QUALCHE RIFLESSIONE NEL GIORNO DELLA MEMORIA

giornata memoria (2)27Gennaio: il Giorno della Memoria è, ancora una volta, ricordato su giornali, radio e televisioni. Ma, scusate se mi pongo una terribile domanda… a cosa servono tutte queste manifestazioni? A ricordare, viene spesso risposto a questa domanda… servono perché il passato non si ripeta.
Eppure, come ha scritto un giornalista ebreo, molte delle stesse persone che ogni 27 gennaio versano calde lacrime per i bambini ebrei uccisi dai nazisti, saltano dalla sedia quando sentono che gli israeliani ritengono che il loro paese sia in pericolo…
Anzi, non manca chi ritiene gli stessi israeliani come gli eredi del nazismo. Poco importa, naturalmente, che Israele sia l’unico paese del Medio Oriente dove gli arabi vivano in democrazia, dove un arabo possa parlare male del governo e tornare alla sera a casa senza il timore di essere rinchiuso in prigione.
giornata memoria (6)E’ ormai da diversi anni che, proprio nel Giorno della Memoria, il presidente iraniano Alì Khamenei ripete il proprio desiderio che Israele venga distrutto. Ancora una volta c’è chi auspica che un intero paese, un intero popolo siano annientati in quanto responsabili della sola colpa di esistere. Non è odiosa retorica, ma l’Iran si sta dotando delle armi nucleari per passare ai fatti. L’obbligo che l’Europa ha deciso di darsi con il Giorno della Memoria (ricordare il passato perché non si ripeta), implica anche il dovere di intervenire senza voltarsi dall’altra parte, come fecero tanti “bravi” cittadini davanti ai treni della morte. Oggi questo significa mandare dei segnali chiari…
Altrimenti di fronte ai tanti slogan “Noi non dimenticheremo… il passato non si ripeterà… ecc.”, non possiamo non pensare: “Ma quante palle siamo costretti a sentire…!”.
giornata memoria (7)Il punto non è ricordare, non è mai stato quello il punto. La memoria, la storia, è indispensabile per capire gli errori del passato. Ma da sola non serve a niente, mancano la comprensione e l’atto. Posso essere il maggiore storico dei lager, conoscere perfettamente ogni segreto dei campi di sterminio e dare loro il mio consenso informato… ma non posso negare che in questo istante uomini stanno morendo in luoghi del tutto simili a quelli in cui si stanno tenendo tante belle celebrazioni. Uomini uccisi dalla fame e dagli stenti. Uomini imprigionati per quello che sono, non per quello che possono avere fatto.
giornata memoria (1)Anche a scuola, per il Giorno della Memoria, gli insegnanti fanno imparare la famosa canzone di Guccini, Auschwitz, una canzone che in tanti abbiamo amato. Quando impareremo a vivere senza ammazzare, si domanda la cenere. Ma la risposta al quesito del bambino nel vento è “mai”, perché non è uno sforzo, non è un progresso, non è la storia che possono cambiare le cose.
Come può un uomo uccidere un suo fratello? Eppure accade: non solo quando non lo considera un fratello, ma anche quando fratello lo è davvero.
giornata memoria (4)I nostri padri, alla fine della guerra, hanno pensato che, finalmente, con la sconfitta dei nazisti, era finito il male… invece, in seguito, abbiamo avuto ben modo di vedere che il Male non era affatto finito ma cambiava solo orizzonte e, il presente ci ha mostrato che l’Olocausto continua ancora oggi, e che il Male nel mondo non è morto e non era neanche un’esclusiva dei nazisti!
Il presente ci ha mostrato che non è poi così difficile essere come loro e anche oggi, nel gennaio del 2016, non è fuori posto l’immagine dell’uomo che suona il violino mentre uccidono i “nuovi” ebrei e chi gli è vicino gli dice di suonare più forte, perché non vuole essere disturbato dall’urlo della morte.
giornata memoria (8)Oggi più di ieri “c’è bisogno di Qualcuno che ci liberi dal male, perché il mondo tutto intero è rimasto tale e quale…“. C’è una sola forza che può cambiare il mondo, a cominciare dal mondo che è la persona, che sono io, che siamo ognuno di noi. E si chiama misericordia.
Una virtù che raramente abbiamo la forza di applicare, tanto è divina, tanto è difficile, tanto noi siamo quello che siamo. E non so se oggi la sentirete altrove, sussurrata nel vento.
Perché solo in questa virtù sussurrata dal vento, ha senso ricordare l’Olocausto e le sue vittime… di ogni epoca. Compresa la nostra!

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