SE L’EUROPA PERDE CHARLIE NON GLI RIMANE PIU’ NULLA

Su giornale “La Verità” oggi in edicola, Mario Giordano risponde a due lettori che scrivono: “Chissà se i padri dell’Europa pensavano di attribuire a un ente centrale il diritto di vita e di morte di bambini come Charlie Gard. Mentre un altro lettore aggiunge che “mentre in Inghilterra e a Strasburgo si decide la morte di un bimbo “colpevole” di essere malato, la tv italiana si premura di informarci che in Danimarca un cane non è stato ucciso grazie anche alle proteste degli animalisti. Ogni commento è superfluo”. Precisa è arrivata la risposta di Giordano: “Avete ragione: non può passare così. Non possiamo accettare in silenzio l’idea che un tribunale decida di mandare a morte un bambino, contro la volontà dei suoi genitori. Non possiamo scendere fino a questo abisso dell’umanità senza ribellarci, senza provare a urlare, senza alzare la voce, senza nemmeno una protesta, una veglia, una marcia, senza nemmeno quel po’ di indignazione che invece riserviamo ai cuccioli di cane abbandonati. Eppure con Charlie non si spegne solo una vita: si spegne la speranza, la nostra civiltà, l’idea stessa di rifondare l’Europa. Perché, al di là delle chiacchiere e dei proclami ufficiali, un’Europa che tradisce le sue radici e le sue origini a tal punto, un’Europa che calpesta la vita in modo così violento e vigliacco, non ha nessuna possibilità di sopravvivere a sé stessa”.

Il mio amico Francesco Gerace, qualche giorno addietro, ha scritto parole taglienti sulla vicenda: “Visto quello che è accaduto al piccolo Charlie Gard (il bimbo inglese di 10 mesi condannato a morire dai giudici britannici e dalla corte europea perché le cure per la sua gravissima malattia sono costose), auguriamoci tutti di stare bene in salute, noi e i nostri cari.
Perchè sennò ci sarà sempre un giudice (giudice, sic !!) o una legge (quella che vorrebbero approvare anche in Italia) che per far risparmiare sulle spese, e ‘per non fare soffrire il malato’, decideranno che è meglio interrompere le cure. Grazie Europa per la tua umanità sempre crescente. Un vero inno alla vita. E poi si sorprendono dei kamikaze islamici”.

Per Charlie bisognerebbe alzarsi in piedi, avere il coraggio dimostrato da Giovanni Paolo II a Washington il  7 ottobre 1979 e dire all’Europa, con parole molto forti a favore della vita e dei deboli che se perde Charlie non gli rimane più nulla:

”Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana è minacciata.

Quando il carattere sacro della vita prima della nascita viene attaccato, noi reagiremo per proclamare che nessuno ha il diritto di distruggere la vita prima della nascita.

Quando si parla di un bambino come un peso o lo si considera come mezzo per soddisfare un bisogno emozionale, noi interverremo per insistere che ogni bambino è dono unico e irripetibile di Dio, che ha diritto ad una famiglia unita nell’amore.

Quando l’istituzione del matrimonio è abbandonata all’egoismo umano e ridotta ad un accordo temporaneo e condizionale che si può rescindere facilmente, noi reagiremo affermando l’indissolubilità del vincolo matrimoniale.

Quando il valore della famiglia è minacciato da pressioni sociali ed economiche, noi reagiremo riaffermando che la famiglia è necessaria non solo per il bene privato di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società, nazione e stato.

Quando poi la libertà viene usata per dominare i deboli, per sperperare le ricchezze naturali e l’energia, e per negare agli uomini le necessità essenziali, noi reagiremo per riaffermare i principi della giustizia e dell’amore sociale.

Quando i malati, gli anziani o i moribondi sono abbandonati, noi reagiremo proclamando che essi sono degni di amore, di sollecitudine e di rispetto”.

Purtroppo oggi siamo tutti seduti nelle nostre comodità, proni a chi comanda il mondo, barcollando tra l’acqua santa e l’acqua minerale, ma tutti vergognosamente silenziosi… proprio mentre siamo chiamati, come mai era accaduto prima, ad alzarci in piedi e gridare… senza smettere di suonare le campane a morto da ogni chiesa del mondo, non per Charlie ma per la nostra società ormai disperata e senza futuro.

Che il Signore ci perdoni…

 

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