Michele Scozzarra Web Page Blog

DON ROBERTO MEDURI LASCIA GALATRO

NELLA SERATA DI SABATO 31 AGOSTO 2024, E’ STATO RESO NOTO UN PROVVEDIMENTO DEL VESCOVO DELLA DIOCESI CON IL CAMBIO DI PRESBITERI, DON ROBERTO MEDURI E’ STATO NOMINATO VICARIO NELLA PARROCCHIA “MARIA SS. DI PORTO SALVO” A GIOIA TAURO.

AL GALATRESE ARCANGELO MERCURI IL PREMIO BIENNIO DI GRAFICA 2022-2023 PRESSO L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI REGGIO CALABRIA

Il 25 giugno del 2024, nella sala Gilda Trisolini di palazzo Alvaro, il consigliere metropolitano delegato alla cultura, Filippo Quartuccio, nel corso di una cerimonia dove è stato presentato il nuovo logo ufficiale dell’Area Archeologica sacra Griso Laboccetta, ha premiato gli allievi finalisti e ad Arcangelo Mercuri, che si è classificato primo, tra tutti i partecipanti, il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha conferito il Primo Premio per l’immagine coordinata per l’Area archeologica “Griso Laboccetta” svolto nel Corso di Graphic Design tenuto dalla prof. Monica Ferrara. Premio biennio di Grafica 2022-2023 presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

IL CLERO UXORATO NELLA CALABRIA GRECA E IL CLAMOROSO CASO DI ANTONIO ASPREA

Nella ricostruzione storica ed antropologica che Angelo Labrini consegna alla storia, don Antonio Asprea è ricordato anche come apprezzato e ricercato oratore sacro, qualità che ebbe modo di perfezionare nel corso degli otto anni di “esilio” che, dopo essere stato privato della titolarità parrocchiale di Gallicianò e Condofuri, gli sono stati inflitti dal vescovo della diocesi nella speranza di riuscire a portarlo sulla retta condotta e di allontanarlo dalla “signora Giovanna”.

GALATRO: DI ORIGINI BIZANTINE O RISALENTI AL V° SECOLO AVANTI CRISTO?

Il compito di raccontare delle Terme, attraverso la narrazione di un “viaggio nella storia delle Terme di Galatro” non poteva che essere affidato al prof. Umberto di Stilo, che delle Terme di Galatro ha vissuto, nel corso dei tempi, tutte le varie vicende, in parte per esperienza diretta e, soprattutto, per gli studi che ha fatto, dalle origini fino ai nostri giorni.

BRACIERI AL CORTEO FUNEBRE

Negli anni passati, in tanti paesi, ai funerali vi erano le donne, le “prefiche”, o “chianci morti”, assoldate per esaltare i pregi, le virtù dei morti; ma accanto a queste, soprattutto nel nostro paese, vi erano delle donne che si collocavano ai lati della bara e accompagnavano il morto fino al cimitero portando sulla testa un braciere con carboni accesi.