14 FEBBRAIO SAN VALENTINO… CHE COSA STRANA E’ L’AMORE!

Il 14 febbraio si festeggia San Valentino, protettore degli innamorati, e in questo giorno saranno milioni, vivaddio, gli uomini e le donne, di ogni età, che si diranno: “ti amo… ci amiamo… ti voglio bene…”, lo diranno con un fiore vero o finto, con un libro, con un bamboccio di pezza… il linguaggio dell’amore non ha limiti, ognuno lo dirà nel modo che permetta, anche a coloro che dell’amore hanno pudore anche a parlarne, di testimoniare alla persona amata, che il cuore contiene un sorriso di tenerezza…

La festa di San Valentino non è una festa recente, perché la vicenda di questo Santo è antica di duemila anni e ci riporta alle origini del Cristianesimo: la storia dei martiri cristiani registra al 14 febbraio  due “Valentino martiri”, uno romano decapitato sulla via Flaminia sotto l’imperatore Claudio II nel 270 e uno, Vescovo di Terni, decapitato a Roma nel 273. Fu il primo Valentino che, secondo la leggenda, mentre attendeva l’esecuzione, s’innamorò della figlia del suo carceriere. Poteva parlarle da lontano e mai la sfiorò neppure per un istante, eppure, prima di morire le scrisse una lettera d’amore chiedendo, come unica grazia, al padre di lei che gliela consegnasse dopo la sua esecuzione.

Già… davanti a storie come questa, come con pensare: “Che cosa strana è l’amore…”.  Pensavo proprio questo, l’altra sera, mentre sfogliavo i disegni de “I fidanzatini” di Raymond Peynet. I disegni sono stupendi, ma la presentazione del libro non è da meno: “In un mondo come il nostro, sempre più invaso dalla scienza e dalla tecnologia, ove i sentimenti si immiseriscono sempre più o diventano più complicati, in un mondo del genere è ancora possibile parlare d’amore?… Finché ci saranno giardini, nuvole rosa, si continuerà a parlare d’amore: né la scienza, né la tecnologia potranno impedire agli innamorati di sognare. Oggi quando si parla della gioventù, si pensa di solito a quella gioventù che si riversa per le strade in modo tanto spettacolare e rumoroso… Ma ci sono gli altri; coloro che pur consapevoli delle ingiustizie attuali, hanno dell’amore un’idea completamente diversa. Per convincersene basta osservare, naturalmente con discrezione, quelle coppie di giovani che in primavera fioriscono nei giardini pubblici. Il mazzetto di fiori offerto dall’innamorato timido, rivelava le intenzioni di lui grazie alla complicità del linguaggio dei fiori. La rosa: ti amo. La miosotide: non ti scordar di me. L’edera: dove mi attacco muoio, ecc. …  Eppure ci sono ancora innamorati che spogliano dei loro petali le margheritine, e sognano: m’ama, non m’ama; m’ama, non m’ama; m’ama, non m’ama… Ai miei occhi, o piuttosto agli occhi del mio cuore, conta solo il grande amore, quello che illumina la vita di una felicità senza fine, quello che ti fa diventare leggero come un uccello, ma geloso come una tigre. Quando ho avuto l’età per amare, un gentile Cupido mi lanciò la sua freccia, la quale si trasformò di colpo in una penna da disegno. Da quel giorno fortunato io continuo a disegnare innamorati… Andando a zonzo per la campagna o nella città; guardando tutto quello che mi circonda, la gente, le case, gli alberi, i fiori, il cielo… quando sono a casa mia mi viene voglia di disegnare, ripenso ai miei giretti, nella speranza che si produca il miracolo, la scintilla che farà saltare fuori dai miei appunti quella deliziosa piccola fata portatrice di belle idee. Purtroppo questa è raramente puntuale agli appuntamenti sulla pagina bianca; spesso si lascia desiderare per parecchie ore. Ma quando arriva, che festa, che baldoria, sul tavolo da disegno!… Ho creato, insomma, un piccolo mondo tutto particolare fatto di sogni, d’amore e di poesia; in questo piccolo mondo trovo le situazioni dei miei disegni, e non bado troppo a quel che succede fuori di esso… Se nei miei disegni ho saputo conservare tanta freschezza e tanto candore, lo devo a Denise, mia moglie, collaboratrice e musa. Ci rifiutiamo di vedere la vita che non sia tutta rose e fiori. Anche nei momenti difficili speriamo sempre in giorni migliori… Immaginate cosa sarebbe una vita senza amore. Giorni e giorni senza sole: notti e notti senza stelle. L’amore è necessario alla vita quanto il sangue che scorre nelle nostre vene. Senza amore non saremmo altro che miserabili esseri inebetiti, abbandonati in un mondo grigio e spoglio…“.

E… proprio mentre provavo a domandarmi se le immagini di Peynet rappresentavano “parte della realtà quotidiana o della fantasia”, un articolo letto su un quotidiano, mi ha dato parecchio da riflettere, soprattutto sui grandi amori che illuminano la vita di una felicità senza fine, sugli amori che fanno diventare leggeri ed eterni… purtroppo fino a morirne: “Si sono abbracciati, hanno aspettato che il treno della metropolitana entrasse in banchina e poi si sono gettati sui binari. Marco e Anna ieri pomeriggio alle 16 hanno deciso così di farla finita. Una scena agghiacciante che ha avuto come testimoni i molti passeggeri in attesa del treno, un paio di carabinieri fuori servizio e i due macchinisti della metropolitana. Impossibile evitare l’impatto. Difficile capire, anche per i poliziotti, perché i due abbiano cercato di farla finita gettandosi sotto il metrò. Solo ipotesi, per il momento, anche se dal Fatebenefratelli sembra da escludersi che uno abbia trascinato l’altra o viceversa: ‘Quando si sono gettati, ripetono alla centrale di Polizia, i due erano abbracciati. Era accaduto anche poco più di un anno fa. E pure quella volta per i due fidanzati finiti sotto le rotaie del metrò, Rocco e Barbara, non ci fu nulla da fare. Era il 4 febbraio: i due discutono animatamente, dirà poi un passeggero che ha assistito alla scena. Pochi istanti dopo, Rocco e Barbara finiscono entrambi, davanti agli occhi agghiacciati della gente in sosta sulla banchina, sotto il treno in arrivo. Tutti e due morti. I due ragazzi si sarebbero dovuti sposare entro la fine dell’anno, confermano alcuni amici della coppia. La ricostruzione del caso è rimasta comunque sempre incerta. Il conducente del metrò, ad esempio, escluse che uno dei corpi fosse stato spinto o trascinato dall’altro“.

C’è da pensare che la vita di tutti i giorni sia più forte della fantasia e che ci sono delle anime che sognano, in maniera incomprensibile per tanti, di amarsi per l’eternità… purtroppo in situazioni estreme e senza ritorno. Già, in tali situazioni, come non ripetersi: “che cosa strana è l’amore!…“.

 

Potrebbero interessarti anche...

Commenta: