UNA MOSTRA FOTOGRAFICA SU GALATRO… A GALATRO!

Dal 2 agosto è esposta nella piazza di Galatro una mia mostra fotografica, presentata su otto pannelli, che sarà tenuta, molto probabilmente, per tutto il mese di agosto.
La mostra è composta da 50 fotografie e da una scheda di presentazione… ho voluto ripercorrere, in maniera nuova, i “luoghi” da me ritenuti come punti di riferimento della storia del nostro paese.

Per non condizionare il visitatore della mostra, volutamente, non ho dato nessun titolo e nessuna didascalia alle foto, che rappresentano dei luoghi ricchi di significato e bellezza non solo per i galatresi: di fronte alle immagini che si presentano davanti, ogni persona può reagire in modo diverso, avere molteplici sensazioni, dettate dal suo rapporto con il paese e la sua storia.

Per quanto mi riguarda, senza entare nei particolari storici, culturali, religiosi o naturali delle foto, ho voluto solo scrivere una mia riflessione sulla bellezza di Galatro e sulla “manipolazione” che ho operato su tante foto.

Il resto l’ho lasciato alla libera interpretazione del visitatore.

NOTA PRESENTAZIONE MOSTRA

Cosa può apparire più “scontato” del fare una mostra fotografica a Galatro… su Galatro. Ma io voglio correre questo rischio, perchè la fotografia non è solo la riproduzione della realtà che abbiamo intorno, ma mira ad esprimersi come “arte”, soprattutto quando ci si discosta dalla “fedeltà” delle immagini al vero… e proprio in questa “infedeltà”, spesso, è da ricercare il valore reale di una fotografia.

Scriveva Pasternak che l’arte nasce dallo stupore di fronte alla bellezza che la vita ci mette davanti. L’artista intuisce che, oltre alla corteccia di quanto immediatamente appare, si nasconde un valore che è bellezza, riflesso della verità che dà un significato a tutto.
Lo stupore di fronte alla bellezza, di cui scriveva Pasternak, lo possiamo rapportare alla visione che ha l’estraneo visitatore che viene, per la prima volta, nel nostro paese e vede le case agglomerate come in un grappolo al cui vertice troneggia il bianco Calvario, che svetta da lontano, di molto più alto delle case che gli stanno addosso come un gregge.

Galatro è situato in un angolo di terra della Calabria che, per certi versi, ha del fantastico, tanto i suoi richiami naturali incantano per suggestività e imponenza: lo testimoniano i fiumi ed i ruscelli freschi e limpidi, le cascate ed i boschi che gli fanno da cornice. C’è nel nucleo originario del nostro paese un qualcosa di bello e di grande, come il tocco di un artista che evidenzia al nostro sguardo qualcosa di infinito, in una mescolanza di verde dove scorrono i fiumi, mentre il ritmo dell’acqua ci immerge in una tranquillità che pervade, facendoci scoprire degli angoli di incantevole bellezza!
Quasi tutte le foto che compongono la mostra sono state “ritoccate”, ma proprio in quel “ritocco” s’intravede il bello. Diceva Tolstoj che “correggendo lo studio di un allievo, il pittore russo Brjulov lo ritoccò in alcuni punti, e quel disegno squallido e senza vita subito divenne vivo. “Ecco, l’avete ritoccato un pochino, e tutto è cambiato”, disse l’allievo. “L’arte comincia là dove comincia quel pochino” rispose Brjulov, enunciando con queste parole la caratteristica più saliente dell’arte”.

Ebbene se oggi, qualcuno dei visitatori della mostra si stupirà, si emozionerà, s’innamorerà del nostro ambiente e del suo passato, per tanti aspetti ancora sconosciuto, ma sempre bellissimo e affascinante… allora posso ben dire di avere speso bene il mio tempo nel far trasparire (nelle immagini delle chiese, dei fiumi, delle terme, di tutta la nostra storia e il nostro ambiente), l’enorme ricchezza insita nella storia e nella nostra terra, con la preoccupazione “forse un pò campanilistica” di far conoscere le “cose di casa nostra” ma, soprattutto, di riuscire a valorizzare il nostro piccolo “natìo borgo”, dove in mezzo a richiami culturali, religiosi, storici e naturali di grande bellezza, è possibile ancora riscoprire il fascino di un felice impatto con le più genuine espressioni della natura.
Ringrazio tutti voi per il tempo che avete dedicato a questo mio lavoro.
Michele Scozzarra