PER LA MORTE DEL SIGNOR LORENZO DEMASI

Lorenzo Demasi

Lorenzo Demasi

Giovedì 16 Maggio è morto il signor Lorenzo Demasi.
Nel comunicare la notizia della sua morte, sulla mia pagina facebook, ho scritto che avevo in mente di raccontare della sua vita, della sua fede, del suo lavoro: della sua partenza per l’Argentina e del suo ritorno; del suo impegno per le celebrazioni, a partire dal 1956, per la festa per l’incoronazione della Madonna della Montagna, ai fondi recuperati in Argentina per il restauro anche della Chiesa; della sua partenza, poi, per andare a lavorare in Svizzera e del suo definitivo rientro a Galatro.
Non evitando di affrontare direttamente la sua vita di fede, dal suo irrealizzato desiderio a diventare sacerdote, fino alla sua ben nota passione a realizzare delle statue di gesso o di terracotta, raffiguranti la Madonna del Carmine, la Madonna della Montagna, Padre Pio, il Cuore di Gesù e tanti altri.

La busta per Michele Scozzarra

La busta per Michele Scozzarra

A Galatro sono tante le case nelle quali vi è una statua realizzata, e regalata!, dal Signor Lorenzo Demasi. A cominciare dalla mia: quando mi sono trasferito nella casa dove abito ora, una sera ho sentito suonare alla porta. Era il signor Lorenzo con un involucro in mano: “So che siete una persona religiosa, che crede in Dio – mi ha detto – per questo ho pensato per la vostra casa questa mia piccola realizzazione”. Era una statua del Cuore di Gesù, che ho subito messo vicino al caminetto e lì si trova ancora.
Erano questi alcuni degli argomenti che volevamo mettere per iscritto, ma non ce l’abbiamo fatta, i tempi del Signore sono stati diversi dai nostri. Nei giorni scorsi, i familiari del Signor Demasi hanno trovato una busta, con sopra il mio nome e dentro delle vecchie fotografie che servivano per documentare le cose che mi voleva dire.
Ci ha lasciato un uomo buono che, sicuramente, il Signore ha già accolto nella sua casa eterna…
Don Gildo Albanese, che durante il periodo di parroco della Chiesa della Montagna ha avuto modo di conoscere molto bene Lorenzo Demasi, ha così commentato la mia nota su facebook:

“Michele, ho saputo della morte di Lorenzo ieri sera, purtroppo non mi è possibile partecipare ai funerali perché sono a Roma. Fare memoria di quest’uomo semplice e pieno di vita non è facile. Condivido pienamente quanto hai scritto. Mi piace però custodirlo nel cuore perché è stato un uomo esemplare e di grande fede”.

Molto toccante anche l’omelia di don Giuseppe Calimera, durante i funerali dove, tra l’altro, ha detto:

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Momenti dell'incoronazione e della processione della Madonna della Montagna nel 1956

Incoronazione e processione della Madonna della Montagna nel 1956

Ho scelto di proposito questo brano evangelico perché ho avuto modo di costatare di persona come il nostro fratello Lorenzo l’ha vissuto di persona. La sua costante presenza alla messa domenicale, il suo continuo confessarsi mi hanno dimostrato che lui era un uomo di fede, di amore per la Chiesa ma soprattutto alla Madonna, morto proprio nel mese di maggio che a mio parere non è un caso. A noi ci lascia il ricordo e a noi l’impegno di imitarlo nelle sue qualità di cristiano. La sua devozione all’Eucaristia e alla Madonna gli hanno consentito oggi di entrare in paradiso cosi da contemplare la terra promessa ai servi fedeli. La mamma celeste oggi lo accoglie e offre al suo Figlio”.
Grazie signor Lorenzo per la grande testimonianza di fede che ci ha lasciato, vuol dire che quello che mi voleva dire me lo dirà nell’eternità lì, sicuramente, quando ci incontreremo avremo più tempo per discutere…

Momenti dell'incoronazione e della processione della Madonna della Montagna nel 1956

Incoronazione e processione della Madonna della Montagna nel 1956

Avevo pensato che non c’era modo migliore per ricordarla, che con questo applauso che Lei ci lascia, così nella foto che lo ritrae, anche se avevo aggiunto che, per come ha vissuto su questa terra, penso che questo applauso siamo noi che lo rivolgiamo a Lei.
Ma la sensibilità di don Giuseppe Calimera mi ha commosso, forse come suo confessore conosceva il suo animo meglio di chiunque altro, per questo alla fine del rito funebre ha chiesto al coro, come saluto di congedo il canto a Lei più caro di affidamento e devozione alla Madonna della Montagna; infatti, non c’è stata persona che è riuscita a tenere gli occhi asciutti mentre in Chiesa tutti i presenti, a gran voce, insieme al coro hanno cantato per Lei:

Bona sira vi dicu a vvùi Madonna,
la Gloriusa di Santa Maria.
E la matina bongiornu, bongiornu,
siti patruna di tuttu lu mundu.
Mu ndi libbara di li peni di lu ‘mpernu,
di tutti li mali disgrazi di lu mundu…

 

UN COMMENTO IMPREVISTO E PIACEVOLE DALL’ARGENTINA

Gruppo davanti alla nave in partenza

Gruppo davanti alla nave in partenza

Per chi scrive, la realtà è come un treno, e il suo viaggio come quello di un pendolare dove, al limite, non è interessato neanche alla destinazione, perché lui è lì per registrare e commentare le vicende che ritiene importanti, cioè le “stazioni” più significative nelle quali si ferma, talvolta ignorando pure l’estensione e le ripercussioni che potrà avere questa “sosta”, perché tutto scorre, sotto la tastiera, come in un baleno. Tutto passa in un attimo, in uno stato d’animo che, continuamente, ti butta fuori e dentro la realtà, facendoti scendere, di volta in volta, in una stazione diversa, anche quando materialmente si resta sempre incollati dietro la tastiera del computer.
Eppure questo scrivere è un’occupazione nobile ed esaltante come poche altre attività, anche se della scrittura felice o infelice, nella quale si impegna il tempo e le risorse intellettuali, apparentemente, sembra che, da un giorno all’altro, nulla rimane… nonostante i lunghi percorsi vissuti e comunicati dietro i tasti del pc.
Ma è la realtà descritta in un foglio bianco, oppure riprodotta in qualche vecchia fotografia, che tante volte non ci sta ad essere archiviata in fretta, anzi apre altri orizzonti dove ci si imbatte in qualcosa che non si immaginava neanche di incontrare.
In effetti, proprio un mese addietro, quando ho scritto l’articolo per la morte di Lorenzo Demasi, non avevo neanche lontanamente immaginato che nella fotografia scattata in Argentina, c’erano i mei cugini e la lettera di mia cugina, Pina Lamanna, veramente mi ha fatto capire come la realtà riprodotta, anche in qualche vecchia fotografia, ci apre a degli orizzonti inimmaginabili:

Pina Lamanna

Pina Lamanna

“Ciao Michele, ho letto il tuo articolo e quando sono arrivata alla fine questa fotografia mi ha procurato una grande emozione, anzi un brivido… Ti sei reso conto che ci sono i miei zii morti: sotto, in basso, Gerardo Ambesi con gli occhiali, Luigi Ambesi e poi, in alto, anche con gli occhiali Raffaele Ambesi. Sicuramente erano amici di Lorenzo Demasi. Certo che non è stato un caso la morte del Signor Demasi avvenuta nel mese di maggio, proprio il 16 maggio. Sai che si festeggia da noi in questa data? Santo Padre Orione: il cuore si trova a Claypole, proprio nel cimitero che si trova nei fondi del Santuario, dove mio zio Raffaele riposa in pace! Credi sia una cosa casuale? Io no, penso che tutto è opera del Creatore…
Hai scritto che questa foto è stata fatta il giorno della partenza nel Porto di Buenos Aires nel 1956. Che bel ricordo che ti ha lasciato il Signor Lorenzo Demasi, adesso la invierò ai miei cugini, a mia madre e zia Maria. Grazie per l´articolo che di sicuro non ti sei reso conto che si trattava dei miei zii e dei cugini di tua mamma e anche tuoi. Un forte abbraccio e baci per questo bel ricordo di miei zii. Pina”.

Anche per me la lettera di mia cugina Pina è stata come una scossa, è vero che non avevo neanche la più pallida idea che stavo pubblicando una foto con i miei cugini, anche se penso che Lorenzo Demasi avesse messo da parte proprio “quella” foto per me, per raccontarmi di loro.
Questo rende ancora più evidente quello che ho scritto prima, cioè che scrivere è come intraprendere un viaggio dove si può incontrare di tutto, anche cose che non si poteva immaginare che potessero essere così “familiari”… e tutto continua a scorrere sotto la tastiera, non sapendo a cosa si va incontro.
E le stazioni dove fermarsi, se Dio vuole, ancora sono tante… e le impreviste sono le più belle!

Pubblicato il 26 maggio del 2013

LA GALLERIA

Potrebbero interessarti anche...

Commenta: