A GIFFONE OGNI ANNO SI RINNOVA LA FESTA DI SAN BARTOLOMEO

Tempo addietro mi è capitata tra le mani una vecchia carpetta che tenevo conservata da anni. Dentro ho trovato tanti articoli su Giffone che non ricordavo più di avere: un articolo di Nicola Catalano per il ventesimo anniversario della morte di don Domenico Bellissimo; una copia del numero unico “La Festa” pubblicato dalla Parrocchia S. Maria del Soccorso il 27 agosto del 1978; un opuscoletto del 24 agosto del 2000, fatto in occasione dell’annullo filatelico speciale con l’effige di San Bartolomeo; un mio articolo dell’agosto del 2001, pubblicato su “Il Quotidiano” per i festeggiamenti in onore del Patrono e per il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Bellissimo.

Anche se sono passati 18 anni dalla pubblicazione di questo articolo, nella sua essenzialità lo ritengo ancora oggi valido e penso di fare cosa gradita a tanti amici nel ripubblicarlo.

I mesi estivi sono, in gran parte della nostra Regione, dei mesi ricchi di feste. Ricorrono, infatti, in molti dei nostri centri, i festeggiamenti in onore dei Santi Patroni, il cui culto è molto antico ed ha la sua radice più profonda nei secoli e nella tradizione più cara e più intima della gente dei nostri paesi. In tutti i paesi ricchi di tradizione, queste feste continuano a rappresentare i momenti più significativi dei nostri ambienti e, anche se non si annunciano sui muri, la gente lo sa lo stesso che è festa, perché la festa setssa è lagata ad un evento, un fatto di cui ciascuno si ricorda, così come si ricorda di se.

Se proviamo a leggere la storia di tanti nostri paesi, a prescindere dalla devozione e dal significato che ha avuto, nei secoli, la figura e la festa del Santo Patrono verrà fuori, sicuramente, qualcosa di monco. In questo contesto quest’anno, anche a Giffone, i festeggiamenti in onore di San Bartolomeo Apostolo, continuano una tradizione che si rinnova nei secoli: solo per questa festa tanti giffonesi, che lavorano lontano dal loro paese, fanno coincidere il loro periodo di ferie per il ritorno a casa.

Il culto di San Bartolomeo a Giffone ha origini antiche e si collega alla stessa fondazione del paese: è probabile che abbia avuto origine tramite qualcuno dei tanti forestieri che si sono trasferiti nel piccolo centro ed insieme alle tradizioni del proprio paese d’origine abbia portato anche la devozione verso il Santo Apostolo.

Nella Chiesa di Giffone è custodita una reliquia del Santo e la devozione dei giffonesi verso il loro patrono è talmente radicata che ne hanno portato dappertutto il culto. Testimonianza di affetto e devozione dei Giffonesi al Santo Patrono è la Chiesa “Santuario Diocesano” in località Contura, a quota 950 metri dove, unitamente alla freschezza e l’abbondanza delle acque della Fonte San Bartolomeo, è diventata sosta quasi obbligata per la gente che transita la zona.

Il ricco programma della festa, coordinato dal parroco don Rosario Badolato, iniziato già il 14 agosto, prevede diversi momenti di grande intensità ed interesse. Un particolare momento culturale è previsto per la sera di mercoledì 22 agosto quando sarà ricordato il 50° anniversario sacerdotale di don Domenico Bellissimo, parroco di Giffone dal 1954 sino all’agosto del 1965, data della sua tragica ed inspiegabile morte. Giffone lo vuole ricordare nel 50° del suo anniversario di ordinazione sacerdotale, ricordando la sua opera nella fondazione della rivista “Alziamo le vele” con la quale aveva pensato di svolgere una proficua opera di apostolato culturale, oltre che pastorale. Nelle pagine dei numeri della rivista si trova il pensiero e la tensione che animava don Bellissimo, oltre che il evidente travaglio interiore.

 La festa proseguirà nei giorni seguenti con dei momenti intensi che vedranno, venerdì 24 agosto, in una solenne celebrazione presieduta da Mns. Luciano Bux, Vescovo della Diocesi, un momento di ringraziamento delle coppie che festeggiano in quest’anno il 25° o 50° anniversario di matrimonio; mentre sabato 25 agosto, nel giorno dedicato alla festa annuale del Santo Patrono, alla presenza di Mons. Domenico Crusco, già vescovo della Diocesi, sarà ricordato il 66° anniversario di dedicazione della Chiesa Parrocchiale e, successivamente, per le vie cittadine si darà inizio alla solenne Processione della statua di San Bartolomeo che, dopo aver percorso le principali vie cittadine, al suono della banda e delle campane,   verrà ricondotta ai piedi dell’altare e si porrà fine ai festeggiamenti.

Articolo pubblicato su “Il Quotidiano”, giovedì 23 agosto 2001

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