25 DICEMBRE 2020: OGGI MIO PADRE AVREBBE COMPIUTO 100 ANNI

Oggi 25 dicembre dell’Anno del Signore 2020, giorno in cui si ricorda la Natività del nostro Salvatore, Gesù Cristo, è un giorno importante per la mia famiglia: oggi mio padre avrebbe compiuto 100 anni, se il Signore non avesse deciso di far finire la sua avventura terrena il 25 ottobre del 2006. Mio padre è nato il 25 dicembre del 1920 e, proprio per questo gli è stato dato il nome di Salvatore. Ha vissuto la prima parte della sua vita in un momento storico molto difficile per l’umanità: la paura della guerra, la fame, la fatica; ma ha avuto la gioia di avere mia mamma come compagna di vita, e di crescere due figli (io e mio fratello) senza mai risparmiarsi per non fare mancare nulla alla famiglia.

Fino a che il Signore lo ha lasciato vivere, ha condotto la sua esistenza con una gioia e passione grande quanto la sua modestia e riservatezza, caratteristiche che hanno fatto di lui una persona davvero esemplare, orgoglio ed esempio per tutti noi.

So bene che non è in questa vita che lo ritroverò, anche se, adesso, con la fantasia posso immaginare di andare a prenderlo a casa, impaziente perché io arrivo sempre in ritardo, che mi dice: “Dove andiamo? Portami alla Villa e poi te ne puoi andare. Io vado da solo al cimitero, è da tanto tempo che non ci vado, ricordi che ci andavo ogni giorno”. Immagino che mentre attraversiamo il paese con le strade vuote, non sapendo della limitazione per il Coronavirus, prova enorme disagio e meraviglia e mi dice: “Ma cosa è successo oggi, è il giorno di Natale ma in giro non vedo nessuno. Dove sono andati tutti quanti? Perché sono spariti?”. Lo immagino guardarsi intorno smarrito, corrugare la fronte… non è la realtà che ricordava. Cerca di scrutare ogni minimo particolare. Appena arriviamo in piazza mi dice: “Qui c’era un bar che faceva un caffè buonissimo” e mi fa vedere le sue mani callose, bruciate dalle sigarette perché ne fumava più di cinque pacchetti al giorno.  

No, non capisco cosa sto scrivendo… sto delirando, non posso andare oltre, non posso. Posso immaginare tutto quello che voglio ma mio padre non è più su questa terra, non è più dal lato della strada che stiamo percorrendo noi, non possiamo incontrare chi, ormai, abita in un altro cielo… per riabbracciarci e ritornare a parlare occorre un altro tempo ed un altro cielo… che non è più questo nostro. Ormai ci troviamo su due strade diverse, posso ancora dirti “auguri papà, so che la mamma è con te, e questo mi rallegra, noi ci incontreremo un giorno e ci racconteremo tutto quello che abbiamo vissuto dal momento del distacco, ma ora non possiamo. Anche se il filo che ci ha sempre legati non si è mai spezzato, anche se ci sentiamo vicini come non mai, non siamo sullo stesso lato della strada”.

Proprio oggi, nella ricorrenza dei cento anni, un giorno in cui il tempo assume un significato particolare, ci viene incontro l’evidenza che risorgeremo, torneremo a vederci, torneremo a raccontarci allegramente tutto ciò che è accaduto. Ora ti posso solo pensare, un pensiero stupendo che ti vede tranquillo e calmo, come ti ho sempre visto insieme alla mamma, all’ultimo orizzonte della vita.

Buon compleanno vecchietto, non ti abbiamo dimenticato…

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