ATTENTI AGLI STILISTI DEGLI “ONESTI”…

Forse esiste qualcosa di più disgustoso della immoralità in politica, ed è il moralismo. Per rendersi conto di questo, basta guardare chi sono i personaggi più assidui nell’impartire lezioni di “moralizzazione” della vita pubblica, e nel mettere sotto accusa questo o quell’esponente politico.  Più volte, si è posto il problema del significato da dare alla parola “onesto” e qual’è il senso esatto di certo parlare di un “fronte degli onesti”, oggi piuttosto diffuso.
Tempo fa mi è capitato tra le mani, un anonimo volantino dal provocatorio titolo “le tirannidi spesso sono nati da fabbricanti di onestà”. E, stupendamente, dentro affermava: “Una brezza sembra spirare in questo tempo di tante crisi, scandali e corruzioni: la brezza dell’onestà. Così si scende in piazza a manifestare per la nuova virtù. C’è sempre il passante, il borghese, il prelato, il tribuno della plebe o il disoccupato disposto a credere in tanto nobile desiderio. E’ tempo finalmente di realizzare una società senza mafie, senza bande, ma anche, perché no?, senza gruppi, associazioni, sindacati (senza partiti non si dice ancora), senza movimenti e, già che ci siamo, senza culture, religioni, passioni, insomma senza volti. Una società condotta da tecnici, professionisti, gente senza legami ideologici, sociali, etnici, culturali, gente imparziale, insomma condotta da “onesti”. Ma… avete mai incontrato un onest’uomo che si presenti dicendo “Io sono onesto?”. Eppure oggi c’è chi propone di costituire una nuova nobiltà, l’ordine degli onesti cui chi vuole potrebbe iscriversi. Il tiranno, singolo o “gruppo di associati”, indigeno o straniero, non attende altro che una tale brezza tinteggiata di onestà spiri così forte da far piazza pulita di qualsiasi volto. I nuovi manifestanti dell’onestà non capiscono, forse, che corruzione, bande e lobby pullulano proprio là dove si è indebolita ogni identità sociale, culturale e religiosa. L’unica cosa che sappiamo è che non la nostra onestà dobbiamo proclamare, ma l’Ideale che ci può rendere onesti. L’onestà è una cosa troppo seria perché si possa farne un’etichetta. Quando qualcuno la mette sul mercato e la si vede sfilare sulle passerelle di qualche corso cittadino è bene cercare lo stilista che ne ha lanciato il modello. Troveremo così chi vuole gettare via il bambino con l’acqua sporca, chi vuole ripulire la società dalle realtà più vive, chiedendo fiducia per agire, visto che fa pulizia dei criminali. Costui, singolo, gruppo, partito, straniero o ideologo, comunque si faccia chiamare, è un aspirante tiranno“.
Terribilmente crudele, ma profondamente vero questo piccolo capolavoro di volantino! Come non pensarci… Idee opposte e almeno molto diverse sull’educazione, sull’aborto, sulla famiglia, sull’economia, sulla politica, sulla vita, sul mondo, su Dio… ma tutti insieme perché “onesti”… Questo è un problema che penso sia difficile da superare…

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