GALATRO SEMPRE NEL CUORE

Montebello - Galatro

Montebello – Galatro

Non è una cosa certamente semplice, oggi come oggi, parlare di poesia in una realtà sociale come la nostra: il più delle volte a parlare di problemi legati alla sfera dei sentimenti, dei ricordi, della contemplazione della bellezza, in tutte le sue forme, si rischia di essere presi per della gente fuori dal mondo… quante volte abbiamo sentito ripetere che non c’è tempo, e non è il caso, di parlare di certe cose, che i poeti sono persone che non hanno niente da fare, perché ci sono cose più concrete da tenere in conto: c’è la bolletta da pagare, ci sono i figli da mantenere, c’è la rata del mutuo e tanti altri problemi pratici che mettono in condizione di pensare, tanto per usare una espressione evangelica solo “al pane”… mentre, se poi guardiamo bene la vita come è fatta, nessuno di noi può dimenticare che anche dal Vangelo ci viene la famosa ammonizione che “non si vive di solo pane”…

Montebello - Galatro

Montebello – Galatro

E, può darsi che proprio mentre si fanno queste considerazioni, come per incanto, casualmente, ci si imbatte nelle poesie di Biagio Cirillo… e si percepisce come l’animo umano non riesce ad essere imprigionato da nessuna difficoltà, ed anela a quella libertà che nessun problema può incatenare e solo nella poesia può trovare, non solo il suo libero sfogo, ma quella bellezza che permette di respirare aria pura, di vivere liberi avendo nel cuore sempre un posto particolare per i ricordi e gli affetti più cari…
E a voler entrare nel cuore delle poesie di Biagio, non si può non percepire come la distanza materiale del paese dove, per motivi di lavoro si è trasferito da tanti anni, non lo ha separato dalla nostra Galatro e dai suoi affetti più cari che qui vi abitano e per questo riesce, in maniera incantevole, a testimoniare con i propri scritti che il cuore ha le sue strade, le sue emozioni, i suoi toccanti e significativi ricordi e il desiderio di “stare” in mezzo ai luoghi ed alle persone care, ha fatto sì che sembra che non se ne è mai separato.
Biagio vive a Bolzano, ma le sue radici sono un serbatoio importante di affetti e di ricordi… del nostro paese, di come è cresciuto in questo paese… della sua famiglia e di come ne porta nel cuore una impronta significativa ed incancellabile… e anche se può tornare a Galatro non più di due o tre volte l’anno, non può non rivolgere lo sguardo alla “propria” casa, intesa non certamente come fabbricato, bensì come un qualcosa di profondo, essenziale della propria vita. e quando Biagio riflette su questo ne esce, una delle poesie più belle, che vale la pena riportare integralmente:

Genitori di Biagio (Gori e Maria Cirillo)

‘A casa di Gori e Maria:

Veni lu mbèrnu e la primavera,
io abitu sempri nta chidha carredha,
staiu nta casa ca dha nescia
e m’andotaru Gori e Maria.

Nta chidha casa idhi abitaru,
mi dezzaru a casa i quand’era cotràru,
quandu scazu zumpava i scaluna
di supa a chiazza a tutti i puntuna.

Setti figghi dha ndi criscìmmu
cu mamma, papà e puru lu nonnu,
stavamu stritti ma larghi di cori
pecchì eramu figghi i “cumpari Gori”.

Non c’eranu i quatri supa li mura
ma caci janca pe pittura,
non c’era lu bagnu ma nu gabinettu
sutta la scala cu tantu rispettu.

No lavatrici e mancu lu frigu,
a televisioni a videmu ‘ngiru,
nu solaru di lignu e perlini
e sutta a zimba porcu e gadhini.

Chistu m’ezzaru e l’apprezzai,
atru non vozzi e dha restai,
sta casa faci parti di mia
pecchì era ‘a casa di “Gori e Maria”.

 

Famiglia Cirillo

Famiglia Cirillo

Di fronte alla bellezza ed alla grande sensibilità di questi versi (scritti con la forza del dialetto “parlato”, quello che ognuno di noi si porta dentro, perchè anche se vive a migliaia di chilometri dal nostro paese, nel suo intimo parla, ragiona, impreca nel nostro dialetto!) dobbiamo per forza porci la domanda.
Ma… chi è, oggi, il poeta?… Il poeta è una persona che ha un canto nel cuore… che non può non esprimere in versi! Non importa se ha studiato o non è mai andato a scuola, non importa se ha 14 anni o 90… il poeta è uno che ha nel cuore la risorsa più preziosa e più grande che permette ancora, in un mondo come il nostro, di poter continuare a sperare…
Il poeta ha in sé la più grande risorsa di umanità che permette, ancora oggi, di non vedere il mondo che ci circonda solo in grigio o nero, ma permette di poter ancora vedere un mondo a colori: i colori incancellabili degli affetti familiari, i colori perenni dell’amore per il proprio paese, per i propri amici… i colori del desiderio di volere e potere stare nel luogo in cui si è nati… i colori della speranza di poter ritornare perché il proprio paese è sempre nel cuore, e non c’è distanza capace di tenerlo lontano…
Nelle poesie di Biagio, veramente si intravedono i colori di questa speranza, ed in questo senso, la sua espressività rappresenta una grande risorsa di umanità che è anche un caro e dolce ricordo… per i propri genitori, per il proprio paese, per il quartiere dove è nato e cresciuto…
Solo un cuore sensibile, solo un cuore che si commuove al ricordo di alcuni episodi e luoghi della propria infanzia, o al ricordo dei volti cari della propria “umana avventura”… solo una persona con un cuore così può scrivere versi, può commuoversi e commuovere avendo e pensando il proprio paese nel più intimo del proprio cuore:

Quant’era bellu ‘u me’ paisi,
cu tutti quanti i galatrisi.
‘A sira assettàti avanti a’ porta,
cu’ ‘a dicìa dritta, cu’ ‘a dicìa storta.

Nu pezzu di pani e nu pumadoru,
mangiava ‘a mamma e puru ‘u figghiolu.
Tutti ntra facci avemu ‘u sorrisu,
parìa ca eramu o’ paradisu.

Ndindi futtemu girandu pe’ strati
cu cazi sciancati e dinocchia scorciati.
Mo stu paisi è assulicatu
comu nu cani vastunighiatu.

Ghio vi dicu: oh Galatrisi
no vi ndi ghiti ‘i stu paisi!
Armenu vui non aviti a penzari:
“u prossimu annu pozzu tornari?”

Biagio Cirillo

Di fronte a questa grande verità di ricordi e di affetti, come non accorgersi che per Biagio Cirillo la poesia è un modo di ricordare e vivere le emozioni più forti che vi sono nel suo cuore, un cuore capace di osservare ed emozionarsi al ricordo del suo passato più caro e più intimo… ma è proprio questo che lo fa accorgersi di se stesso e di tutto ciò che lo circonda.
Penso che Biagio farà cosa gradita a tanti amici (ed io glielo auguro di cuore!) se un giorno deciderà di raccogliere buona parte delle sue poesie, almeno quelle che riguardano il nostro paese ed i suoi affetti, in un volume… quando troverà il tempo ed il modo di realizzare questo, penso immodestamente che non dovrà preoccuparsi di cosa scrivere come prefazione… è già pronta!

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