venga rappresentato e visto in bianco e nero, solo per ripicca!
Altrimenti si confermerà sempre di più, tra i nostri amici e compaesani, l’opinione che il discredito gratuito buttato a destra a manca, solo per togliersi il sassolino dalla scarpa, sia l’equivalente galatrese del cattivo whisky dato ai nostri fratelli indiani, dagli usurpatori delle loro terre e della loro dignità… cioè lo strumento più subdolo per uccidere l’anima allo scopo di mantenere il potere… ma questo, cari amici, non lo permetteremo mai!

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