IL FASCINO DI LAVORARE PER LA BELLEZZA DEL METRAMO
Scriveva Giovannino Guareschi nella prefazione del suo “Don Camillo” che:
“i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l’acqua è roba fatta per rimanere orizzontale e soltanto quando è perfettamente orizzontale l’acqua conserva tutta la sua naturale dignità. Le cascate del Niagara sono fenomeni da baraccone come gli uomini che camminano sulle mani… Perché è l’ampio, eterno respiro del fiume che pulisce l’aria. Del fiume placido e maestoso sull’argine del quale, verso sera passa rapida la Morte in bicicletta. O passi tu sull’argine di notte, e ti fermi e ti metti a sedere e guardi dentro un piccolo cimitero che è li sotto l’argine.E se l’ombra di un morto viene a sedersi vicino a te, tu non ti spaventi e parli tranquillo con lei. Io so che quando ero ragazzo mi sedevo spesso sulla riva del grande fiume e dicevo: “Chi sa se, quando sarò grande, riuscirò a passare sull’altra riva!”. E spesso vado a sedermi come allora sulla riva del grande fiume e, mentre mastico un filo d’erba, penso: “Si sta meglio qui, su questa riva”.
La lettura di Guareschi e l’immagine di un fiume (che non ha niente di più del nostro Metramo!) affollato da tante persone mi hanno portato a commentare sulla mia pagina facebook, che “a pensarci bene non è molto difficile realizzare questo a Galatro… e che bellezza poter lavorare per realizzare qualcosa del genere…”.
In seguito a tanti commenti, soprattutto di amici non galatresi, che mi hanno chiesto “cosa voglio dire quando scrivo che non è molto difficile realizzare qualcosa del genere a Galatro…”, ho pubblicato una bella foto del Metramo che attraversa Galatro, evidenziando, secondo me in modo “non contestabile”, che a Galatro si potrebbe realizzare qualcosa di ancora più bello di quanto riprodotto nell’altra foto.
Oggi il vero e proprio alveo del Metramo è andato ricoprendosi nel tempo di una lussureggiante vegetazione fino a costituirne, nella sua forma attuale, un ambiente di incomparabile bellezza e suggestione, dove l’acqua diventa elemento dominante, sia visivamente che concettualmente.
L’acqua si concede liberamente e “naturalmente” e volendo (come durante l’anno fanno diverse associazioni estranee al nostro paese), possiamo anche noi partire alla “scoperta” del grande Metramo, facendoci trasportare in uno scenario che ha del fantastico: una mescolanza di verde, dato dalla natura rigogliosa, dove scorre il fiume rispecchiando il cielo terso; mentre il ritmo dell’acqua ci immerge in una tranquillità che pervade, facendoci scoprire degli angoli di incantevole bellezza.
Penso che il nostro compito sia, semplicemente, quello di sostenere e salvaguardare quello che già c’è, e agire di conseguenza: l’acqua è una grande forza della natura e, al di là di tutte le potenzialità economiche ad essa legate ritengo che, per il nostro paese, rappresenti una grande risorsa naturale da sapere bene sfruttare, anche in termini di “bellezza naturale e ambientale”, lasciando che quanto di bello di cui è portatrice venga a galla, mettendo ben in evidenza, tutto quanto di bello dispensa.
Anche perché il nostro fiume parla e, nel suo piccolo (parafrasando Guareschi!), è uno dei fiumi più rispettabili della nostra terra; infatti, come il fiume di Guareschi, anche il Metramo è uno dei “personaggi” più importanti che la nostra terra ha avuto e, in un tempo in cui tutto sembrava possibile e tutto era ancora “pulito”, anche il nostro fiume ha sussurrato storie a tanti nostri poeti…che è bene cercare di riprendere anche nei nostri giorni, perché come concludeva Guareschi in tanti suoi deliziosi racconti, “…il che è bello e istruttivo!”.