SUL CALENDARIO DEI CARABINIERI… UNA DONNA BELLISSIMA

carabinieri-5Oggi ricorre la festa della “Virgo Fidelis”, Patrona dei Carabinieri . Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime in tutto significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia, che proprio oggi, lunedì 21 novembre, la festeggia come propria Patrona.

La lettura di questo servizio mi ha fatto ricordare un mio articolo, pubblicato nel 1999 su Proposte, scritto sul fatto che quell’anno il posto d’onore, nella galleria dei ‘personaggi leggendari’ dell’Arma, è toccato alla donna e, proprio a lei, è stato dedicato il Calendario 1999. La donna, infatti, come madre, sorella, compagna, nella vita di un Carabiniere assolve funzioni di grande rilievo sia all’interno della famiglia che nella società.

carabinieri-1E’ ormai da diversi anni che mi piace avere, e conservare, oltre al calendario di Frate Indovino anche il Calendario dell’Arma dei Carabinieri. A differenza di tanti calendari, pubblicizzati oltre misura come “opere artistiche”, solo per i nudi in essi raffigurati (che nessuno espone in pubblico se non in qualche officina, e che una volta venivano dati “in miniatura e di nascosto” ai clienti di alcuni saloni)… a differenza di questi, dicevo, i calendari da me conservati sono “seri” (intendendo per “seri” la veridicità delle situazioni che illustrano, nel senso che rispecchiano delle immagini “reali” e non si inventano dei personaggi falsi, con modelle che rappresentano dei soggetti non conformi a quella che è la realtà quotidiana delle nostre donne). Per questo, i calendari che io chiamo “seri”, in tante case e tante uffici sono esposti negli ambienti più frequentati, a differenza degli altri che possiamo definire “falsi” (proprio perché l’unico vantaggio che hanno è quello di “rendere soldi” con immagini false ed irreali, che mortificano lo sforzo per la difesa e la dignità di tante donne), che dopo essere stati acquistati, talvolta a suon di bigliettoni, guarda caso, negli habitat nei quali si svolge la normale vita quotidiana, non si vedono esposti, anzi vengono tenuti “sotto chiave” ed esibiti in tutto il loro splendore, solo in qualche officina meccanica… Una riflessione particolare quest’anno l’ha suscitata il Calendario dei Carabinieri e mi ha particolarmente colpito la presentazione fatta dal Comandante dell’Arma, Gen. C.A. Sergio Siracusa:carabinierezxIl posto d’onore, però, nella galleria dei ‘personaggi leggendari’ dell’Arma, spetta alla donna e, proprio a lei, è dedicato il Calendario 1999. La donna, infatti, come madre, sorella, compagna, nella vita di un Carabiniere assolve funzioni di grande rilievo sia all’interno della famiglia che nella società. Questa dedica vuole essere un pubblico riconoscimento, sebbene modesto, al suo instancabile e discreto lavoro. Le splendide tavole realizzate da Renato Casaro raffigurano la donna in numerosi ruoli… Le immagini si susseguono in un ideale filo narrativo: la Madre Patria è la genitrice del Carabiniere-Istituzione, in un rapporto di profondo, immutabile e reciproco amore; la mamma saluta l’allievo Carabiniere che lascia la casa natìa, la sposa è raggiante di felicità; la fidanzata è colta in un momento di nostalgia per il suo Carabiniere all’estero; la moglie segnata dal destino crudele è confortata nel suo dolore; la compagna serena attende nel giorno di festa con i figlioli il ritorno a casa del marito… e così via“.

carabinieri-4Se la lettura dell’introduzione al Calendario fatta dal Generale Siracusa mi ha colpito, una lettera pubblicata nell’ultimo numero della rivista “il Carabiniere” mi ha messo i brividi. La Signora Paola Di Marco, di Pompei, moglie di un carabiniere, ha scritto le sue sensazioni alla vista del Calendario: in essa si scorge quell’atteggiamento umilmente solenne, quella dolente ed insieme ferma e fiera coscienza, di chi ha capito che cos’è, nella profonda fatica di ogni giorno, la vita ed il suo dovere, edificata da un antichissimo ed attuale sacrificio verso i propri cari. Per questo reputo importante trascrivere integralmente la lettera della Signora Di Marco, perché la ritengo un serio ed intelligente contributo contro tutti quelli che, solo per questioni di interesse, non si fanno scrupoli di ricorrere ad immagini forti, dove la dignità della donna è calpestata e svilita…

Questa la lettera pubblicata sul Carabiniere, a cominciare dal titolo: “Mi sono ritrovata sul calendario ed ero bellissima”. E poi di seguito: “Nello scorso dicembre si è parlato tanto di calendari. C’è stata un’accanita e quasi inedita gara tra grandi aziende a proporre il calendario più zeppo di donne in pose definite artistiche (a me sembravano più che altro pornografiche). Donne di carta patinata, talmente belle e perfette che si stentava a crederle vere. Io, invece, casalinga quarantenne in pantofole, tutta dedita alla famiglia, appesantita dalle gravidanze e dati troppi manicaretti fatti a mano, mi sono sentita vera, importante e gratificata per il fatto che i Carabinieri hanno dedicato il Calendario 1999 semplicemente a noi, donne dell’Arma. carabinieri-2Sì, dell’Arma, perché insieme al nostro uomo abbiamo sposato anche il suo lavoro. Nel pronunciare il nostro “sì”, sapevamo che avremmo trascorso notti insonni aspettando il suo ritorno. Sapevamo delle lunghe separazioni e sapevamo che avremmo pianto lacrime amare accanto a vedove ed orfani. “Carabiniere” non è una professione come un’altra. Non si fa il Carabiniere, lo si è. Il Carabiniere è davvero “nei secoli fedele”. Anche quando la sera si toglie la divisa non smette di essere Carabiniere, vigile e attento a ogni minimo rumore. Sicché quando ho sfogliato il vostro Calendario, che come ogni anno mio marito ha portato a casa, mi sono sentita proiettata all’interno di esso. Mi sono rivista scrivere al mio amore lontano quando era in missione. Mi sono rivista con le mie figlie aspettarlo sull’uscio di casa. E mi sono rivista insieme a tanti colleghi e amici di mio marito a festeggiare la Virgo Fidelis o il compleanno dell’Arma. Momenti tristi o felici. Ma sempre pieni d’amore. Ringrazio di vero cuore chi ha deciso di dedicare a me e a tutte le mogli dei Carabinieri il Calendario dell’Arma 1999. Perché ci ha fatto sentire utili, quasi indispensabili alla vita professionale dei nostri compagni. Ed anche bellissime. Non siamo donne di carta patinata, ma donne vere, reali, “nei secoli fedeli” al loro bel Carabiniere”.

La risposta della Redazione della rivista è breve ma eloquente: “Capita qualche volta di non aver nulla da aggiungere a commento di una lettera ricevuta. Questa è perfetta in sè. Le faccio rispondere, gentile Amica, dalla lettera seguente: non trovo nulla di più appropriato e intonato ai Suoi (nostri) sentimenti”.

A me resta solo da aggiungere, che sottoscrivo proprio tutto…

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