RESURREXIT TERTIA DIE… IL TERZO GIORNO E’ RISUSCITATO!

 

L’HO SCRITTO PER PASQUA…  (11)

Resurrexit tertia die… Il terzo giorno è risuscitato!

Oggi, insieme con tutta la Chiesa, noi ripetiamo queste parole con una particolare emozione. Le ripetiamo con la stessa fede, con la quale, proprio in questo giorno, furono pronunciate per la prima volta. Le pronunciamo con la stessa certezza, che hanno messo in questa frase i testimoni oculari dell’evento. La nostra fede proviene dalla loro testimonianza, e la testimonianza è nata dalla visione, dall’ascolto, dall’incontro diretto, dal tocco delle mani, dei piedi e del costato trafitti.

La testimonianza è nata dal fatto; sì, il terzo giorno Cristo è risuscitato: oggi ripetiamo queste parole con tutta semplicità, perché esse provengono dagli uomini semplici. Esse provengono dai cuori che amano e che hanno così amato Cristo, da esser capaci di trasmettere e di predicare niente altro che la verità su di lui: Crucifixus sub Pontio Pilato passus et sepattus est. Fu Crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.

Così suonano le parole di questa testimonianza E con la stessa semplicità della verità continuano a proclamare: et resurrexit lertia die. Il terzo giorno è risuscitato.

Da quel “terzo giorno” il mondo non ha tollerato quell’Uomo che ha annunciato la presenza del divino nella sua stessa persona… il figlio di Maria che tutti conoscevano come uomo ma che si è detto Dio. Per questo, allora come oggi, il mondo non tollera che ripropone quella Persona, quel Fatto, quella Presenza… non tollera chi ridice che Dio è un “fatto” presente, con un nome storico (Gesù Cristo) che tocca la vita di ognuno di noi.

Da sempre il “potere” ha ritenuto, in diverse epoche storiche, di avere debellato il “Nemico”, o di essere sul punto di farlo… ossia di avere debellato quella “mala pianta” che è ritenuta la presenza tangibile, incontrabile di Cristo: la sua pretesa di dire una parola sulla vita concreta degli uomini e della società, cioè, la pretesa di riuscire non solo a dire, ma anche a dare, un senso alla vita.

Nel momento in cui Cristo rinuncia a questa pretesa, il cristianesimo diventa il benvenuto nelle stanze del “potere” e nei salotti “buoni” del mondo… si accetta tutto, purché non si dica che Cristo ha a che fare con la vita del mondo e degli uomini, anzi di ogni singolo uomo.

Oggi come allora Cristo va bene, anzi benissimo. Va benissimo la messa, le liturgie, le processioni… va bene tutto, anche i comandamenti, non solo i dieci ma possono diventare venti, o cento o mille. Basta che Cristo non pretenda di essersi fatto Uomo (e di essere resuscitato dai morti), di averci incontrati, di aver reso giusto con la sua croce il nostro dolore ingiusto, di essere diventato una presenza nel mondo, entrando nella nostra vita e cambiandola. Questo è troppo per ogni “potere”, e per ogni “lobbies”, e non può essere tollerato e sopportato.

Ma l’uomo non può mai perdere la speranza nella vittoria di Cristo di fronte alle menzogne del mondo e dei suoi “poteri”. Resurrexit tertia die: il terzo giorno è risuscitato. Questo giorno è l’inizio della nuova speranza a cui siamo chiamati, cioè il passaggio ad una vita “nuova” piena di senso e significato. Questo passaggio per i cristiani si chiama “Pasqua”.

Buona Pasqua a tutti… nessuno escluso!

Potrebbero interessarti anche...

Commenta: