INCORONAZIONE DELLA STATUA DELLA MADONNA DEL CARMINE A GALATRO

 

Vergine Madre, figlia di tuo Figlio,

umile ed alta più che creatura,

termine fisso d’etterno consiglio,

Tu se’ Colei che l’umana natura

nobilitasti sì, che il suo Fattore

non disdegnò di farsi sua fattura…

incoronazione (2)Con queste parole San Bernardo, nel paradiso di Dante, riesce a spiegare come in quella piccola ragazza si è compiuto il miracolo più grande che potesse accadere: “il suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura…”.
Di fronte a questo avvenimento, ancora oggi, continua in noi lo stupore per quel “fatto” accaduto a Roma al tempo di Augusto: una fanciulla ebrea di un borgo oscuro della Galilea, Nazareth, aveva ricevuto una visita misteriosa e aveva, coraggiosamente, detto “sì” ad una maternità “impossibile”.
incoronazione (7)Quella ragazzina di nome Maria nei secoli sarebbe stata detta “Beata”, per millenni acclamata come “Regina”, amata come nessuna mai, rappresentata e cantata da centinaia di artisti, invocata da oceani di infelici come il loro dolce soccorso.
Ecco, proprio a riconoscimento di questa “umile e materna regalità”, ci si è prodigati anche a Galatro, a dare vita a un momento di “festa” particolare: l’impegno di don Giuseppe Calimera (coadiuvato da un comitato che non si è risparmiato in niente, e con devozione e preghiere ha lavorato per tutto un anno), ha fatto sì che in Piazza Matteotti sera del 1 agosto alle ore 19.00, in una solenne concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Francesco Milito, sarà incoronata la statua della Madonna del Carmine.
La Vergine del Carmine ha rivelato, da sempre, nella nostra Galatro la sua sollecitudine materna per ogni anima; per ogni nostra famiglia; per ogni uomo che vive in questo nostro paese, che lavora, lotta, combatte, vince o perde; per ogni uomo che è stato costretto a lasciare la nostra terra per emigrare.
incoronazione (12)I galatresi si sono abituati a legare alla Chiesa le numerose vicende della loro vita: i momenti di responsabilità come la scelta del proprio indirizzo di vita, la nascita dei propri figli, gli esami di maturità e il percorso universitario… e tanti altri momenti. Sono abituati a venire con i loro problemi a parlare con la Madre celeste, Colei che ha qui non solo la sua immagine, la sua effige (insieme a quella della Madonna della Montagna), ma è particolarmente presente e palpita nel cuore di tutti i fedeli (presenti anche solo con l’anima e con il cuore, quando non possono farlo fisicamente!), avvalendosi del linguaggio della fede e della tradizione tramandata nei secoli: il culto verso la Vergine del Carmine a Galatro è stato portato dagli ultimi monaci bizantini e, successivamente, è continuato nella costruzione di una Chiesa, intorno al XVI secolo, la più bella e più frequentata, sulla sponda sinistra del fiume Fermano.
incoronazione (10)La Madonna del Carmine si è manifestata, nel corso dei secoli, come un legame profondo della vita del nostro paese, una forza che ha toccato profondamente il cuore e ha tenuto la nostra piccola comunità nell’umile, ma forte, atteggiamento di fedeltà a Dio, alla Chiesa e alla sua gerarchia: la Madre non attende soltanto i figli nella propria casa, ma li segue ovunque stabiliscono la loro dimora. Ovunque vivono, ovunque lavorino, ovunque formino le loro famiglie. Ovunque siano inchiodati ad un letto di dolore e, perfino, in qualunque via traviata si trovino, là dove si scordino finanche di Dio e sono provati da colpe tremende. Dappertutto la Madre li segue e li cerca… non c’è niente che il cuore di una mamma non può perdonare!
incoronazione (5)E, perché negarlo, per tutti è stata una grande sorpresa vedere che tutto questo patrimonio di fede, negli ultimi tempi, è stato messo in discussione da argomentazioni che nulla hanno a che fare con il nostro attaccamento alla Vergine del Carmelo, con la nostra umile fede del cuore, elaborata dalla fede di tante generazioni, comprovata dall’esperienza cristiana di tanti secoli e profondamente radicata nella fede della gente del nostro piccolo borgo che tante volte ha visto, in questa nostra “piccola” Chiesa, venire la gente per sentire battere più forte il cuore della Chiesa, nel cuore della Madre che tutto accoglie e tutto perdona. Quante volte abbiamo presentato alla Vergine i lamenti delle nostre umane sofferenze, così come anche i nostri momenti di gioia e di esultanza, a testimonianza di cosa è la “reale” presenza della Madre di Dio nella Chiesa e di come la pietà popolare ha espresso nelle feste religiose che ci hanno visto crescere, il veicolo privilegiato della comunicazione della fede: attraverso questi atti di devozione è accaduto nei secoli, e ri-accade anche oggi, la trasmissione di una concezione della vita “cristiana” come ideale supremo della vita “umana”.
incoronazione (8)Si può scrivere la storia dei nostri paesi in diversi modi, specialmente quella degli ultimi anni, e si può interpretarla in chiave diversa. Tuttavia penso (liberi altri di pensarla diversamente!) che se vogliamo sapere come interpreta la nostra storia il cuore della nostra gente, bisogna porgere l’orecchio a quello che accade nel segreto delle nostre Chiese, bisogna percepire l’eco della vita di ognuno che viene posta nel cuore della Madre e Regina: bisogna sentire il battito del cuore, nella sua inquietudine, sollecitudine, conversione, così come è posto e accolto nell’amore di una Madre.
L’atto di “incoronazione” della statua della Madonna del Carmine che la Chiesa di Galatro si accinge a compiere, segna una singolare dipendenza e una fiducia senza limiti nella nostra Madre celeste: esso nasce dal nostro bisogno di amore materno che, se ci pensiamo bene, da forma e significato alla nostra vicenda umana su questa terra e ci indica come, e perché, lavorare per proteggere la giustizia e la pace nei nostri paesi, sempre minacciati da più parti in ciò che di più caro custodiscono, ed in questo servire ogni singolo uomo, chiunque esso sia, per portarlo sulla via della salvezza… che non ha mai escluso nessuno.

Pubblicato ad Agosto 2014

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