PER LA MORTE DELL’AMICO CICCIO DI BELLA

ciccio-propVentotto anni, sono passati ventotto anni dal giorno in cui sono entrato, per la prima volta, a Nicotera, nella sede di Proposte ed ho conosciuto Ciccio Di Bella. E ventotto anni non sono un giorno, tanto per citare Eliot: il tempo non è certamente poco e, direi una cosa non vera se non dicessi che, dentro l’amicizia con Ciccio Di Bella, portata avanti anche nella collaborazione al giornale da lui fondato e diretto, c’è molto anche della mia storia personale.

Accanto a Ciccio, negli umili locali direzionali, anche quando praticamente non conoscevo nessuno, ho sempre avvertito, prima di ogni altra cosa, un grande rispetto ed una grande attenzione, che col passare del tempo si è trasformata in una grande amicizia. E proprio in questa amicizia è da individuare il forte legame che mi ha legato a Proposte, molto di più che del bisogno di vedere pubblicati i miei articoli.

Fin dall’inizio (mi pare era la primavera del 1988), ciò che più mi sorprese fu il fatto di sentirmi accolto e avvicinato da Ciccio come un amico di vecchia data, che veniva a prendere un posto che, da sempre, gli era stato riservato: umanamente è stata un’esperienza bellissima.

Ho sempre visto Ciccio Di Bella portare avanti il giornale non come un passatempo, tanto meno come il bisogno di manifestare la sua grande intellettualità, ma come un servizio, un impegno costante e serio verso la comunità che lo ha visto crescere, e che non poteva essere abbandonata al triste destino nel quale vengono lasciati tanti nostri paesi!

Il giornale era una sua creatura “viva”, perché Cimmagineiccio aveva ben chiara la consapevolezza che nel “mortorio” culturale nel quale “vivono” tanti nostri paesi, la presenza di un giornale rappresenta un segno di grande sfida e coraggio che porta grandezza all’ambiente nel quale viviamo.

Tempo addietro, ho avuto modo di scrivere ad una amica (che mi rimproverava di aver “abbandonato” Proposte): “Mi dici del “mio tornare a scrivere” per Proposte, se ti devo essere sincero, in cuor mio, non ho mai pensato di avere chiuso con Proposte, soprattutto per l’amicizia che mi lega a tanti amici, Ciccio Di Bella in testa: ho sempre considerato un privilegio scrivere per Proposte! Più di 500 articoli dal 1988 ad oggi. Ti sembra una cosa da poco? No! E una mole di lavoro così, non si può fare, se dietro non c’è una comunanza di amicizia e di affetti…e questo legame con “Proposte” e Ciccio Di Bella non si cancella!”.

Oggi, quando mi hanno comunicato della morte di Ciccio, ho provato un forte dolore. Mi sono passati per la testa centinaia di momenti assieme: quanti discorsi, che sintonia di pensiero, che grande familiarità.

proposteHo anche pensato alle bugie che dicevo al figlio Nicola: “Nei prossimi giorni passerò a trovare papà… devo venire a trovare papà”. Tutte bugie perché sapevo che, come con Gino Labate, non avevo il coraggio di andare a salutarlo solo perché stava per morire e non ci saremmo visti più. E’ un mio limite, una mia debolezza, ma non ce l’ho fatta.

Poi ho preso in mano un libro di Peguy, immaginando Ciccio che parlava con me della morte: “La morte non è niente, io sono andato nella stanza accanto./ Io sono io. Voi siete voi./ Ciò che ero per voi, io sono sempre./ Datemi il nome che mi avete sempre dato./ Parlatemi come mi avete sempre parlato./ Non usate mai un tono diverso./ Non abbiate un’aria solenne o triste./ Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme./ Sorridete, pensate a me, pregate per me./ Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato./ Senza alcuna enfasi, senza alcuna tristezza./ La vita ha il significato di sempre./ Il filo non è spezzato./ Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?/ Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vita?/ Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato/ del cammino“.

famSono sicuro che Ciccio non è andato lontano, è dall’altro lato del nostro cammino: la cara Signora Amalia, Nicola, Giovanni, Francesca, Massimo e tutti quelli che gli hanno voluto bene, in questo momento, non possono non provare un grande dolore per la perdita terrena, ma Ciccio ha già incontrato tanti vecchi amici. Da Gino Labate e Mimmo Nucera (tanto per citare i due che gli ho visto più vicini) e sono sicuro che anche “sull’altro lato” non si annoieranno, e stanno già facendo lunghe chiacchierate su come poter continuare le pubblicazioni delle “Proposte” per il cielo! I lettori non gli mancheranno e saranno affascinati e deliziati come lo siamo stati noi.

Peccato non poter leggere subito cosa scriveranno, ma sono sicuro che rilegheranno tutto in annate, così come hanno sempre fatto, e metteranno le copie da parte per noi.

Ho letto nei giorni scorsi che “le liriche più belle sono il canto di uomini che alzano lo sguardo verso il cielo”. Il cielo stellato è come un cinema dove il poeta vede proiettati i sentimenti degli uomini, le loro storie, il loro magone, e vede anche le persone care che ormai si trovano su quel lato del cammino… Chissà, forse alzando gli occhi al cielo, in una notte stellata, non si scorga senza saperlo, anche la stella di Ciccio Di Bella.

Ciao Ciccio, ti ringrazio di tutta l’amicizia che mi hai offerto e del bene che mi hai voluto… riposa in pace!

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