CARNEADE: CHI ERA COSTUI?… SCONOSCIUTO ANCHE A GALATRO

Galatro

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«Carneade! Chi era costui?» ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l’imbasciata. «Carneade! questo nome mi par bene d’averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?».
“Carneade! Chi era costui?”… proprio con le parole che il Manzoni mette sulle labbra di don Abbondio, più di una volta, ho avuto l’ardire, già molti anni fa, di proporre un convegno da tenere nella sala conferenze del Comune di Galatro.
Su cosa, si domanderà qualcuno. Su Carneade? Ebbene sì, ho proposto di tenere un incontro sui tanti “Carneade” che leggiamo nelle insegne delle vie dei nostri paesi e, nel leggere il nome, non possiamo non pensare: “Chi era Costui?”.
A questo punto capisco che qualcuno potrebbe, a torto o a ragione, obiettare: “Allora ti sei proprio giocato il cervello!”.

Galatro

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Se ci pensiamo bene, tanto per incominciare a entrare nel tema che mi sta a cuore, non possiamo non affermare che è vero che Galatro ha vie dai nomi “altisonanti”: Garibaldi, Dante, Matteotti, San Nicola, Regina Margherita, Oberdan, Nazario Sauro, Mazzini, Verdi, Pertini, Leonardo, Giotto, Michelangelo, Fleming, Martin Luther King, Fausto Coppi, John Kennedy, Papa Giovanni, Padre Pio, ecc., non manca la Madonna e nemmeno la Maddalena!
Ma ci sono altre vie che portano i nomi di alcuni galatresi, forse soltanto di adozione, dei quali sono convinto che molti galatresi non abbiano idea (a cominciare da me!) chi fossero e cosa hanno fatto questi uomini. E quel che è peggio, che se ne freghino… che non siano nemmeno interessati a saperlo!
Vediamo di fare qualche nome: Via Abate Conia, Via Antonio Martino, Via Angelo Lamari, Via Nicola Garigliano, Via Tenente Pagani, Via Alfonso De Felice, Via Fortunato Seminara, Via Colonna, Via Ferruccio, Via Teologo… per non parlare di altre vie tipo via Giudecca (‘a judecha), Via Romitorio, Via Scesa Lavandaie… che già nel nome, sicuramente, indicano una storia ben precisa, anche se sconosciuta.

Galatro

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Forse, e pongo l’accento sul “forse”, qualcuno potrà anche sapere chi era Martino, o Conia, o Seminara. Ma per gli altri? Per gli altri vale l’espressione di manzoniana memoria: “Carneade… chi era costui?”. E’ soprattutto sugli “sconosciuti” che mi è sempre piaciuto stimolare un “convegno”. Quante volte ne ho parlato con Umberto Di Stilo e col Sindaco Carmelo Panetta: tanti anni fa ho provato a stimolare un interesse in questo senso. Questi “sconosciuti” meriterebbero che l’Amministrazione comunale, dopo aver loro giustamente dedicato tante strade, indicasse sulle targhe chi erano questi personaggi e il motivo per il quale sono ricordati, proprio come da qualche tempo vediamo, in targhe rotondeggianti o rettangolari, su Chiese e Palazzi di tante città (so, e mi fa piacere dirlo, che l’Amministrazione, proprio in questi giorni, sta lavorando per mettere le targhe con il simbolo del paese e la specificazione del “chi è” il personaggio cui è stata intestata la strada).

Chiesa San Nicola Galatro

Chiesa San Nicola Galatro

Altrimenti dico, se ci si deve limitare a scrivere su un “pezzo di lamiera” via Tizio o Caio (il Carneade di turno!) e niente altro, per quale motivo lo facciamo? Per tacitare la nostra coscienza? Per dovere? Per sadismo nei confronti dei cittadini e dei visitatori che si trovano davanti a dei nomi senza sapere chi siano? Per dare un titolo qualsiasi a una strada che, altrimenti, non si saprebbe come indicare?
Bisogna sentire anche il dovere di raccontare degli “sconosciuti” e specificare il motivo della loro fama… dire che anche se non sono menzionati in nessuna enciclopedia, se hanno avuto intitolata una strada, un motivo ci sarà… e in questo motivo c’è da leggere un pezzo di storia della nostra piccola comunità!
Penso che basti poco ad allontanare la domanda “Carneade… Chi diavolo era costui?” e penso che il Sindaco Melo Panetta e Umberto Di Stilo sono d’accordo con me.
E sull’argomento, senza nulla togliere al Sindaco, Umberto ha tanto da dire. Per questo passo a lui la palla e non aggiungo altro.
A buon intenditore…!

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