IL 24 FEBBRAIO 2022 LA RUSSIA HA ATTACCATO L’UCRAINA: È PASSATO UN ANNO DI GUERRA

Tanti sostengono che ci si abitua a tutto, soprattutto a quello che trasmette la televisione, ma alle raccapriccianti immagini dei morti che arrivano dall’Ucraina dall’alba 24 febbraio 2022, quando la Russia ha iniziato a colpire le principali città dell’Ucraina, invadendo il territorio ucraino e segnando  una brusca escalation del conflitto, non ci si può abituare, anzi di fronte a quelle immagini tanti hanno detto che si sono messi a piangere. E le motivazioni ci sono tutte. Di fronte a quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina ci sentiamo impreparati ed inetti: sarebbe vano nascondere il nostro sgomento di uomini e di cristiani di fronte alle emozioni che ci salgono dentro in momenti come questi: il sangue dei morti che rimbalza su giornali e tivvù si frantuma sulle nostre città, sui nostri paesi e la nostra stessa vita sembra invitata a riflettere sul reale significato della pace, sul valore della vita…

Anche se abbiamo paura a dirlo, siamo ormai da un anno, come si dice, in guerra, anche se non sappiamo governare concetti e parole da tempi di guerra. Su giornali e tv viene mostrato il nostro Paese come quel paese dei balocchi che è sempre stato: anche il palinsesto dei programmi tv è sempre lo stesso e non c’è ancora, a distanza di un anno, nessuna stima attendibile che possa dare un’idea di quante persone sono morte in questo devastante attacco della Russia all’Ucraina: i morti sono decine di migliaia tra civili e militari, ci sono stati attacchi drammatici che hanno creato scenari incredibili di guerra e di caos e l’orrore è arrivato con episodiche esplosioni d’incredulità agghiacciante.

Ogni nuova guerra che arriva, è sempre la vecchia guerra che ritorna: questo ci dicono le terribili immagini che la tv fa vedere dall’Ucraina. Immagini che sono la prova più lampante che l’olocausto continua e nessuno avrebbe mai pensato di vedere queste immagini proprio mentre l’Europa, con due colpi di piccone al Muro, si è ubriacata di pace e pensava di aver spazzato via per sempre il mostro della guerra, della fame, della distruzione fisica delle persone. I nostri padri, alla fine della guerra, forse hanno pensato che, finalmente, era finito il male; invece, con il passare degli anni, ci siamo accorti che la guerra non è finita per niente, forse ha solo cambiato orizzonte…

Quando, per la prima volta, ho visto le foto dei campi di concentramento di Auschwitz, ho pensato che era impossibile fare un male così grande. Oggi, davanti alle foto della guerra in Ucraina, l’impressione è che tutti possiamo fare un male così grande, anche solo col menefreghismo e col disinteresse, perché se da una parte ci feriscono le immagini dei morti, è proprio da questo che la nostra società, demenzialmente e indifferentemente adulta, deve imparare che non può più essere luogo di morte, ma ‘deve’ ritornare ad essere luogo di vita… e come è successo in altri momenti della storia,  speriamo che laddove non riesce a fare niente la diplomazia e la politica, tutto può fare, fortunatamente, Iddio e non ci resta che chiedere a Lui il dono della pace! Ma sì, dobbiamo chiedere “il miracolo”, perché senza la speranza, razionale e desiderata di un dono dall’alto, che accarezzi questa terra desolata, come faremo a pensare che la giustizia possa trionfare su questi, sempre più estesi, deserti ormai troppo insanguinati?

SUL CONFLITTO TRA RUSSI E UCRAINA VEDI ANCHE:

https://www.michelescozzarra.it/la-russia-invade-lucraina-scoppia-la-guerra/

https://www.michelescozzarra.it/russia-e-ucrania-europa-e-nato-il-nuovo-disordine-mondiale/

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