IO “LIBERO” E “GALATRESE”… MA NON “GALATRESE LIBERO”…!

galatrese libero

Ieri sera un amico mi ha mandato un messaggio dove, tra tante faccine sorridenti, ha scritto: “Sono tutti convinti che il galatrese libero sia tu… Ma tuttiiiiii”.

Che dire…? Ormai alla mia “età certa” posso dire di averne viste di tutti i colori, e non mi meraviglio più di niente, ma a tutto c’è un limite! Già nei giorni scorsi, qualche amico mi ha detto di avere sentito simili imbecillità; allo stesso tempo mi ha anche detto che io ho sempre scritto sulla mia bacheca, mettendo la mia faccia, delle considerazioni più pesanti di quelle che si leggono sul profilo del “galatrese”… quindi solo uno fuori dal mondo, o dalla realtà galatrese, può dire una cosa così assurda… e che più assurda non si può!

Anche se, devo riconoscere che il “galatrese libero” sa usare l’arte dell’ironia con garbo (senza entrare in argomenti “miserabili” che abbassano di molto il livello della contesa elettorale), scrive molto bene così come pochi a Galatro! E, scusate l’immodestia, tra quei pochi che scrivono bene, io ci sono… mi dispiace tanto, ma proprio tanto, per i miei “amici detrattori” ma io non sono chi pensano loro!

Chi è stato mio compagno di cammino (sia in competizioni elettorali che non) sa che il mio “limite” è sempre stato quello “di non mandare a dire” le cose… ma di dirle, in maniera forte chiara e senza alcuna possibilità di equivoco…! Mettendoci la faccia, cioè non facendo l’ormai consolidala e stucchevole politica dello struzzo, cioè sbandierare rapporti amichevoli e pacifici impegni, quando non si sta facendo altro che “affilare le armi”.

Non ho mai fatto la politica dello struzzo, e mai la farò… perché, al di là di quello che succede nell’ultimo mese delle elezioni (dove tutti si sentono in dovere di vestire le penne dei pavoni), passato questo periodo si ricade nel solito inconsistente vuoto che la politica non può riempire… e la gente ritorna ad essere sempre più sola e più stufa di intrighi dei quali non gliene frega niente… e con piena ragione!

E se tanti sono diventati apatici (o si sono rotte le scatole e, apertamente, giocandosi la faccia come ho fatto io, hanno fatto le loro scelte, smettendola con la solita solfa dell’arte “dell’annacamento”), è perché è stato deriso e avvilito un certo modo di stare a contatto con il paese, la sua storia e i suoi bisogni.

E, a commento delle imbecillità che mi hanno portato a scrivere questo commento… mi resta solo da aggiungere che, se così stanno le cose… non ci resta altro che piangere!

INTERVENTO DI UMBERTO DI STILO

Umberto Di Stilo

Umberto Di Stilo

E due! Andiamo ad escludendum…. Michele, che non fossi tu il concittadino che si nascnde sotto lo pseudonimo di “galatrese libero” lo sapevo. Così come tu (e solo tu) sai che non sono io, come con qualche ammiccante – ma ipocrita – sorrisetto mi chiedeva qualche giorno addietro un amico che era passato (per caso?) da casa mia e aveva “sentito” la necessità di entrare per constatare “de visu” le mie condizioni di salute. Ho iniziato scrivendo “E due!” (con tanto di esclamativo) perchè siamo in due – Io e te – a tirarci fuori. Non certo perchè pusillanimi, perchè entrambi abbiamo la schiena dritta e la necessaria maturità di discernimento per dire ciò che pensiamo. Per quanto mi riguarda ho avuto il coraggio civile di scrivere quello che pensavo già in passato. Chi ha buona memoria ricorda sicuramente le battaglie ideologiche che – sul piano amministrativo locale e nel mio piccolo – ho portato avanti in anni ormai passati alla storia. Se avessi voluto commentare e criticare certe posizioni e determinati atteggiamenti di questo o di quel candidato, lo avrei fatto. Senza paura. Perchè ancora, grazie a Dio, ho la capacità per farlo. A chi mi ha chiesto un parere sugli scritti del “galatrese libero” in tutta onestà ho detto che si tratta di persona che conosce la grammatica e la sintassi…. che conosce i fatti (anche quelli degli anni passati) e che – lasciamelo dire – contrariamente a quanti si improvvisano commentatori, conosce quella che i latini chiamavano la “consecutio temporum”. E non è poco, in tempi in cui c’è chi sbandiera di aver conseguito una laurea, o un dottorato e poi, appena apre bocca incappa in macrocopici errori di grammatica. Non so (perchè per motivi ormai noti a tutti non ho più il piacere di frequentare la piazza) come il popolo, la gente comune che non mastica politica amministrativa ma deve fare quotidianamente i conti con i problemi della famiglia, ha commentato (ammesso che lo abbia fatto) gli scritti del nostro concittadino “libero”. Alla gente comune credo che interessinino i fatti concreti perchè delle parole, delle facili promesse fatte da questo o da quello schieramento non sa cosa farsene. E’ passato il tempo del “fumus”, delle favolette e del bla bla. Il nostro concittadino “libero” – chiunque esso sia – esercita un sacrosanto diritto: quello del commento e della critica conseguente alla sua osservazione. Evidentemente è uno che vive in paese e che, soprattutto, vive la vita del paese. Che poi abbia dimostrato di preferire una parrocchia anzichè un’altra è legittimo. Nessuno è perfetto. Si dice che tutto è perfettibile. Non è detto, pertanto, che pur senza essere voltagabbana, in un prossimo futuro possa cambiare opinione. Lo hanno fatto altri prima di lui. Basta guardarsi attorno. Di voltagabbana il nostro Metramo, soprattutto in periodo elettorale ne trascina a mare a diecine.

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Michele Scozzarra ha detto:

    grazie Pino…. sempre troppo buono nei miei confronti… un abbraccio

Commenta: