UN ALTRO PREMIO PER PEPPE MACRÌ

Peppe Macrì

Peppe Macrì

Peppe Macrì, che in tanti a Galatro chiamiamo, in maniera molto affettuosa, Peppe ‘u poeta, non smette mai di stupirci per i riconoscimenti che riceve per le sue opere, in diverse manifestazioni culturali che si svolgono non solo nella nostra Regione.
Qualche tempo addietro, a Troina, una bella cittadina siciliana in provincia di Enna, durante la Sagra della Vastedda cu sammucu (una tradizionale festa in onore di San Silvestro che si tiene presso l’Antico Monastero di Sant’Agostino) è stato premiato per l’originalità degli strumenti da lui realizzati proprio con il legno di sambuco.
peppe2Riconoscimenti ha avuto anche a Chiaromonte, in Basilicata, durante la Giornata del Sambuco di Chiaromonte, dove nell’ambito della presentazione e premiazione del terzo concorso scolastico Sambuco: famoso sconosciuto, abbiamo avuto modo di leggere che si è passati “all’illustrazione dell’uso di strumenti musicali fatti con legno di sambuco da parte di Giuseppe Macrì, viaggiatore errante della locride”.
Peppe Macrì è riuscito a suscitare stupore ed ammirazione, nelle persone presenti sia a Troina che a Chiaromonte, con il suo particolare modo di comunicare, con la genuina capacità di sorprendersi davanti alla natura: c’è in Peppe un modo di vedere le cose e vivere la propria vita che, prima di ogni altra cosa, è comunicazione di emozioni e messaggi nel modo più semplice e puro, cioè nella comunicazione del proprio rapporto con l’ambiente naturale che lo circonda.

Peppe Macrì

Peppe Macrì

Tutto questo per Peppe non vuol dire altro che trovare la possibilità di riscoprire dentro di sé una curiosità che si trasforma in apertura verso il mondo esterno e forse, per lui, rappresenta una via d’uscita, il ritrovare una sua personale situazione di equilibrio nei confronti di tutti i problemi che la vita gli ha posto davanti.
Perché negare che, forse, in Peppe emerge l’aspetto più irrazionale dell’uomo, simbolo di gioia e innocenza, creatura debole e sognante…
Peppe, talvolta, forse senza rendersene conto, esprime una parte del nostro vivere, quella parte piccola e impacciata che vorremmo tenere nascosta e che ci fa sentire a disagio in tante situazioni… mentre bisogna ammettere che lui si presenta sempre in maniera viva e vitale, anche quando la realtà che vive gli può provocare sofferenza, una sofferenza che esprime con il suo comportamento, talvolta strano e stravagante, ma che rispecchia la vita di tutti i giorni con i problemi, le gioie, i dolori, le illusioni e le delusioni con cui dobbiamo combattere la nostra quotidianità…
Forse è proprio perché ci comunica e testimonia tutto questo che gli vogliamo bene.

 

Articolo pubblicato a novembre del 2011

 

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