Categoria: Umberto Di Stilo

UMBERTO DI STILO CHIARISCE I DUBBI LASCIATI APERTI DALLA MOSTRA ITINERANTE “IL VOLTO DELLA MADONNA”

Operando per “affinità” alcuni critici – tra cui Lucia Loiacono e, recentemente, Paola Coniglio – hanno ritenuto di dover attribuire la nostra “Madonna della Valle” allo scalpello di Giovambattista Mazzolo, che dalla natia Carrara, nei primi anni del 1500, si è trasferito a Messina (ed a Palermo) per continuare in Sicilia il suo apprendistato nella bottega di Antonello Gagini. L’attribuzione è giusta? Fino a quando, sulla base di valida documentazione non sarà dimostrato il contrario oppure un altro critico proverà che essa è azzardata, dobbiamo necessariamente accettarla. La statua è veramente del Mazzolo? L’interrogativo è d’obbligo. Da quanto ho letto e studiato ho acquisito la certezza che è stata realizzata nella bottega del Gagini nella quale, come già riferito, tra gli altri apprendisti e lavoranti c’era anche il giovane Mazzolo. E poiché l’impostazione stilistica della statua è gaginesca, è legittimo ritenere che il Mazzolo se ha lavorato su di essa, lo abbia fatto solo sotto l’occhio vigile del “Maestro”.

DUE DUBBI SULLA MOSTRA “IL VOLTO DELLA MADRE”… E DUE DOMANDE A UMBERTO DI STILO

Caro professore Umberto, proprio stasera, nella Chiesa della vicina Feroleto, ho avuto modo di vedere la mostra fotografica organizzata dall’Ufficio per i beni culturali della nostra Diocesi, dal titolo “Il Volto della Madre”. Non entro nel merito del “percorso” della Mostra: non avendo partecipato ai momenti di inaugurazione e presentazione, mi mancano (nonostante le belle immagini della presenza della Madonna nella nostra Diocesi) gli elementi di “giudizio” per capire come gli autori hanno voluto legare in un “unicum”, e rapportare ad unità, i vari volti con i quali la Madonna è presente nei paesi della nostra Diocesi.

CARISSIMO MICHELE… UMBERTO DI STILO INTERVIENE SUL MIO ARTICOLO “SAN ROCCO DI STELLETANONE ALLA CONA”

Il mese scorso ho scritto un articolo raccontando i momenti di preghiera organizzati da don Cecè Feliciano, parroco di Laureana di Borrello, in onore di san Rocco; in particolare, ho scritto della giornata che ha visto “san Rocco pellegrino” in un luogo a noi galatresi molto caro: la Chiesa alla Cona. Con grande soddisfazione, proprio stasera ho ricevuto una bellissima “integrazione e correzione” al mio articolo da parte dell’amico prof. Umberto Di Stilo: solo da un grande studioso delle tradizioni della nostra terra poteva venire un simile contributo, con l’onestà intellettuale di dare testimonianza che “l’offerta del grano come ex voto non era una prerogativa dei contadini e massari dell’altopiano di Castellace di Galatro”.

STASERA CON “I VAMPATI” INIZIA LA FESTA DELLA MADONNA DELLA MONTAGNA

Stasera, 28 agosto, con l’accensione dei falò si darà inizio alla novena della festa della Madonna della Montagna a Galatro: dopo la messa, con le tradizionali “vampate” iniziano i festeggiamenti.Un tempo, non solo i bambini, raccoglievano per giorni la legna, formando una catasta che con il passare dei giorni diventava sempre più alta. In tanti, oggi adulti, ricordano “quanta legna hanno raccolto da piccoli, e come erano buone le pannocchie (‘i vijozza!), le patate ed i peperoni arrostiti sulla brace che si formava quando si esaurivano le fiamme!”.

FESTA DELLA MADONNA DELLA MONTAGNA ALLA CONA

Stasera finisce la festa organizzata alla “Cona”. Nell’agosto del 2013 in occasione della visita del Vescovo, mons. Francesco Milito, ho pubblicato questo articolo, riprendendo un vecchio scritto del prof. Umberto Di Stilo del 1999, quando è stata benedetta la nuova statua della Madonna.

CON “FIORI DI CAMPO” DI UMBERTO DI STILO IL NOSTRO PASSATO VIENE CONSEGNATO AL PRESENTE

Di tutta l’attività giornalistica di Umberto Di Stilo mi piace pensare che gli articoli che ha scelto per la raccolta “Fiori di Campo”, sono da lui valutati come l’impegno che gli è riuscito meglio, e che desidera tramandare, insieme ai grandi libri che ha scritto nel corso della sua vita.

INTERVISTA A DON GILDO SUL LIBRO DI UMBERTO DI STILO

La Storia serve a farci capire da dove veniamo, cosa abbiamo alle nostre spalle: è la radice che ci rende saldi nel nostro cammino e ci fa sentire a casa, anche se ci troviamo dall’altro lato del mondo. In particolare poi, la Storia del nostro ambiente, dei “nostri” luoghi, che si inserisce nella nostra vita come parte fondamentale della nostra identità, e dobbiamo ringraziare chi, con il suo lavoro, contribuisce ad arricchire questo patrimonio…