E’ MORTO VINCENZO GALLO (VICENZU ‘U PE’)

Ieri alle 14.00 all’Ospedale di Polistena è morto Vincenzo Gallo, dai galatresi conosciuto con il nomignolo, niente affatto offensivo, di “Vicenzu ‘u Pè”.

Nell’ultimo anno di vita la malattia lo ha costretto a stare a casa su una sedia a rotelle, e le uniche occasioni nelle quali i familiari lo hanno fatto uscire di casa sono state per qualche cerimonia religiosa. Una di queste lo scorso luglio quando, durante la novena per la Madonna del Carmine, i parenti lo hanno portato in carrozzina a partecipare alla Messa: ricordo il suo volto raggiante nel vedersi circondato dalle persone che non vedeva da tanti mesi.

In quell’attimo ho veramente toccato con mano come la sua esistenza, nonostante la malattia che lo ha accompagnato sin dalla sua infanzia, era così piena di vita pulsante.

Non sapeva scrivere, anche nel linguaggio si faceva capire appena, ma il suo coraggio nell’affrontare la condizione in cui la vita lo aveva posto, la bellezza della sua anima, la sua serenità nel dolore, la sua prontezza a scherzare e a fare a botta e risposta, la sincerità e trasparenza dei suoi modi, lo hanno sempre portato ad essere “amato da tutti”, con l’inseparabile pipa che lo ha sempre accompagnato.

Vincenzo è stato la testimonianza vivente che il dolore non significa infelicità, né il piacere la felicità. C’è un mistero che quotidianamente ci sospinge e ci affascina, ci avvolge e ci rende inquieti, sempre alla ricerca di qualcosa di più grande, alla scoperta di una dimensione trascendente, che è nel cuore di ognuno di noi. All’interno di questo “cuore” l’immagine che Vincenzo ci lascia non è quella di un disabile abbandonato, ma di un uomo malato affidato alle amorevoli cure dei familiari, un compagno buono e affettuoso per tanti galatresi: misteriosamente in Vincenzo la malattia non ha generato cinismo bensì un’umanità ricca, rigogliosa, coinvolgente.

Mi piace ricordarlo come un uomo amichevole, sempre ridente, tollerante e buono con tutti, anche quando qualcuno non lo era con lui.

Qualche giorno addietro ero in casa di Vincenzo mentre il nostro parroco, don Natale Ioculano, gli amministrava il sacramento dell’estrema unzione con l’olio benedetto: gli occhi gli brillavano quando don Natale recitava le preghiere e Vincenzo cercava di farsi il segno della croce, facendo capire che era del tutto cosciente di quello che gli stava accadendo.

Penso che siano in tanti i galatresi che, in queste ore, hanno rivolto al Signore una preghiera accorata per il nostro carissimo Vincenzo: “Ricordati di lui, Signore, nel Tuo regno”, con la certezza confortante, che la risposta di Gesù è stata: ”Vincenzo è già con me in paradiso”. Allora, animati da tale certezza diciamo a Vincenzo non addio, ma arrivederci. Arrivederci dove già tu sei: nello splendore e nella gioia dell’amore di Dio.

I funerali avranno luogo domani 18 febbraio alle ore 15.30, nella Chiesa di San Nicola a Galatro.

 

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