INTERVENTO DI GUERINO DE MASI, UN PASTORE PROTESTANTE

Non mi è facile spiegare a Mons. Milito, cosa sta succedendo nel “tranquillo” mondo cattolico galatrese! E certo, gli elementi paradossali, e forse anche umoristici nelle polemiche seguite alla pubblicazione di alcuni recenti articoli sui miei siti, non mancano.

Il problema è che si parla di tutto, dimenticando proprio la cosa che più dovrebbe stare a cuore: l’incontro con Gesù Cristo, il fatto che ancora oggi vale la pena, anche in un piccolo borgo come Galatro, essere cristiani. Di questo non si parla, è difficile da spiegare… d’altronde su invito del nostro vescovo, lo ha ribadito a chiare lettere, qualche anno addietro a Rizziconi, Mons. Fisichella, quando disse che la fede, in primo luogo, è l’incontro con una persona: Gesù Cristo. E’ questa la nostra fede, non una serie di precetti… se non c’è questo tutte le strutture sono maschere, sia che si chiamino Consigli Pastorali, Economici, Coro,  Portatori.

Proprio da parte di questi organismi “anonimi”, incapaci di dare un senso alla vita della nostra gente, ho visto una solidarietà al vescovo perché oggetto di accuse (??????) pubblicate sulla mia pagina. Siamo alla frutta se non riusciamo a dare vitalità a ciò che ci costituisce e dovremmo avere di più caro… dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, ognuno di noi, perché la comunità cristiana non concede delega a nessuno e, come dice Papa Francesco, tutti siamo chiamati a costruire una Chiesa affidabile. Affidabile e non triste… gioiosa di quella gioia che solo nell’incontro con Cristo è possibile sperimentare… ma se Cristo è “sparito” cosa incontriamo… la struttura?

Ecco, nel mio commento sulla ultima visita a Galatro del Vescovo, ho scritto di avere la percezione di vedere crescere un cristianesimo “privo di qualsiasi dinamismo di trasfigurazione che rischia di essere un pietismo impaurito della vita”.

E, purtroppo, in tutta la numerosa mole di commenti, che sono passati sulla mia pagina nei giorni scorsi, mi sono tremate le vene ai polsi quando ho letto il commento di Guerino De Masi, un pastore evangelico di origini galatresi e mio caro amico: un estraneo al cattolicesimo coglie con acume, buttandoci addosso tutte la nostra responsabilità, la grazia che rifiutiamo… ciò che ci è stato dato di buono, dalla tradizione cattolica galatrese, e noi non riconosciamo, non riusciamo a vedere.

Un “non cattolico” che se ne frega dei consigli pastorali, affari economici, coro, portatori e quant’altro… un “estraneo” dice a noi, distratti e assopiti, cosa guardare nel cristianesimo. Forse di questo dovremmo fare un comunicato e chiedere perdono di come abbiamo ridotto la nostra Chiesa… ridotta ad un “circolo chiuso”.

Un “circolo” chiuso è limitato, e chi pensa che questo è un bene, o un servizio, lo è ancora di più. Un circolo, tanto per richiamare Chesterton, è un trucco per impedire all’uomo di venire a contatto con il mondo, il nostro mondo… nel senso più letterale della parola, altro non è che una lega per il soffocamento cristiano della vita.

E sotto questo aspetto, Guerino De Masi, con tutti i “distinguo” della sua diversa fede, ci ha impartito una bella lezione di Cristianesimo che non posso non riportare.

Grazie Guerino, così come ti ha scritto mia moglie anche io “ti ringrazio per le profonde riflessioni che scrivi. Sono una boccata d’aria pura. Sai quanto vorrei che queste riflessioni mi venissero date dal Parroco e dal Vescovo in questione. Purtroppo non è così. Ma credo che con l’aiuto di Dio, riusciremo ad uscire sani e migliori da queste sabbie mobili. È sempre un piacere confrontarmi con te. Un abbraccio e ricordaci nelle tue preghiere”.

Cara Carmelina, caro Michele

Ho letto anch’io. Sono tra quelli però che non ha detto nulla. Il perché è ovvio. Sono di fede evangelica. Ma quando sento parlare di Chiesa, di Evangelizzare, di Parola di Dio e di Pastori, sono abituato a pensare ad argomenti ben precisi e che non hanno attinenza con la Chiesa Cattolica Romana. Vi rammento che sin da bambino ero cattolico devoto e nella mia fanciullezza ho cercato di vivere da buon cattolico. Servivo messa in due chiesette in quel luogo montano francese. Un giorno dissi al “curè”, al prete, che avrei voluto fare il sacerdote! Poi gli anni son passati e le esperienze della vita mi hanno portato su un altro percorso. Io la chiamo conversione. “A chi andremo noi? Tu solo hai parole di Vita”, disse Pietro e gli altri discepoli con lui rispondendo alle parole di Gesù che chiedeva: “non volete andare via pure voi?”

Ebbene, la forza e la grinta che trovo in queste vostre parole mi ricordano, e scusate l’accostamento, il Lutero che inchiodava la sua “protesta” sul portone della cattedrale con le sue 95 tesi. Denunciava tra le altre cose, la mondanità del clero, si opponeva alla vendita delle indulgenze e proclamava la salvezza per sola grazia mediante la fede in Gesù Cristo. Sì, perché l’andamento della Chiesa lo ha portato a sondare le Scritture, la Bibbia, scoprendo le meraviglie della Parola di Dio e la semplicità del Vangelo. Figlio del suo tempo, ha detto e fatto anche cose che non condivido, ma credo che anche lui, se fosse vissuto oggi, non le ripeterebbe. Ma questo fu un inizio. Uno spartiacque che ha segnato la storia e impegnato la Chiesa in un interminabile Concilio, quello di Trento e la Controriforma.

Da estraneo e stando all’esterno, credo che un buon scuotere nella Chiesa Cattolica, sia salutare. Definirsi cristiani e non conoscere nulla di Cristo è il paradosso di tanti, troppi cattolici. Il vostro desiderio di una crescita spirituale del popolo cristiano con un ascolto della Parola di Dio, una ricerca di un ascolto della predicazione, di una cura pastorale necessaria quanto indispensabile per ogni comunità cristiana, sono segni e sintomi di desiderio di santificazione e di voler piacere a Dio. Alleluia! Voglia Iddio che questi desideri coinvolgano tutti i cattolici. Che i vescovi siano autentici pastori al servizio della chiesa e non solo lussuose gerarchie che non hanno nulla di somigliante al Pastore per eccellenza che è Cristo Gesù. Carmelina scrive: ” non è necessario che lui chieda a Dio di perdonarmi”. Io lo dico da sempre. Da quando leggo la Parola di Dio. Giovanni scrive nella sua lettera, “se confessiamo i nostri peccati, Lui è fedele e giusto da rimetterci i peccati”.

Chi può rimettere i peccati se non Dio? I farisei lo sapevano bene e per questo volevano uccidere Gesù, e poi l’hanno fatto, perché guariva e perdonava i peccati. Solo il ” prezioso sangue di Cristo” può lavarci dei nostri peccati. E lo fa ogni volta che l’uomo va a Lui chiedendo perdono. Grazie Signore! Pertanto, pur facendo fatica a capire tutto quello che vi ha portato a questo punto, io colgo il positivo di questa faccenda che spinge a guardare a Cristo e non agli uomini. Fidarsi di Dio è sempre meglio che fidarsi degli uomini. Anche se prelati. Vi chiedo scusa se il mio intervento non è pienamente attinente alla questione, ma questo avevo in cuore di dirvi e questo ho scritto. Che il Signore vi benedica e vi dia pace e gioia guardando e servendo Cristo Gesù. Un forte abbraccio.

Guerino

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