Categoria: Un pensiero per chi non c’è più

GALATRO AL MIO SGUARDO di don Rocco Distilo

Godersi il panorama di Galatro dalla contrada “Farinella”, significa esaltarsi, sognare, volare quasi… Montebello sembra nascere dal fiume Metramo, che gradatamente ascende allargandosi alla base e stringendosi in linee perfette di un triangolo, tutto smeraldi abbacinanti al sole. Colline di ulivi fanno cornice in un giuoco di luci e di ombre; al vertice il bianco Calvario, dominante la piana.

CRISTO E’ MATURATO AL SUD – PARTE SECONDA – ESISTENZIALISMO E “DISPERATA” SANTITA’ DI MICU CICIGNA – di Piero Ocello

Era questo l’uomo Cicigna, il santo della miseria sociale, da tutti amato, che tutti serviva e che contro tutti appariva quasi sempre crucciato. Era il santo prodotto dell’egoismo altrui, l’eroe che, pur disperato in disperata povertà, utilizza il possibile, non vuole accettare la compassionevole elemosina; e non sopporta le zannelle. Eccolo dunque, psicanalizzatelo se volete. Ma credo che sarà difficile cogliere l’essenza dell’anima di Cicigna, senza rinnovare il proprio cuore per diventare, come lui, umilmente protesi alla scoperta del bene. Micu Cicigna dunque, era colui che più di ogni altro esprimeva il dramma umano e sociale della Calabria, desiderosa di vivere, di superare gli abissi.

GALATRO: QUARTA ESTEMPORANEA DI PITTURA ED ESPOSIZIONE DI QUADRI IN MEMORIA DI CARMELINO LONGO

Questa quarta edizione “dell’Estemporanea di pittura” quest’anno non poteva non essere dedicata a Carmelino Longo, un artista galatrese apprezzato anche fuori Galatro per i suoi dipinti, che noi lo abbiamo conosciuto, stimato e voluto bene fino a quel triste 5 maggio scorso quando, dopo una breve ma terribile malattia, il Signore ha deciso di porre fine alla sua avventura umana.

LA NOTTE PORTA CON SÉ LE STORIE PIÙ MAGICHE… CHE RISCALDANO IL CUORE!

Un silenzio che, mentre mi fa contemplare le librerie, le foto in cornice su una mensola a lato della finestra, quelle di mia mamma e mio papà, con un lumino acceso davanti, di fatto mi assale peggio di un urlo e, mentre pensieroso e malinconico mi guardo intorno, osservando i muri un pò ingrigiti e silenziosi, mi sento addosso una sottile angoscia e provo a chiedermi: “Cosa ci faccio in questa stanza muta, cosa mi ha portato qua, cosa cerco, cosa aspetto”.