BRONZI DI RIACE… TROVATI E RISEPPELLITI A REGGIO CALABRIA

Di tanto in tanto torna a galla l’idea di far girare i Bronzi di Riace in giro per il mondo con l’intento di far venire la voglia a qualcuno di arrivare fino a Reggio Calabria per vedere gli originali. In molti, tra cui Vittorio Sgarbi, provarono a sottolineare l’importanza di farli girare per il mondo “in barba, più o meno, all’egoismo dei reggini” e, ultimamente la proposta è stata rilanciata da due consiglieri regionali, che chiedono di valutare “con concretezza e nell’immediato la possibilità di approvare eventuali spostamenti in tutto il mondo dei Bronzi di Riace”.

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Dura la posizione del sindaco di Reggio Calabria in merito alla mozione presentata da due consiglieri regionali: «La vera sfida è invitare la gente a venire qui… I Bronzi di Riace da Reggio Calabria non si spostano, lo abbiamo affermato in più occasioni e continuiamo a sostenerlo, senza tentennamenti e non certo per amor di campanile».

Senza nessuna esagerata polemica, mi è capitato in più occasioni di scrivere sui Bronzi di Riace e ritengo utile, in questo momento, riportare qualche “passaggio”.

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I Bronzi arrivarono a Reggio Calabria nel 1981 (dopo un eccezionale intervento di pulitura, eseguito a Firenze con strumenti progettati appositamente), accolti come gli eroi che avrebbero cambiato le sorti della città…In realtà fu il 16 agosto 1972 che Stefano Mariottini, un giovane romano sub dilettante, mentre si immerge nel Mar Ionio a 300 metri dalle coste di Riace trova, casualmente, a 8 metri di profondità le statue dei due guerrieri, divenuti famosi in tutto il mondo come “i Bronzi di Riace”. I due Bronzi, quasi certamente opere originali dell’arte greca del V secolo a.C., sin dal momento del loro ritrovamento hanno stimolato gli studiosi alla ricerca dell’identità dei personaggi e degli autori e, ancora oggi, non è stata raggiunta l’unanimità per quanto riguarda la datazione, la provenienza e, tanto meno, gli artefici delle due sculture.

E’ sempre stato sotto gli occhi di tutti come, dopo il boom del 1981, sui Bronzi è calato il sipario e l’assedio dei turisti, per la città di Reggio è un lontano ricordo… e le sorti della città, per la presenza dei Bronzi, non sono proprio cambiate. Non bisogna certamente essere dei grandi esperti per accorgersi come i due guerrieri hanno avuto sempre meno visitatori e la città di Reggio, piano piano li ha riseppelliti.

Certamente c’è da dire che, nel 1981, a subire il fascino delle due statue, inizialmente ed emotivamente, è stato un pubblico attratto solo dalla fisicità e nudità dei due “fusti”; infatti, allora, si sono messi in fila per vedere i Bronzi, persone che in materia di arte e cultura non hanno mai guardato neanche i grandi tesori esposti a due passi da casa. Evidentemente c’è voluto il “monstrum”, la cosa che “fa spettacolo”, per destare l’interesse verso l’arte, a discapito certamente della valorizzazione delle ricchezze naturali e culturali già presenti nella nostra terra e a discapito della riscoperta della nostra civiltà, dei valori della nostra gente, che anche se posti dietro le quinte dello “spettacolo”, ha sempre gridato il suo limpido attaccamento alla propria storia, alle proprie tradizioni…

Certo, bisogna ammettere che le nostre radici culturali come europei (non solo come meridionali), affondano nella grecità: non rifletteremo mai a sufficienza sul debito che la nostra cultura ha verso i greci. E mi pare di notare come, anche la polemica esplosa nei giorni scorsi, sulla proposta di spostare i Bronzi di Riace, ha trovato un quasi totale disinteresse da parte dei cittadini di Reggio: tranne qualche tiepida interpretazione di questo spostamento, più per ordine di schieramento politico che per altro, da parte dei cittadini… indifferenza totale. 

A mio avviso, nonostante qualche tentativo di gara nello stracciarsi le vesti per la proposta di portare i Bronzi fuori da Reggio Calabria, non ci sarebbe tanto da meravigliarsi se le statue rinvenute a Riace finissero per condividere lo stato di sostanziale disinteresse e totale abbandono in cui vive gran parte del nostro immenso e meraviglioso patrimonio artistico!

Se ci guardiamo intorno, gli illustri precedenti non mancano…

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