MA IL VESCOVO SA COSA SI DICE DAI PULPITI DELLE CHIESE DELLA DIOCESI…?

Ma il Vescovo sa cosa si dice dai pulpiti delle chiese della diocesi…? “Prediche brevi, che trasmettono gioia e non siano “presuntuose””… lo ha detto Papa Francesco nei giorni scorsi, forse andando con il pensiero alla visione della trasmissione di un “cristianesimo tiepido”, che ha fatto dire all’allora cardinale Ratzinger che “il miracolo della Chiesa è di sopravvivere a milioni di pessime omelie”.

Poi se queste “pessime omelie” vengono inserite nella liturgia del giovedì Santo, ecco che bisogna veramente tirare fuori tutta le fede che abbiamo dentro per andare avanti e, continuare a credere che nonostante questi “cattivi maestri”, la Chiesa ha dalla sua la promessa di Gesù che non lascerà affondare la sua barca, e anche se ci preoccupano le parole di Paolo VI sul “fumo di Satana”, ci rassicura la sua affermazione che il pensiero non cattolico non trionferà. Diceva così al filosofo Jean Guitton: «C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: ‘Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?’.

E sarà certo una lotta dura, un cammino erto, così come non ha esitato di dire chiaramente, il cardinale Ratzinger durante le meditazione della Via crucis del 2005: “Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci”.

Una mia amica, sapendo tante situazioni che mi trovo a vivere nei rapporti con i rappresentanti della chiesa locale e diocesana, proprio per una mia ricerca di andare a fondo “dell’essenza del cristianesimo” mi ha scritto: “Michele sai che ti dico sta alla larga da certi preti… fai buon viso a cattivo gioco, io li conosco bene, fidati! Pensa a tua mamma, ai tuoi affetti, tutto quel che conta. Loro sono solo… bastaaaaaaaaaa!!!! Rassegniamoci, la realtà l’ha ben descritta, nel brano che ti allego, Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti”.

Ecco il brano nella sua drammatica verità: “Gesù Cristo continuamente rimproverava i sacerdoti del tempio perché il culto che svolgevano era vuoto di spirito e verità. Il culto veniva fatto solo esteriormente. Le parole della Scrittura, “questo popolo mi onora con le labbra ma il loro cuore è lontano da me”, si applicavano proprio a loro. La tentazione di svolgere un culto senza spirito e verità è sempre presente nella vita. Troppo spesso nelle chiese si svolge una liturgia formalmente perfetta, ma priva di calore spirituale. C’è solo spirito di perfezionismo, ma è assente il fuoco dello Spirito. Non posso mai dimenticare quando un sacerdote, prima che arrivasse il vescovo per amministrare il sacramento della Confermazione, disse al diacono e ai ministranti: “Ragazzi, vi raccomando: fate attenzione perché dobbiamo fare bella figura”. Chissà cosa direbbe o farebbe Gesù se si presentasse all’improvviso nelle nostre chiese durante una celebrazione eucaristica! Quante sceneggiate, quante liturgie teatrali nelle nostre chiese! Ma chi ha il coraggio di dire e di fare quello che Gesù disse e fece nel tempio, quando scacciò via i mercanti da tempio? Il secondo potere che condannò Gesù a morte fu il potere economico. Gesù non condivise che il tempio, luogo di preghiera, fosse diventato un mercato. I Sadducei, che erano gli economi del tempio, non perdonarono il gesto di Gesù di scacciare i mercanti dal tempio. Oggi purtroppo, per alcuni parroci la parrocchia è solo una macchina per fare soldi. Si organizza il culto per fare soldi. E troppi preti non sono proprio esempio di vita sobria. Si abbelliscono le chiese, ma c’è poco impegno nell’evangelizzazione. Si fa ancora una pastorale di conservazione e non di evangelizzazione. Molte chiese sono vuote di giovani. Per alcuni vescovi i sacerdoti bravi sono quelli che sanno fare soldi. Non hanno capito che la ricchezza del tempio è l’evangelizzazione, che converte il cuore dell’assemblea. E quando l’assemblea si converte al Vangelo diventa automaticamente più generosa verso le necessità della chiesa e dei poveri. Quando in una parrocchia c’è più impegno a fare soldi che a istruire e ammaestrare i fedeli si mette a morte Gesù Cristo. Molte parrocchie si sono in realtà “scristianizzate”, perché si adora il dio danaro e non il Dio di Gesù di Nazareth. Amen. Amen”.

Alla luce di tutto questo, spesso mi rifugio nella confessione-speranza  di Paolo VI a Jean Guitton: “Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia”.
Già mi piace appartenere al piccolo gregge… per quanto piccolo e incompreso esso sia. In fondo l’avventura cristiana ci coinvolge dentro una grande responsabilità ed una affascinante missione, che nonostante tutte le incomprensioni e sofferenze… non ci è permesso disertare per colpa di chi razzola male e predica peggio!

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