ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA GIORNATA DELLA COLLETTA ALIMENTARE

15181451_1888402044720889_3146052613387240845_nAnche quest’anno, sabato 26 novembre, organizzata dal Banco Alimentare avrà luogo la “20^ Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”: un gesto semplice, essenziale che va dritto al cuore, al cuore di ognuno, portando l’occasionale acquirente del supermercato ad incontrare delle piccole “scintille” che fanno capire che è stato, e sarà sempre possibile, costruire e fare carità. E tutti lo possono fare: la carità si offre a ciascuno come compagnia al nostro vivere, come puro amore al destino… la carità si fa opera per non lasciare solo l’uomo, perché il bisogno non ha bandiere… e sul bisogno c’è poco da discutere, il bisogno lo si affronta senza chiedere i documenti o la fedina penale a nessuno.

Papa Francesco, iscritta-bancol 3 settembre del 2016, in piazza san Pietro, ai partecipanti al Giubileo della misericordia ha detto: “Non si può distogliere lo sguardo e voltarsi dall’altra parte per non vedere le tante forme di povertà che chiedono misericordia… non mi stancherò mai di dire che la misericordia di Dio non è una bella idea, ma un’azione concreta… la misericordia non è un fare il bene “di passaggio”, è coinvolgersi lì dove c’è il male, dove c’è la malattia, dove c’è la fame, dove ci sono tanti sfruttamenti umani. La verità della Misericordia, infatti si riscontra nei nostri gesti quotidiani che rendono visibile l’agire di Dio in mezzo a noi”.

giornata-banco-alimentareL’esperienza del Banco Alimentare è iniziata nel 1967 in Arizona: una donna aveva 10 figli e non sapeva come portarli avanti perché il padre dei bimbi era in carcere. Scopre che nei ristoranti e nei supermercati veniva buttato il cibo, ancora ottimo, ma non più vendibile. Lei, che come ogni madre avrebbe dato la vita per i suoi figli, non si fa tanti problemi a domandare ai direttori di questi supermercati e ristoranti, di darle il cibo che avrebbero buttato. Questa donna ha avuto il coraggio di domandare… iniziando quella grande opera che poi, per testimonianza, per evidenza che era una cosa buona è diventata quella realtà che oggi il Banco riveste nella società non solo italiana.

Credo che questo episodio confermi il fatto che la gratuità non è un’idea, non è la promessa di un giorno, ma è un fatto riconoscibile, evidente, che ci spinge ad essere e operare così come il nostro cuore ci sprona e ci muove!

 

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