DAL CANNIBALE, LIBERACI O SIGNORE… NOTE SU UNO SCRITTO DI CARMELO CORDIANI

Carmelo Cordiani

Carmelo Cordiani

 

Era il 14 luglio del 2012.

In una delle tante nostre conversazioni serali con il prof. Carmelino Cordiani, ad un certo punto mi dice: “Gradirei un commento su “Si salvi chi può”. Grazie”.

La mia risposta fu immediata: “Lo farò con molto piacere. Nei prossimi giorni…”. E l’ho fatto…!

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… Dal cannibale liberaci o Signore”, scrive Carmelo Cordiani nel suo ultimo “dialogo” con San Nicola… “perché, secondo la notizia data da un TG, in America (ma guarda quante ne inventano gli americani!) hanno messo a punto una pillola che fa venire la voglia di carne umana. Qualcuno l’ha ingoiata e ha divorato un braccio ad un suo amico. Per fortuna quel povero malcapitato è riuscito a liberarsi dandosela a gambe”. E riporta il discorso di una vecchina che, in Chiesa, rivolta a San Rocco dice: “Dove siamo arrivati! Hanno massacrato tanti poveri cristiani, si uccidono le persone come fossero bestioline, si fa violenza contro i bambini… Ci manca solo di divorarci tra di noi”.

1392646163-nigeria2Già, ci manca solo il divorarci tra di noi…  ma se andiamo a dare una sbirciata, anche superficiale, a cosa la stampa degli ultimi mesi ha dedicato più spazio, vediamo che è stato denunciato, con più sgomento, lo sterminio dei cani in Ucraina perché disturbavano l’immagine che quel paese doveva avere, nei giorni in cui ospitava i campionati europei di calcio, che non lo sterminio di centinaia di cristiani in Africa! Niente di strano che centinaia di fedeli cristiani, ogni domenica, vengono fatti saltare in aria con le bombe… mentre si grida allo scandalo per l’uccisione dei cani… a cosa ci siamo ridotti! Forse sono gli effetti di quella pillola di cui parla Carmelo Cordiani, che ci rende insensibili al massacro della carne umana… cristiana in particolare!

I vecchi, molto spesso, non capiscono la realtà attuale perché la osservano con gli occhi di una volta”, dice San Nicola a Carmelo Cordiani… in effetti, per i vecchi “una volta” la minaccia veniva soprattutto dalla natura, oggi la più grave minaccia viene dagli altri uomini.  Una volta doveva essere risanato il rapporto con la natura… oggi ha bisogno di essere curato il rapporto dell’uomo con l’altro uomo e, soprattutto, con se stesso!

0014_-hiroshima_nagasaki_05Diceva il filosofo ebreo, poi convertito al cristianesimo, Fabrice Hadjadj: “La nostra generazione non crede più alle utopie politiche o estetiche, perché porta il bilancio dei loro stermini, inoltre abbiamo sotto gli occhi la possibilità concreta della scomparsa totale della specie umana. Tre nomi bastano a dimostrarlo: Kolyma, Auschwitz, Hiroshima. Così il saggista e romanziere Arthur Kostler, osava scrivere nel 1979: “Se mi si chiedesse quale è la data più importante della storia e della preistoria del genere umano, risponderei, senza esitazione, il 6 agosto 1945… Dal giorno in cui la prima bomba atomica ha eclissato il sole al di sopra di Hiroshima, è l’umanità globalmente che deve vivere nella prospettiva della sua scomparsa in quanto specie”. … La data più importante della storia – continua Hadjadj – non è più un avvenimento glorioso, ma l’avvenimento di una distruzione. Così, l’umanità non vive più nella prospettiva del suo progresso, ma nella prospettiva della sua scomparsa. Questa è l’incertezza post-moderna che ha fatto seguito alla certezza moderna. Tale è questa incertezza che è anche un’inevitabile certezza: non solo l’individuo, non solo le civiltà, ma la specie umana tutta intera è mortale.  … I giovani più lucidi lo sanno benissimo. E’ inutile parlargli di lavoro, di professione nel futuro, di riuscita sof90c0f00c9f6a012a1fb3fe0029e7252ciale. Ciò non dice loro più niente. I nostri bei progetti borghesi non hanno più alcun senso ai loro occhi. Essi hanno bisogno di un successo facile, denaro facile, estasi facile, e bingo per il bunga bunga. Perché sentono che non abbiamo più tempo. Il tempo lungo, la durata in cui si scrivono la politica e la cultura, non ha più nessuna garanzia. Una volta potevamo agire per la posterità. Un artista poteva affinare la sua opera nell’incomprensione generale credendo che sarebbe stato compreso nel secolo futuro. Un capo poteva sacrificarsi … per costruire un mondo migliore. Ma noi non siamo neanche certi che ci sarà un mondo. Il tempo degli eroi ci sembra finito perché l’eroismo suppone la memoria della posterità. Teti, la madre di Achille, lasciava a suo figlio la scelta tra una vita breve, violenta, ma gloriosa ed una vita lunga, pacifica ma oscura. L’alternativa di Teti oggi non è più possibile. Non abbiamo più un avvenire abbastanza sicuro, non abbiamo più una memoria abbastanza lunga per la gloria terrena degli eroi. Tutt’al più per la gloriuccia delle star che non sopravvive allo zapping o alla terza stagione di programmazione”.

Il dialogo di Carmelo Cordiani con San Nicola, visto anche nella prospettiva aperta dall’intervento di Hadjadj ci porta a chiedere come possiamo vedere la bontà del nostro Dio, sullo sfondo degli avvenimenti tragici che capitano nella nostra vita e nella storia… tenendo a mente che anche “molti cristiani, pur non arrivando al punto di mangiarsi il prossimo lo divorano in altro modo. Lo uccidono con maldicenze, con calunnie, con diffamazioni di ogni tipo…”.

Questa domanda si può superare solo nella consapevolezza, che lo stesso sguardo che ci permette di vedere Dio è lo stesso che permette di giustificare l’uomo… nonostante la sua voglia di cercare delle pillole per “divorare se stesso”.  Non a caso comprendere significa perdonare…

edvard_munch_001_l_urlo_il_grido_the_scream_1893Quando, subito dopo un gesto malvagio, ci esprimiamo con azioni che hanno un senso opposto a quello precedente, non possiamo negare l’azione buona solo perché c’è stata quella cattiva… ne dire che l’uomo non ha un volto perché quel volto è coperto di fango.

Oggi, come cristiani, dobbiamo trovare il modo di testimoniare ai neo-cannibali (e non solo a loro!) che non è il caso di fare ricorso a “pillole” come quella messa a punto dagli americani per distruggerci a vicenda (anche perché la minaccia più grave non è quella che l’uomo di oggi possa essere costretto, o meno, a mangiare il proprio simile)… ma, forse una via di salvezza si può trovare nel riuscire a non chiudere il  cuore alla possibilità di fare incontri veri, che sazino la nostra “fame” risvegliandolo alla verità e al sentimento della nostra vera dignità.

Lavorando per questo  e sacrificandoci per edificare una generazione educata ad obbedire a Dio ed a non avere paura di quello che possono dire o fare gli uomini guidati dall’istinto della maldicenza e del male… non esitando, in questa solitaria strada a mettere in gioco interamente la nostra vita e la nostra libertà, perché più disperate sono le condizioni, più duramente bisogna combattere.

      “SI SALVI CHI PUO’, SAN NICOLA” di Carmelo Cordiani

Carmelo Cordiani

Carmelo Cordiani

Con il gran caldo di questa settimana non avevo proprio voglia di mettere il naso fuori. Temevo di restarci secco. Ma la notizia fresca, fresca di un canale televisivo, specializzato nel raccontarci disastri, non mi ha trattenuto. Solo dieci minuti, tanto per sentire il parere del Santo patrono.
Nelle litanie dei santi, quelle originali rigorosamente in latino, si pregava il buon Dio di liberarci da tante disavventure: da ogni peccato, dalla morte perpetua, dai fulmini, dalle tempeste, dai terremoti…All’autore non è passato nemmeno per la testa di inserirci: Dal cannibale liberaci o Signore. Oggi l’avrebbe aggiunto. Perché, secondo la notizia data da un TG delle 12,25, in America ( ma guarda te quante ne inventano gli americani!) hanno messo a punto una pillola che fa venire la voglia di carne umana. Qualcuno l’ha ingoiata e ha divorato un braccio ad un suo amico. Per fortuna quel povero malcapitato è riuscito a liberarsi dandosela a gambe.
Passando davanti al Tabernacolo per la doverosa genuflessione, mi vennero in mente solo poche parole: “Non è che è stata imboccata la strada per uscire dalla crisi economica?”
“Cose vostre”, ha commentato San Nicola.
“Se permetti  sono anche cose tue. Secondo te, un intervento diretto, una mobilitazione generale di tutti i Santi e le Sante di Dio non sarebbe necessaria se il fenomeno si diffondesse? O pensi che, prima di estinguerci, passa un bel pò di tempo?”
“Molto tempo! Solo i cinesi sono più di un miliardo! Hai voglia di quanto tempo passerebbe…
“A proposito di cinesi, possibile che non ci hanno mai fatto vedere un funerale? Non muoiono anche loro? Pensi che li trasportino in Cina appena morti?”
“Cosa vuoi dire?”
“Sai com’è…Con tutti i prodotti in scatola che girano nei supermercati, c’è da sospettare.”

Raccolta di scritti di Carmelo Cordiani

Raccolta di scritti di Carmelo Cordiani

“Beh! Da voi tutto è possibile. Se ben ricordo, un filosofo ha parlato di “homo homini lupus”. Quindi niente di strano se, sulla tavola, vi ritrovate qualche sorpresa. Tanto, come succede per altre situazioni, siete talmente abili a nascondere la verità che non capireste  se trattasi di manzo o di un funerale mancato.”
“A questo punto mi stimoli una domanda: Valeva proprio la pena che Gesù morisse in croce per gente come noi che inventa pillole per mangiarsi a vicenda? O pensi che i cinesi, tanto per restare in tema, non fanno parte dei redenti? Per loro ci pensa Budda?”
“Gesù si è sacrificato per tutti gli uomini, cinesi compresi. E’ la vostra “cultura” che crea le diversità, che costruisce gerarchie di  primo, secondo terzo mondo e pone tante barriere tra uomo ed uomo al punto di farvi affermare: “Mors tua, vita mea”. Per quanto riguarda Budda, stai tranquillo che, chi lo segue, dovrà rendergli conto. E questo vale anche per altri.
“Vuoi dire che, per salvarsi, non è condizione indispensabile essere cristiani?”
“E tu pensi che tutti i grandi che non hanno conosciuto Gesù si sono persi eternamente? Che colpa può avere un uomo che non ha mai sentito parlare del Figlio di Dio che si è incarnato per redimerlo?”
“Allora a quel tale che ha cercato di mangiarsi l’amico cominciando dal braccio, dovremmo chiedere: Ma tu sei cristiano o no? Hai sentito qualche volta parlare del Figlio di Dio che si è incarnato o quel nome ti è nuovo?”
“Guarda che molti cristiani, pur non arrivando al punto di mangiarsi il prossimo lo divorano in altro modo. Lo uccidono con maldicenze, con calunnie, con diffamazioni d’ogni tipo. Parlo di cristiani che frequentano regolarmente le chiese, che si accostano all’Eucarestia, che si professano paladini di Gesù. E non solo semplici “militanti”, ma altolocati, persone addette al servizio di Dio, consacrati tanto per risolvere il problema del come campare, della pagnotta, insomma”.
Mentre San Nicola si lasciava andare a questo linguaggio che tante volte mi aveva rimproverato ho pensato che, forse, si era deciso di passare a maniere più convincenti. Forse era stato impartito un ordine preciso, visto che anche la vecchina, inginocchiata all’altare di San Rocco, ogni tanto spalancava gli occhi come se ascoltasse qualcosa di insolito. Infatti, a bassa voce per non disturbarmi, ha detto: “Dove siamo arrivati! Hanno massacrato tanti poveri cristiani, si uccidono le persone come fossero bestioline, si fa violenza contro i bambini…Ci manca solo di divorarci tra noi”.
cannibalismo-5Mi veniva voglia di risponderle che non ci manca, ma che sta già succedendo. Mi trattenni perché non volevo che si intromettesse nel mio colloquio. Avevo poco tempo, faceva un caldo da matti e, se avessi attaccato bottone con la vecchina, chissà dove mi avrebbe portato. Già mi aveva fatto osservare che la zucca che pendeva dalla cintola di San Rocco, più che  una zucca, sembrava una melanzana. Le abbozzai un sorriso e alzai gli occhi verso il Santo Patrono.
“Non sei proprio gentile”, mi ha detto. “Forse aveva cose molto interessanti da dire. L’hai scoraggiata, girandoti deciso verso di me.”
“Vuol dire che le racconta a San Rocco. Sai come sono i vecchi!”

Mi accorsi che San Nicola ha abbozzato un sorriso tra l’ironia e la compassione, come se volesse dirmi che, tra quella categoria, ci sono anche io. Poi aggiunse: “I vecchi, se non sono rimbambiti ( e quella vecchina non lo è, ti assicuro) dicono cose sagge perché sono frutto di esperienza. Vanno compatiti quando osservano quello che accade sotto i loro occhi con i criteri di un tempo.”
“Scusami, San Nicola, ma non capisco cosa vuoi dire. Guarda che la notizia della pillola l’ho sentita davvero. Non pensare che venga a raccontarti frottole.”
“Mi riferisco al fatto che, molto spesso, i vecchi non capiscono la realtà attuale perché la osservano con gli occhi di una volta.”
“Vuoi dire che non è giusto condannare chi addenta il braccio dell’amico perché una volta non succedeva?”
“Senti! Hai capito benissimo a cosa mi riferisco. Non cercare di fare il sordo. Un conto è addentare un braccio ed un altro borbottare per ogni cosa che succede. Ci vuol più comprensione, più tolleranza, più dolcezza. Ecco!”
“E cosa ti posso fare se sono una sagoma appena abbozzata? So a cosa ti riferisci, ma non mi sento di cambiare opinione. Tu sai quante cose mi sono tenute dentro. Avrei potuto ironizzare pesantemente, ma non l’ho fatto.”
“E sei pentito?”
Non ho risposto perché non avrei detto la verità.cannibalismo-1
La vecchina s’era già sbrigata ed era uscita senza che me ne accorgessi. Ripassando davanti al Tabernacolo dissi, mentalmente a Gesù: “Meno male che, ai tuoi tempi, gli americani non c’erano per inventare quella famosa pillola. Forse non ti avrebbero messo in croce, ma avresti fatto un’altra fine”.
“E’ quella che faccio ogni volta che vi accostate all’Eucarestia: Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue vivrà”. Dicendo queste cose Gesù sorrise. “Hai ragione” Gli risposi. Ma, per mangiarti, non c’è bisogno di pillole.”

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