Categoria: Umberto Di Stilo

INTERVIENE UMBERTO DI STILO SUI DUBBI AVANZATI SULLA PRESENZA DI SANT’ELIA NEL CONVENTO DI GALATRO

E poichè “argomento del contendere” è proprio la presenza delle ossa dell’Ennese che i monaci del convento di Aulinas, per sottrarle dalle sicure profanazioni delle turbe turchesche, le avrebbero trasferite nel convento di Galatro, tengo a ribadire che se non sono attendibili gli storici del passato, perché sono incorsi nello scambio dei santi, non credo si possano avanzare dubbi sulla validità della “storica” presenza a Galatro di san Cono.

SULLA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN NICOLA A GALATRO E’ L’ULTIMO LIBRO DI UMBERTO DI STILO

“Che notizie abbiamo della nostra Chiesa Parrocchiale, in quale hanno è stata edificata, come era prima del terremoto, in che epoca è stata ricostruita nel posto dove si trova adesso…”: a questa e tante altre domande sulla nostra Chiesa, il più delle volte, non siamo stati in grado di rispondere. Oggi possiamo farlo grazie alla recente pubblicazione del libro dell’amico prof. Umberto Di Stilo “Galatro: la chiesa parrocchiale san Nicola e i suoi beni artistici”, edizione Edidisum – luglio 2023

INCONTRO CON UMBERTO DI STILO: “LO SPAZIO DI SAN GIUSEPPE A GALATRO TRA DEVOZIONE E TRADIZIONE”

“Lo spazio di san Giuseppe”, pur circoscritto negli anni, è stato notevole a Galatro al punto che fino agli anni settanta in entrambe le parrocchie aveva luogo la processione in suo onore. Legata alla festa di San Giuseppe ha resistito, fino a qualche anno fa, la tradizione denominata “’U cumbitu” (il convito) o, come era chiamato nel catanzarese, “’U banchettu”, che caratterizzava la ricorrenza festiva di San Giuseppe.

“GALATRO, PAGINE DI STORIA” DI UMBERTO DI STILO

Con questo libro “Galatro, Pagine di storia” Umberto di Stilo ha dato vita ad un importante mosaico, i cui frammenti non sono altro che pezzi di storia galatrese, curati nei minimi particolari, che insieme danno vita ad un grande, e splendido, disegno dove è racchiusa tanta storia e tante vicende, fino ad oggi sconosciute, della nostra Galatro.

“IL POSTO VUOTO”: RACCONTO NATALIZIO DI UMBERTO DI STILO

L’inesorabilità del Natale diventa per Umberto di Stilo anche l’inesorabilità del tempo che passa. Ma è anche molto altro ancora, così come si percepisce nell’ultimo suo racconto natalizio “Il posto vuoto”: un libro agile e riflessivo che ha il merito di scavare in modo “drammaticamente umano e attuale”, mettendo in risalto la realtà di tanti immigrati che, ormai da anni, vivono nei nostri paesi.

IMPORTANZA DEL DIALETTO E VOCABOLARIO GALATRESE DI UMBERTO DI STILO

Perché negare che l’attenzione che hanno destato due miei post, pubblicati ieri sera su facebook, sull’importanza del dialetto e sul vocabolario del dialetto galatrese pubblicato dal prof. Umberto Di Stilo, mi ha fatto piacere. Qualche anno addietro, un giovane studente liceale mi ha chiesto di cercare ad aiutarlo in una ricerca sull’importanza del dialetto. Scopiazzando da più parti, forse proprio dall’introduzione al Vocabolario di Umberto Di Stilo, abbiamo cercato di dare un breve giudizio che riporto di seguito, insieme alla nota di cronaca del 26 maggio del 2010 sulla presentazione del Vocabolario presso la Sala Convegni delle Terme di Galatro.

UMBERTO DI STILO CHIARISCE I DUBBI LASCIATI APERTI DALLA MOSTRA ITINERANTE “IL VOLTO DELLA MADONNA”

Operando per “affinità” alcuni critici – tra cui Lucia Loiacono e, recentemente, Paola Coniglio – hanno ritenuto di dover attribuire la nostra “Madonna della Valle” allo scalpello di Giovambattista Mazzolo, che dalla natia Carrara, nei primi anni del 1500, si è trasferito a Messina (ed a Palermo) per continuare in Sicilia il suo apprendistato nella bottega di Antonello Gagini. L’attribuzione è giusta? Fino a quando, sulla base di valida documentazione non sarà dimostrato il contrario oppure un altro critico proverà che essa è azzardata, dobbiamo necessariamente accettarla. La statua è veramente del Mazzolo? L’interrogativo è d’obbligo. Da quanto ho letto e studiato ho acquisito la certezza che è stata realizzata nella bottega del Gagini nella quale, come già riferito, tra gli altri apprendisti e lavoranti c’era anche il giovane Mazzolo. E poiché l’impostazione stilistica della statua è gaginesca, è legittimo ritenere che il Mazzolo se ha lavorato su di essa, lo abbia fatto solo sotto l’occhio vigile del “Maestro”.

DUE DUBBI SULLA MOSTRA “IL VOLTO DELLA MADRE”… E DUE DOMANDE A UMBERTO DI STILO

Caro professore Umberto, proprio stasera, nella Chiesa della vicina Feroleto, ho avuto modo di vedere la mostra fotografica organizzata dall’Ufficio per i beni culturali della nostra Diocesi, dal titolo “Il Volto della Madre”. Non entro nel merito del “percorso” della Mostra: non avendo partecipato ai momenti di inaugurazione e presentazione, mi mancano (nonostante le belle immagini della presenza della Madonna nella nostra Diocesi) gli elementi di “giudizio” per capire come gli autori hanno voluto legare in un “unicum”, e rapportare ad unità, i vari volti con i quali la Madonna è presente nei paesi della nostra Diocesi.

CARISSIMO MICHELE… UMBERTO DI STILO INTERVIENE SUL MIO ARTICOLO “SAN ROCCO DI STELLETANONE ALLA CONA”

Il mese scorso ho scritto un articolo raccontando i momenti di preghiera organizzati da don Cecè Feliciano, parroco di Laureana di Borrello, in onore di san Rocco; in particolare, ho scritto della giornata che ha visto “san Rocco pellegrino” in un luogo a noi galatresi molto caro: la Chiesa alla Cona. Con grande soddisfazione, proprio stasera ho ricevuto una bellissima “integrazione e correzione” al mio articolo da parte dell’amico prof. Umberto Di Stilo: solo da un grande studioso delle tradizioni della nostra terra poteva venire un simile contributo, con l’onestà intellettuale di dare testimonianza che “l’offerta del grano come ex voto non era una prerogativa dei contadini e massari dell’altopiano di Castellace di Galatro”.