OGGI IN SAN PIETRO MADRE TERESA SARA’ PROCLAMATA SANTA

madre-teresa-santa-300x225Il 5 settembre del 1997 Madre Teresa concluse la sua tremenda e bellissima esistenza terrena

Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu (Skopje, 26 agosto 1910 – Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa albanese, di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha ricevuto il Premadre-teresa-santa-(1)mio Nobel per la Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II.

Oggi, in mattinata, sarà santificata da Papa Francesco in san Pietro a Roma, dove sono accreditate delegazioni di 15 Paesi, e io la voglio ricordare con due miei articoli, praticamente identici nel contenuto, scritti uno quando è morta e l’altro per i 100 anni dalla nascita

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MADRE TERESA DI CALCUTTA 

11994359_1663628750590573_492693044_nE’ morta Madre Teresa di Calcutta, al secolo Ganxhe Bojaxhiu. Era nata in Albania a Skopie il 27 agosto del 1910. Ha segnato questo secolo come testimone di un amore fatto di servizio ai più derelitti, ed era una suora chiamata “santa” già in vita. La Chiesa, dopo la sua morte, non ha che da prenderne atto e proclamare santa dopo che è morta, una che era già santa in vita.

Sarei tentato di chiudere questo articolo sulla morte di Madre Teresa solo con queste poche parole… per la semplicità ed umiltà di Madre Teresa forse sono anche troppe ma, una vita così intensa merita qualche riflessione in più, anche perché quella di Madre Teresa è una figura sulla quale non è possibile tentare approssimazioni, o stabilire rimandi e, ancor meno, letture o spiegazioni sociopolitiche. Appassionata e chiarissima, paziente e coscientissima, con un senso della propria miseria che l’ha resa ancora più santa e più grande, Madre Teresa ha vissuto dentro un solo nome ed una sola realtà: quella di Gesù Cristo.

14192768_671819089633092_1195742914486875078_nL’esempio che in Lei, attraverso la sua morte, si deve mettere davanti o, meglio ancora, dentro il mondo (poiché è certo che pochi vivono oggi, come Lei, dentro il mondo e le sue sofferenze) è proprio quello di una proposta di vita completamente diversa dalle proposte che va facendo il mondo.

Davanti alla vita intesa come speculazione economica o come affermazione di potenza singola o collettiva, Madre Teresa ha testimoniato e proposto una vita intesa come totale donazione di sè a Dio, agli uomini tutti, senza discriminazione alcuna. Insignita del premio Nobel per la Pace nel 1979, sorprese il comitato di illustri personaggi che l’avevano scelta quando si rifiutò di partecipare al banchetto in suo onore, sostenendo “Io non posso permettermi pranzi del genere, mentre la nostra gente soffre la faRV18464_Articolome, muore…”.

Chi abbia avuto la fortuna d’incontrarla (io l’ho vista al Meeting di Rimini diversi anni addietro), o anche solo di vederne una fotografia, non potrà più dimenticare quel viso scavato dalle rughe, tanto scavato da sembrare addirittura costrutto, come se le fosse stato assegnato di rappresentare in vita, anche fisionomicamente, la geologia dell’intera storia dell’umana sofferenza, dell’umano dolore e dell’umana speranza.

Questa piccola donna, minuta, si è dimostrata di una forza imparagonabile che non ha ammesso interpretazioni parziali nè della sua fede, nè della sua vita di missionaria. Non ha ammesso, cioè, tutte quelle interpretazioni che tanto fanno comodo alla nostra inerzia ed ai tradimenti che continuiamo a commettere davanti ai nostri fratelli sofferenti e bisognosi. Proprio per questo, possiamo ascoltare o non ascoltare l’integrità tremante d’amore e di certezza che ci giunge dall’adamantina testimonianza di Madre Teresa, ma la sua vita e la sua opera vivrà nel cuore dei figli di Madre Teresa.

mostra375MeetingCLM_52316931A noi non ci è lecito prendere di lei, del suo esempio, una porzione, quella che interessa il nostro gioco di essere “sempre e solo parzialmente” dalla parte dell’uomo; dalla parte di un uomo meramente storico e, dunque, dimezzato… un uomo cui sembra toccare come destino il non potersi più garantire una vita piena, ma solo “aspetti” dimezzati e parziali. Madre Teresa ci ha testimoniato e “ricordato”, come in un testamento, prima di tutto il rispetto incondizionato e totale per ogni “singolo” uomo, fin dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.

Auguriamoci e speriamo che la sua opera terrena continui anche adesso che Madre Teresa fisicamente sulla terra non c’è più… anche perché, dal Regno dei Santi, il suo sguardo, sicuramente, non abbandonerà mai i suoi poveri. E speriamo che questo sguardo di madre accompagni anche noi…

A CENTO ANNI DALLA NASCITA DI MADRE TERESA DI CALCUTTA

Maica-TPer i cento anni dalla nascita mi piace raccontare della Beata di Calcutta,meglio conosciuta come Madre Teresa di Calcutta, al secolo Ganxhe Bojaxhiu, nata in Albania a Skopie il 26 agosto del 1910… e rinata al cielo tredici anni addietro, quando a Calcutta, il 5 settembre del 1997 concluse la sua tremenda e bellissima esistenza terrena. Questa donna “piccolina e fragile” ha segnato questo secolo come testimone di un amore fatto di servizio ai più derelitti: era una suora chiamata”santa” già in vita.

La Chiesa, dopo la sua morte, non ha fatto altro che da prenderne atto e proclamare santa dopo che è morta, una che era già santa in vita: infatti, nel 1997, a soli due anni dalla morte, papa Wojtyla fa aprire il processo di beatificazione e viene proclamata Beata del 2003.

Nel 2005 l’Arcidiocesi di Calcutta ha aperto il processo per la canonizzazione,cioè “per proclamare santa dopo la morte, una che era già santa in vita”. Si potrebbe chiudere ogni argomentazione su Madre Teresa solo con queste poche parole… per la semplicità ed umiltà di Madre Teresa forse sono anche troppe ma, una vita così intensa merita qualche riflessione in più, ancheMadre-Teresa-di-Calcutta perché quella di Madre Teresa è una figura sulla quale non è possibile tentare approssimazioni, o stabilire rimandi e, ancor meno, letture o spiegazioni socio-politiche. Appassionata e chiarissima, paziente e coscientissima, con un senso della propria miseria che l’ha resa ancora più santa e più grande, Madre Teresa ha vissuto dentro un solo nome ed una sola realtà: quella di Gesù Cristo.

L’esempio che in Lei, attraverso la sua morte, si deve mettere davanti o, meglio ancora, dentro il mondo (poiché è certo che pochi vivono oggi, come Lei, dentro il mondo e le sue sofferenze) è proprio quello di una proposta di vita completamente diversa dalle proposte che va facendo il mondo.

mt2Davanti alla vita intesa come speculazione economica o come affermazione di potenza singola o collettiva, Madre Teresa ha testimoniato e proposto una vita intesa come totale donazione di sé a Dio, agli uomini tutti, senza discriminazione alcuna né di razza, tanto meno di religione. Insignita del premio Nobel per la Pace nel 1979, sorprese il comitato d’illustri personaggi che l’avevano scelta quando si rifiutò di partecipare al banchetto in suo onore, sostenendo “Io non posso permettermi pranzi del genere, mentre la nostra gente soffre la fame, muore…”. Chi abbia avuto la fortuna d’incontrarla, o anche solo di vederne una fotografia, non potrà più dimenticare quel viso scavato dalle rughe, tanto scavato da sembrare addirittura costrutto, come se le fosse stato assegnato di rappresentare in vita, anche fisionomicamente, la geologia dell’intera storia dell’umana sofferenza, dell’umano dolore e dell’umana speranza.

114458464-cd666415-4197-4d9b-8308-f28acc9ee618Questa piccola donna, minuta, si è dimostrata di una forza imparagonabile che non ha ammesso interpretazioni parziali né della sua fede, né della sua vita di missionaria. Non ha ammesso, cioè, tutte quelle interpretazioni che tanto fanno comodo alla nostra inerzia ed ai tradimenti che continuiamo a commettere davanti ai nostri fratelli sofferenti e bisognosi. Proprio per questo, possiamo ascoltare o non ascoltare l’integrità tremante d’amore e di certezza che ci giunge dall’adamantina testimonianza di Madre Teresa, ma la sua vita e la sua opera vive ancora nel cuore dei figli di Madre Teresa. A noi non è lecito prendere di lei, del suo esempio, una porzione, quella che interessa il nostro gioco di essere mt1“sempre e solo parzialmente” dalla parte dell’uomo; dalla parte di un uomo meramente storico e, dunque, dimezzato… un uomo cui sembra toccare come destino il non potersi più garantire una vita piena, ma solo “aspetti” dimezzati e parziali. Madre Teresa ci ha testimoniato e “ricordato”, come in un testamento, prima di tutto il rispetto incondizionato e totale per ogni “singolo” uomo, fin dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.

Speriamo che la sua opera terrena continui anche adesso che Madre Teresa fisicamente sulla terra non c’è più… anche perché, dal Regno dei Santi, il suo sguardo, sicuramente, non abbandonerà mai i suoi poveri.

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