QUANDO IL “SUMMUM IUS” E’ “SUMMA INIURIA”…
Oggi, così come allora, mi sono domandato come a leggere di alcuni fatti non si sa se piangere o ridere…
Oggi, così come allora, mi sono domandato come a leggere di alcuni fatti non si sa se piangere o ridere…
Nel programma che don Natale Ioculano, Parroco di Galatro, ha stabilito per la Quaresima, per la sera di giovedì 25 marzo, era previsto un incontro di riflessione sulla Madonna dal tema “Madre ecco tuo figlio. Figlio ecco tua Madre”. Invece, in tale data, è stato esposto in chiesa il quadro restaurato più di un anno fa che raffigura la Beata Vergine Maria Assunta in cielo,
Il filosofo francese Fabrice Hadjadj, nel 2011 a Rimini in un auditorium gremito all’inverosimile, ha rilanciato il tema della “certezza nella modernità”, e anche se ha riconosciuto che nel dibattito odierno, la certezza è vista come un pericolo.
Cultura / Galatro / Religiosità Popolare / Umberto Di Stilo
di Michele Scozzarra · Published 13 Marzo 2021 · Last modified 14 Marzo 2021
“Lo spazio di san Giuseppe”, pur circoscritto negli anni, è stato notevole a Galatro al punto che fino agli anni settanta in entrambe le parrocchie aveva luogo la processione in suo onore. Legata alla festa di San Giuseppe ha resistito, fino a qualche anno fa, la tradizione denominata “’U cumbitu” (il convito) o, come era chiamato nel catanzarese, “’U banchettu”, che caratterizzava la ricorrenza festiva di San Giuseppe.
Quante volte nelle nostre case, con i parenti più anziani, abbiamo sentito il termine dialettale, ormai in disuso, “cammarari”, che sta a significare il mangiare carne nella Quaresima e negli altri giorni in cui la Chiesa prescrive l’astinenza. Pare che questo termine sia nato in ambito monastico. Durante il periodo di Quaresima, i Monaci erano obbligati a mangiare di magro. Nei monasteri, però, alcuni di loro per motivi di salute potevano derogare, ma dovevano farlo da soli nella propria camera, per non farsi vedere dagli altri. Per questo mangiare in camera (cammarare),
A questo punto bisogna domandarsi “quanti sono disposti ad accettare questa sfida?”, perché al di fuori di questa lotta, c’è poco da aggiungere, se non la considerazione che è nel cuore di tanti italiani in questo periodo, cioè che in momenti come questo “innanzitutto è necessario chiedere alla politica ed ai suo protagonisti, il pudore”, per evitare che la vergogna che rischia di sovrastarci tutti, si riveli un inutile ed incomprensibile “mistero buffo”.
Oggi, sempre più frequentemente, viene prospettata la necessità di accordi politici “generali”, da stipulare tra le diverse componenti del parlamento, come indispensabile premessa agli interventi necessari a favorire il “ristabilimento” di una situazione politica, sociale ed economica ormai allo sfascio totale.
In questo momento particolare penso che dobbiamo essere grati a Dio per la presenza di un sacerdote come don Natale Ioculano in mezzo a noi, che come ha detto tempo addietro il nostro Sindaco, Carmelo Panetta: “Don Natale sta dimostrando concretamente di essere il “buon pastore” che sa essere vicino al suo gregge.
Oggi 25 dicembre dell’Anno del Signore 2020, giorno in cui si ricorda la Natività del nostro Salvatore, Gesù Cristo, è un giorno importante per la mia famiglia: oggi mio padre avrebbe compiuto 100 anni, se il Signore non avesse deciso di far finire la sua avventura terrena il 25 ottobre del 2006. Mio padre è nato il 25 dicembre del 1920 e, proprio per questo gli è stato dato il nome di Salvatore.
Mia mamma è morta il 21 dicembre dell’anno scorso, e oggi ne ricorre il primo anniversario. E’ già passato un anno, forse è più esatto dire è già “volato” un anno.